Mbah Gotho, noto anche come Sodimejo, ha concluso il suo straordinario viaggio sulla Terra raggiungendo l’incredibile età di 146 anni, stabilendo così un nuovo record di longevità, sebbene non ufficialmente riconosciuto. Si, perché non ci sono certezza sulla veridicità dei suoi anni, motivo per cui la sua epica storia solleva domande intriganti sulle chiavi dietro la sua eccezionale longevità.
Nonostante il peso degli anni, Mbah Gotho ha continuato a guidare la sua casa e la sua famiglia con affetto, anche se con l’aiuto dei nipoti. Questo ha suscitato interrogativi sul ruolo che il suo stile di vita potrebbe aver svolto nel suo straordinario percorso di vita o se avesse accesso a qualche sorta di elisir segreto di longevità.
- La storia di Mbah Gotho, per anni l’uomo più vecchio del mondo
- Il vizio segreto dell’uomo più vecchio della storia: lo ha fatto fino alla fine
- Il vero segreto di Mbah Gotho
- Un altro centenario dall'India: "La morte si è dimenticata di me"
Nato nel lontano 1870, e deceduto nel 2017, Mbah Gotho è stato a lungo riconosciuto come l‘uomo più anziano sulla Terra. La sua salute invidiabile e la sua mente acuta facevano pensare che avesse forse individuato il segreto per una vita lunga.
Tuttavia, tra le pieghe di questa straordinaria storia emerge un dettaglio intrigante: un vizio persistente che lo ha accompagnato fino alla sua dipartita. Questo elemento getta ulteriore luce sulla complessità della vita umana e sulla straordinaria varietà di esperienze che essa può abbracciare.
La storia di Mbah Gotho ci invita a esplorare i misteri della longevità e a riflettere sulle molteplici sfaccettature della vita. Mentre il mondo contempla il suo straordinario percorso, ci chiediamo se la risposta alla sua eccezionale longevità risieda nei segreti di uno stile di vita sano, nell’accesso a rimedi segreti o nella semplice accettazione delle sfide della vita con grazia e resilienza.
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La storia di Mbah Gotho, per anni l’uomo più vecchio del mondo
Mbah Gotho, originario dell’isola di Java in Indonesia, è nato nel lontano 1870, o meglio sarebbe nato in quella data. Fin dalla giovinezza, ha dedicato le sue giornate al duro lavoro agricolo, impegnandosi instancabilmente nei campi e svolgendo faticose attività manuali. Tuttavia, la sua vera passione risiedeva nella pesca, un’attività che lo rapiva in ogni momento di tranquillità. Immerso nei fiumi, passava ore a pescare, trovando in questa pratica un rifugio dal caos e dalla fatica quotidiana.
La sua lunga vita è stata segnata da dolorose perdite, tra cui la scomparsa dei dieci fratelli, delle quattro mogli nel corso degli anni e di molti dei suoi stessi figli. Queste profonde esperienze hanno contribuito a plasmare l’uomo resiliente che è diventato, aggiungendo ulteriore profondità alla sua storia di capacità di affrontare le sfide della vita.
È sorprendente notare che, già a 122 anni nel 1992, quattro anni dopo la morte della sua ultima moglie, Mbah Gotho aveva espresso il desiderio di morire. Durante quel periodo, ha addirittura acquistato la sua tomba, preparandosi in anticipo per ciò che il futuro avrebbe potuto riservargli. Ha dovuto aspettare altri 25 anni per poterla utilizzare, dato che è scomparso nel 2017, a quasi 147 anni.
Nonostante la sua vista notevolmente indebolita, Mbah Gotho ha mantenuto un legame con gli eventi contemporanei fino alla fine della sua vita, grazie all’ascolto regolare delle notizie alla radio. Anche la sua capacità uditiva era considerevolmente indebolita, ma grazie a un apparecchio acustico, riusciva a rimanere in sintonia con il mondo circostante.
Nonostante le sfide legate all’invecchiamento, Mbah Gotho riusciva ancora ad alzarsi in piedi e, con grande sforzo, a camminare, contando sull’assistenza premurosa dei suoi nipoti e pronipoti per ogni movimento. Fino all’ultimo momento, ha desiderato dedicarsi al suo orto, dimostrando una determinazione straordinaria nella sua vita quotidiana.
Il vizio segreto dell’uomo più vecchio della storia: lo ha fatto fino alla fine
La straordinaria vita di Mbah Gotho è avvolta da molti aloni di mistero, ma uno degli aspetti più sorprendenti e contraddittori della sua incantevole storia emerge con chiarezza: fino all’ultimo respiro, ha mantenuto un abitudine tutt’altro che salutare.
Nonostante il suo percorso di vita estremamente lungo ed eccezionale, c’è un vizio che ha portato con sé fino alla sua dipartita: il fumo di sigaretta. Il suo costante consumo di sigarette è stato un elemento distintivo della sua vita, una peculiarità che può suscitare meraviglia e interrogativi, considerando i suoi 146 anni di età.
È infatti ben noto a tutti che il fumo non sia di solito in sintonia con una vita lunga e in salute. Tuttavia, il caso di Mbah Gotho sembra sfidare non poco questa affermazione poiché, nonostante la sua abitudine, pare proprio che il consumo di tabacco non abbia apparentemente inciso in maniera significativa sul suo percorso di vita.
Anche durante i suoi ultimi giorni di vita, non ha mai abbandonato le sue sigarette. Questo vizio, così in contrasto con l’immagine tradizionale della longevità, è rimasto fedele a lui fino alla fine, sempre presente come un compagno costante, tenuto vicino come se fosse un frammento della sua identità.
Il vero segreto di Mbah Gotho
Di fronte alla curiosità di coloro che lo raggiungevano poiché desideravano scovare il segreto dietro la longevità di Mbah Gotho, l’uomo rispondeva costantemente con una semplice ma profonda affermazione: “la vera ricetta è la pazienza“. Questa risposta, così concisa eppure carica di significato, getta luce sul vero segreto che si celava dietro la sua eccezionale longevità.
Tra i molteplici segreti che Mbah Gotho custodiva, spiccavano la pace e la serenità che pervadevano il suo villaggio di Sragen, dove aveva sempre vissuto. Questo ambiente tranquillo e armonioso sembrava essere uno dei pilastri portanti della sua lunga vita. La sua capacità di immergersi in questa atmosfera di serenità si era trasformata in un tratto distintivo della sua personalità. Una caratteristica, quest’ultima, che gli aveva permesso di fronteggiare le avversità e gli ostacoli lungo il percorso senza perdere mai la calma.
La pazienza incondizionata di Mbah Gotho è stata un vero e proprio insegnamento per l’intera comunità locale. La sua risolutezza nel praticare la pazienza è diventata una fonte di ispirazione e lo ha reso un eroe agli occhi di coloro che lo circondavano. La sua abilità di affrontare le sfide della vita con un atteggiamento tranquillo e paziente era divenuta infatti una sorta di modello, dimostrando che la resilienza mentale e l’accettazione possono influenzare positivamente la qualità e la durata della vita.
Un altro centenario dall’India: “La morte si è dimenticata di me”
Un calzolaio residente a Varanasi, nel nord dell’India, afferma di essere nato nel 1835. Se la sua affermazione fosse confermata, Mahashta Murasi non solo sarebbe l’uomo più anziano al mondo, ma detenerebbe anche il primato di essere la persona più longeva nella storia registrata. Mentre le autorità indiane e i documenti di identità sembrano avallare la sua dichiarazione, l’età di Murasi non è stata ufficialmente verificata da un medico, poiché l‘ultimo professionista a visitarlo è deceduto nel 1971.
Secondo quanto riportato dai media, il calzolaio è nato a Bangalore il 6 gennaio 1835 e successivamente, nel 1903, si è trasferito a Varanasi, dove ha continuato a lavorare fino al suo pensionamento, raggiunto alla straordinaria età di 122 anni. Murasi ha condiviso la sua incredibile storia, affermando: “Ho vissuto così a lungo che i miei pronipoti sono già deceduti da tempo. È come se la morte si fosse dimenticata di me. Ho perso ogni speranza; nessuno arriva a vivere fino a 150 anni, figuriamoci 170″, le presunte parole del vecchio indiano. Ma pare che la notizia, nonostante sia stata diffusa da molti giornali, stranieri ed italiani, abbia tutta l’aria di essere una bufala, costruita su misura per la rete.