Nel vasto universo (per non dire sottobosco) delle teorie scientifiche e delle speculazioni sul viaggio nel tempo, emergono occasionalmente storie intriganti che sfidano la nostra comprensione della realtà e che sembrano in qualche modo suggerire che muoversi attraverso gli anni sia effettivamente possibile.
- I primi due casi di viaggio nel tempo: da Greta Thunberg ai telefoni cellulari degli anni '60
- Altri viaggi nel tempo: dalle sculture in pietra degli astronauti del XVII secolo agli hipster degli anni '40
- Che velocità serve per viaggiare nel tempo?
Qualche anno fa, un video virale che ha catturato l’attenzione di milioni di persone in rete ha presentato un uomo misterioso, il cui volto rimaneva celato, che affermava di provenire direttamente dal 6000. Nel filmato, il protagonista spiegava di essere giunto dal futuro per studiare il nostro passato, affermando di non essere l’unico viaggiatore del tempo ad essere sbarcato nel nostro periodo storico.
Mentre alcuni spettatori gli credono ciecamente o sono disposti a concedergli il beneficio del dubbio, altri sono scettici, sostenendo che questa potrebbe essere una semplice bufala, priva di prove concrete a sostegno delle sue affermazioni. Ma in un’era in cui la tecnologia avanza a passi da gigante e le teorie scientifiche sono in continua evoluzione, è legittimo interrogarsi sulla possibilità che il viaggio nel tempo possa essere più di una semplice fantasia. Anche perché esistono delle storie che sembrano farci pensare che possa esserlo.
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I primi due casi di viaggio nel tempo: da Greta Thunberg ai telefoni cellulari degli anni ’60
Partiamo per il nostro viaggio (nel tempo). Cosa c’entrano secondo voi Greta Thunberg e la Nazionale di Calcio del Brasile?
Spieghiamoci meglio con le prime due storie. Tutti sanno che la giovane Greta Thunberg, nata nel 2003, ha dedicato gran parte della sua vita alla sensibilizzazione sui pericoli del cambiamento climatico. Tuttavia, ciò che potrebbe sorprendervi è che alcune persone sono convinte che la celebre attivista svedese potrebbe essere una viaggiatrice nel tempo.
La discussione è stata scatenata da un’immagine che ha cominciato a circolare sui social, ritraente una ragazza straordinariamente somigliante a Greta. Peccato che sia stata scattata addirittura 120 anni fa, nel 1898, da Eric Hegg, durante una spedizione in una miniera d’oro dello Yukon, in Canada. L’enigma è stato lanciato dal teorico delle cospirazioni britannico Paul Joseph Watson, il quale ha sottolineato le sorprendenti somiglianze tra la giovane nella foto d’epoca e la famosa attivista. L’immagine in questione è parte degli archivi dell’Università di Washington a Seattle ed è liberamente accessibile online, alimentando ulteriormente la speculazione sulla possibilità del viaggio nel tempo.
Ma non è tutto: un altro mistero temporale affascinante ci riporta al 1962, quando il Brasile di Garrincha e Pelé trionfò nella Coppa del Mondo giocata in Cile. Durante i festeggiamenti, le telecamere e le macchine fotografiche erano praticamente ovunque intorno ai giocatori. Tuttavia, tra le immagini dell’epoca, spicca una particolare foto che ha destato molta curiosità. In essa, una mano solleva ciò che sembra essere un telefono cellulare dotato di fotocamera, immortalando il momento in cui il capitano della Seleção, Mauro Ramos, alza la coppa al cielo.
Questa immagine ha fatto nascere il dibattito e l’idea che ci fosse un “viaggiatore del tempo”: è questa la spiegazione del fatto che in quella foto del 1962 esistesse uno smartphone con funzionalità fotografiche?
Altri viaggi nel tempo: dalle sculture in pietra degli astronauti del XVII secolo agli hipster degli anni ’40
Oltre ai casi di presunti viaggi nel tempo legati a celebrità come Greta Thunberg e i calciatori del Brasile degli anni ‘60, ci sono altre storie intriganti che sfidano la nostra comprensione della realtà. Ecco quattro episodi enigmatici che hanno scatenato discussioni e speculazioni.
- Un astronauta di tre secoli fa: i viaggi nello spazio sono iniziati solo nella seconda metà del XX secolo, ma cosa dire di un’inspiegabile scultura presente su una chiesa costruita tra il 1513 e il 1733? La Nuova Cattedrale di Salamanca ci mostra infatti un astronauta scolpito nelle sue pareti, un dettaglio che sembra completamente fuori luogo rispetto al resto della chiesa. La sorprendente verità è che questa figura spaziale è stata aggiunta solo nel 1992, ma la speculazione su possibili viaggiatori del tempo che l’abbiano aggiunta in passato sono sempre altissime.
- Il cellulare nel film di Charlie Chaplin: nel film Circus di Charlie Chaplin del 1928, c’è una scena che ha lasciato molti spettatori sconcertati. Una donna sembra tenere un telefono cellulare vicino al viso, dando l’illusione di una conversazione telefonica. Tuttavia, questa insolita apparizione è spiegabile: in realtà, la donna non sta telefonando a nessuno, e l’oggetto misterioso è solo l’ombra della sua mano. Un esempio perfetto di come l’ottica possa ingannare la nostra percezione.
- L’hipster degli anni ’40: un’immagine degli anni ’40 catturò l’attenzione di molti quando emerse tra le foto d’epoca della riapertura del South Fork Bridge in Canada. In mezzo a persone vestite in stile anni ’40, un uomo con abiti moderni e occhiali da sole si stagliava in modo evidente. I sostenitori del viaggio nel tempo sostennero che fosse un viaggiatore, ma gli scettici hanno dimostrato che, nonostante la sua diversità di stile, gli abiti e gli accessori che indossa erano tutti disponibili in quell’epoca.
- La storia di Andrew Carlssin: nel 2003, il caso di Andrew Carlssin suscitò un certo scalpore. Arrestato per operazioni azionarie anomale, aveva trasformato 800 dollari in 350.000 in poco tempo. La sua spiegazione sci-fi agli inquirenti? Era un viaggiatore del tempo proveniente da 200 anni nel futuro e conosceva in anticipo l’andamento del mercato. Propose di condividere informazioni su Osama Bin Laden e la cura per l’AIDS in cambio di una pena più leggera e del permesso di tornare alla sua “astronave del tempo”. Al contempo, si rifiutò di rivelare dettagli sulla posizione esatta sua macchina del tempo. Quindi, un misterioso benefattore pagò la sua cauzione e Carlssin sparì nel nulla. Anche se molti considerano questo caso una bufala, i sostenitori dei viaggi nel tempo lo citano come prova delle possibilità apparentemente incredibili di tali viaggi.
Che velocità serve per viaggiare nel tempo?
Il viaggio nel tempo, una delle fantasie più affascinanti della scienza e della fantascienza, è un concetto che sfida la nostra comprensione della realtà. Per esplorare questa affascinante possibilità, dobbiamo far riferimento alla teoria della relatività ristretta di Albert Einstein, che considera il tempo in una prospettiva relativistica e apre la porta al viaggio temporale.
La chiave per comprendere il viaggio nel tempo risiede nella cosiddetta “dilatazione del tempo“. In altre parole, il passare del tempo non è una costante universale, ma è influenzato dalla velocità con cui ci muoviamo nello spazio. Tuttavia, per trasformare questa teoria in realtà, è necessaria una velocità straordinaria: quella prossima a quella della luce, che ammonta a circa 300.000 chilometri al secondo. Questa velocità è molto superiore a qualsiasi cosa sia stata mai realizzata dall’essere umano nel corso della storia, inclusa la velocità di 150 chilometri al secondo raggiunta da oggetti artificiali come sonde spaziali.
Quando ci si avvicina alla velocità della luce, il tempo inizia a comportarsi in modo sorprendente, aprendo teoricamente la porta al viaggio nel futuro. Tuttavia, c’è un ostacolo apparentemente insormontabile: la velocità della luce stessa. Gli esperti sono concordi nel sostenere che anche solo avvicinarsi a questa velocità non è fattibile. Questo perché tale scenario violerebbe i principi fisici fondamentali sostenuti dalla teoria di Einstein. Quando gli oggetti si muovono più velocemente, la loro massa aumenta in modo significativo. Pertanto, solo la luce, composta da fotoni privi di massa, può raggiungere e mantenere la velocità della luce. In altre parole, mentre il viaggio nel tempo può essere una possibilità teorica affascinante, le sfide fisiche intrinseche al superamento della velocità della luce rimangono un muro apparentemente insormontabile nella realtà.