Santo Stefano, non mangiare ananas e salmone: il motivo è serio

Celebra le feste di Natale e Santo Stefano in modo sostenibile: scopri i retroscena di ananas e salmone e come fare scelte più consapevoli a tavola.

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Giuseppe Guarino

Giuseppe Guarino

Giornalista

Ph(D) in Diritto Comparato e processi di integrazione e attivo nel campo della ricerca, in particolare sulla Storia contemporanea di America Latina e Spagna. Collabora con numerose testate ed è presidente dell'Associazione Culturale "La Biblioteca del Sannio".

Le giornate delle feste natalizie che ormai ci stiamo accingendo a trascorrere rappresentano un’occasione preziosa per condividere tempo e pasti con amici e familiari, un lusso che spesso ci sfugge durante il resto dell’anno. Tuttavia, in questo Natale (e soprattutto poi a Santo Stefano), è importante ricordare che il rispetto per l’ambiente non deve essere sacrificato sull’altare degli stravizi alimentari tipici di questo periodo. Ma perché a finire sul banco degli imputati finiscono ananas e salmone? Andiamo a scoprirlo insieme.

Sprechi alimentari: il nemico silenzioso delle feste di Natale

Andiamo con ordine e partiamo dal principio. È di pubblico dominio il fatto che le festività tra Natale e Capodanno portano con sé un aumento considerevole degli sprechi alimentari.

L’entusiasmo nell’acquistare cibo per le festività può sfociare in porzioni eccessive, che alla fine si traducono in avanzi destinati, nella migliore delle ipotesi, a essere riscaldati il giorno di Santo Stefano o del 2 gennaio o, nella peggiore, a finire nel bidone della spazzatura. Questo fenomeno, oltre a pesare sulle nostre tasche, ha un impatto ambientale significativo, contribuendo a un problema globale di spreco alimentare che non possiamo più permetterci di ignorare.

La scelta del menù di Natale: stai attento ad ananas e salmone

Nel momento di pianificare il menù per il pranzo o la cena di Natale o della Vigilia, è cruciale fare scelte che rispettino l’ambiente. Evitiamo dunque l’eccesso di carne e pesce e invece diamo spazio a frutta e verdura di stagione.

Tra le scelte alimentari, l’ananas spicca come uno degli ingredienti che ha un impatto ambientale notevole. La produzione e la distribuzione di questo frutto sono spesso caratterizzate da pratiche non sostenibili, rendendo la sua presenza sulle tavole festive un punto di riflessione per chi si preoccupa dell’ecosistema.

Lo stesso vale anche per il salmone, mentre dovremmo optare per frutta, verdura, carne e pesce provenienti dal nostro territorio o dai nostri mari.

Il condimento è sentimento? Fallo bene, può salvarti gli avanzi!

Un aspetto spesso trascurato ma fondamentale per una tavola sostenibile è il modo in cui condiamo i cibi. Optiamo anche qui per ingredienti freschi e di qualità, condendoli al momento, direttamente in tavola.

Si tratta di una pratica che non solo esalta i sapori autentici degli alimenti ma contribuisce anche a ridurre gli sprechi, consentendo di conservare ciò che rimarrà a fine pasto. Questa pratica non solo fa bene al nostro palato ma è anche un passo importante verso una cucina più sostenibile.

Scopri anche:– Stai conservando male gli avanzi di Natale: la regola delle 4 ore

In chiusura, durante queste feste di Vigilia Natale, Capodanno, Epifania (e anche di Santo Stefano), tra momenti di convivialità e piaceri gastronomici, facciamo scelte consapevoli. Gli ingredienti che giungono da lontano, come l’ananas e il salmone, non solo comportano un impatto ambientale significativo ma spesso sono associati a pratiche poco sostenibili. Scegliamo prodotti locali e di stagione, riduciamo gli sprechi alimentari e rendiamo la nostra tavola non solo deliziosa ma anche rispettosa dell’ambiente. In questo modo, possiamo festeggiare in modo sostenibile, contribuendo a preservare il nostro pianeta per le generazioni future.

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