Busta paga, la sorpresa per la 'festa dei lavoratori': soldi in arrivo da Maggio

Se il provvedimento per il taglio del cune fiscale andasse in porto entro aprile, la prossima busta paga potrebbe essere più pesante.

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Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

Content Specialist

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La primavera e l’estate ormai si fanno sentire e le giornate si allungano regalando i primi tramonti di cui godere all’aria aperta. Così, dopo una giornata di lavoro, fare una passeggiata o fermarsi per un aperitivo diventa più piacevole. E se a questo si aggiunge una busta paga più corposa, maggio si preannuncia un mese davvero potenzialmente interessante per una vasta categoria di lavoratori a contratto. Gli aumenti più sostanziali sono frutto di alcuni rinnovi dei contratti. Andiamo con ordine e vediamo tutte le cifre previste da questo mese in poi, dai bonus alla quattordicesima fino agli aumenti contrattuali ed anche alle maggiorazioni dovute per le feste nazionali.

Il taglio del cuneo fiscale

Il taglio del cuneo fiscale, materia di discussone politica, porta infatti qualche beneficio. Ma di cosa si tratta? Nel 2023, il governo ha lavorato sulla riduzione della pressione fiscale – 3-4 punti in meno – in particolare per i redditi medio bassi. A disposizione per la manovra oltre 3 miliardi di euro. Lo aveva confermato anche il sottosegretario all’Economia, Federico Freni, intervistato su Radio24 che aveva dichiarato come verosimile l’approvazione entro Aprile e i primi tagli fiscali già per maggio dell’anno scorso.

In sostanza, i lavoratori potranno godere di qualche euro in più nel proprio stipendio. I primi calcoli ipotizzavano un aumento in busta paga tra i 25 e i 30 auro al mese per chi ha un reddito inferiore ai 25mila euro. Di conseguenza, stando alle stime, si potrebbe arrivare a una forbice dai 300 a 360 euro all’anno.

Il rinnovo dei contratti

Il rinnovo dei contratti nel settore terziario, della distribuzione e dei servizi fa parte del decreto relativo ai Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL) di Confcommercio e Confesercenti. Porterà a benefici economici per circa 3 milioni di lavoratori nei prossimi mesi. Oltre all’aumento dello stipendio, i dipendenti potranno godere della quattordicesima e di un bonus una tantum.

Aprile-Luglio 2024: bonus e quattordicesima

A partire da Aprile 2024, i salari aumenteranno mensilmente in base al livello contrattuale. La quattordicesima sarà pagata entro luglio, mentre a luglio ci sarà anche un bonus una tantum. Coloro che riceveranno un rimborso Irpef potrebbero vederlo già nella busta paga di luglio se invieranno il modello 730 entro il 29 giugno. Altrimenti, il rimborso verrà erogato nelle successive buste paga fino a novembre, a seconda della data di invio della dichiarazione dei redditi.

Gli aumenti dello stipendio a partire da Maggio 2024

Considerando poi la festività del 1° maggio ormai alle porte, si tratterebbe di una ‘Festa dei lavoratori’ con i fiocchi e ִun pochino più ricca del solito. Questo perché a Maggio 2024, i lavoratori dei settori terziario, distribuzione e servizi riceveranno un aumento mensile dello stipendio, i cui importi varieranno in base al livello contrattuale di riferimento. Ecco gli importi dell’aumento per ciascun inquadramento:

  • Quadro: €121,54
  • I livello: €109,48
  • II livello: €94,70
  • III livello: €80,94
  • IV livello: €70,00
  • V livello: €63,24
  • VI livello: €56,78
  • VII livello: €48,61
  • Operatore di vendita (prima categoria): €66,08
  • Operatore di vendita (seconda categoria): €55,48

In media quindi, a Maggio 2024, si parla di un aumento salariale di circa €80,89, che varia da circa €48,61 per il settimo livello a €121,54 per i quadri nel settore terziario, distribuzione e servizi, con importi intermedi per gli altri livelli contrattuali.

Feste nazionali: il 1° maggio

In Italia, il 25 aprile e il 1° maggio non sono solo date nel calendario, ma rappresentano pilastri della storia nazionale e dei diritti dei lavoratori. Queste due giornate festive, segnate in rosso sul calendario, celebrano rispettivamente la Liberazione del Paese dall’occupazione nazista e dal regime fascista e la Festa del Lavoro. Ma come influenzano queste festività le buste paga dei lavoratori? Tutti i dipendenti, indipendentemente dal settore lavorativo, hanno diritto a una retribuzione per queste giornate, anche se non svolgono le loro normali mansioni.

Per coloro che lavorano durante le festività, è prevista una maggiorazione sulla retribuzione base, la cui entità dipende dalle disposizioni stabilite nei contratti collettivi di categoria. Ad esempio, nel settore del commercio la giornata festiva lavorata può comportare una retribuzione più elevata del 30%, mentre nel contratto dei metalmeccanici l’extra può arrivare fino al 50%. Anche i dipendenti pubblici godono di una maggiorazione del 30%.

Tuttavia, la legislazione italiana garantisce ai lavoratori il diritto di non svolgere le proprie mansioni durante le giornate festive, mantenendo comunque il diritto alla retribuzione. Questo significa che anche coloro che non lavorano il 25 aprile o il 1° maggio riceveranno lo stesso stipendio, in quanto la festività è retribuita e le spese sono sostenute dall’azienda. Per i dipendenti con paga fissa mensile, la situazione è leggermente diversa.La retribuzione mensile è considerata inclusiva delle somme spettanti per le festività, quindi non ricevono compensi aggiuntivi legati ai giorni festivi. Troveranno comunque nel cedolino una voce per la festività goduta, anche se questa è solo figurativa.

Nel caso in cui il 25 aprile e l’1 maggio coincidano con la domenica, è prevista una quota aggiuntiva di retribuzione per coloro che lavorano in questi giorni. Ad esempio, se un dipendente lavora durante una festività e non usufruisce del giorno di riposo, riceverà oltre alla normale retribuzione anche una maggiorazione.

 

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