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Hai già tolto il Presepe? Errore di chi non conosce la tradizione

Secondo la tradizione religiosa, il presepe dovrebbe essere tenuto nelle case fino alla celebrazione della candelora. Ecco come mai.

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Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

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Appena finite le festività di Natale, la maggior parte di noi, un po’ per ritornare alla normalità, un po’ per mandare via il prima possibile l’inevitabile malinconia delle feste finite (e per molti anche ferie e vacanze), mette albero di Natale, addobbi festosi e presepe negli scatoloni, per salutarli di nuovo tra una decina di mesi, in attesa del prossimo Natale, del Capodanno e via dicendo. Le ghirlande, dunque, tornano nelle loro buste di cellophane, candele e festoni sono rimessi nelle confezioni e i pezzi più delicati vengono incartati con la cura che richiedono gli oggetti preziosi. Anche questa è una tradizione.

E se per l’albero, la tradizione vorrebbe che venga disfatto dodici notti dopo il Natale (ve ne parliamo in questo articolo), per il presepe esiste un’usanza ben diversa che prolunga la permanenza della capanna di Betlemme nelle case. Esattamente fino alla Candelora.

Che cos’è la Candelora?

Il 2 febbraio per molti è un giorno come un altro, e gran parte ignora, invece, che si tratta del giorno della Candelora, una celebrazione che sta ricominciando ad avere interesse, grazie alle tradizioni autenticamente cristiane, tra le quali la stessa festa della Candelora che, nella tradizione cattolica, consiste nella presentazione di Gesù al Tempio e nella benedizione delle candele, simbolo della «luce per illuminare le genti».

La festa è anche conosciuta come la Presentazione del Signore al Tempio o la Purificazione di Maria. La Candelora segna il quarantesimo giorno dopo il Natale e conclude il periodo natalizio. Il nome “Candelora” deriva dalle candele benedette durante la celebrazione. In questa occasione, secondo la tradizione, si benedicono le candele e si svolgono processioni in molte chiese. Il gesto simbolico delle candele benedette rappresenta la luce di Cristo che illumina il mondo.

La festa ha origini bibliche ed è basata sul racconto evangelico di Luca, che narra come Maria e Giuseppe portarono il bambino Gesù al Tempio di Gerusalemme secondo la legge ebraica. Simeone, un uomo giusto e devoto, riconobbe in Gesù il Messia e proclamò il suo inno di lode, noto come il “Nunc dimittis.” La Candelora è osservata in diverse parti del mondo cristiano con varie tradizioni e celebrazioni locali.

Ecco quando togliere veramente il Presepe

Secondo la tradizione questo giorno siderato anche il giorno della Purificazione di Maria, a 40 giorni dal parto. Secondo l’usanza ebraica, infatti, ogni donna che partoriva un maschio veniva considerata impura per 40 giorni, trascorsi i quali doveva recarsi al Tempio di Gerusalemme per purificarsi.

Dunque se siete tra quelli che il 7 Gennaio hanno già sgomberato il Presepe, sappiate che si tratta di una data indicata, più che altro dai ritmi consumistici delle feste natalizie, e non dalla tradizione cattolica, secondo la quale, lo diciamo ancora, il presepe deve essere tolto il giorno della Festa della Candelora, che cade il 2 Febbraio di ogni anno.

Se, dunque, volgiamo dare davvero valore al senso più autentico del Natale e delle feste, dovremmo rispettare la tradizione e conservare il presepe fino agli inizi di febbraio. Un buon compresso – anche per le più che comprensibili esigenze di pulizia della casa – potrebbe essere quello di cominciare a togliere l’albero e le altre decorazioni, preservando invece il presepe o almeno la natività ancora per un po’.

 

 

 

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