Ha dell’incredibile il ritrovamento delle gambe della regina Nefertari, avvenuto nel museo egizio di Torino. Qui sarebbero stati inconsapevolmente ospitati i resti della moglie di Ramses II, faraone che governò l’Antico Egitto tra il 1290 e 1224 a.C. Fra i reperti custoditi nel museo infatti sono state rinvenute un paio di gambe mummificate che apparterrebbero proprio alla mitica regina egiziana, considerata una delle donne più belle dell’antichità.
A fare la straordinaria scoperta sarebbe stato un gruppo internazionale di archeologi che da tempo sta studiando alcuni campioni di oltre 3.200 anni fa. Si tratta di alcuni resti di una mummia, in particolare una parte del femore frammentato e della tibia e una rotula. La tomba di Nefertari era stata già saccheggiata nell’antichità e la mummia era stata fatta a pezzi e gettata via. Nel 1904 il diplomatico Ernesto Schiaparelli scoprì la sepoltura, trovando al suo interno solo i resti di un sarcofago in granito rosa con le gambe mozzate.
“Nefertari è una delle più grandi ed importanti regine d’Egitto al pari di Hatshepsut, Nefertiti e Cleopatra – ha spiegato l’egittologo Michael Habicht, anche se di lei si sa molto poco -. Sappiamo che diede alla luce quattro figli e quattro figlie e che partecipò alla cerimonia di apertura dei templi scavati nella roccia di Abu Simbel nell’anno 24 del regno di Ramses II. Dopo quell’evento, è scomparsa dalla storia”.
Frank Rühli, capo dell’Istituto di medicina evolutiva all’Università di Zurigo in Svizzera ha confermato la scoperta in un’intervista: “Anche se non esiste la certezza assoluta, i risultati parlano a favore di una identificazione dei resti di Nefertari”. Secondo i primi dati le gambe ritrovate appartenevano ad una donna alta fra 165 e 168 cm. I raggi X del ginocchio sinistro hanno individuato tracce di arteriosclerosi e fanno pensare che la regina Nefertari sia morta fra i 40 e i 60 anni.
