Molti lavori rischiano di scomparire nei prossimi 20 anni a causa dei robot e del processo inarrestabile di computerizzazione.
A lanciare l’allarme è stato uno studio condotto dall’Università di Oxford che ha analizzato 700 tra le professioni più comuni del Regno Unito, calcolando quelle a basso ed alto rischio di automazione.
Tra i lavori considerati più a rischio ci sono gli operatori di telemarketing, gli addetti alla manutenzione della rete fognaria e i ricercatori e tecnici laureati in scienze matematiche.
Gli insegnanti sembrano invece lontani dal perdere il proprio posto a causa di un robot. Tra le professioni meno a rischio di automazione troviamo i direttori artistici, dentisti ed ortodontisti, arredatori d’interni, registi e produttori, fotografi e stilisti.
Chi rischia seriamente di essere sostituito dalle macchine sono invece i lavoratori che lavorano nelle società di assicurazioni, chi si occupa delle riparazioni di orologi, ma anche gli addetti al trasporto merci.
Il progresso tecnologico dei prossimi vent’anni, potrebbe mettere a rischio anche professioni come il commercialista e il bibliotecario. Ad essere minacciati dai robot sono lavoratori oggi considerati indispensabili e poche categorie possono dirsi salve. Tra queste, non rientrano gli autisti, commesse e camerieri, e nemmeno i cassieri. Tutte professioni che potrebbero essere ben presto rimpiazzate da una macchina.
Un esempio lampante è Amazon Go, il supermercato del gigante tech che ha rivoluzionato l’idea del negozio: qui, grazie a una app e a un sistema di sensori, si può evitare la fila alla cassa.
Altre aziende come Google, Toyota, Honda e Ford stanno lavorando su un sistema di guida automatico, che potrebbe così andare a soppiantare gli autisti.
Microsoft starebbe invece progettando dei robot da usare come addetti alla sicurezza, mentre esistono già macchine militari programmate per agire autonomamente, al posto di soldati in carne e ossa.
Questo studio ha creato un certo allarmismo in Gran Bretagna, dove sembra che milioni di lavori, particolarmente quelli del ceto medio, siano minacciati da robot e nuovi dispositivi.