I mezzi scientifici dell’essere umano sono sempre più all’avanguardia e oggi riusciamo a vedere e sentire cose dallo spazio che fino a qualche decennio fa sarebbero state impensabili: mentre le sonde scattano foto meravigliose su Marte (e immortalano per sbaglio un alieno?) , c’è anche chi si occupa di Giove e dei suoi satelliti, fra cui Ganimede.
Ganimede è il più grande satellite del nostro sistema solare, addirittura più grande del pianeta Mercurio, tanto da avere un campo magnetico tutto suo: sulla sua superficie (anzi precisamente sotto) c’è un enorme oceano di acqua salata.
La sonda JUNO, inviata in missione dalla Nasa nel 2011 è in missione proprio intorno a Giove, per studiarne le lune e quest’anno si è avvicinata molto a Ganimede: il risultato è che ne ha registrato le onde elettromagnetiche, trasmettendole poi qui sulla Terra anche in formato audio. (Possiamo vivere su Marte? La NASA ci sta lavorando)
Un suono che fa accapponare la pelle, se si considera che non è tratto da un film di fantascienza ma dalla realtà là sopra le nostre teste. Come spiega il fisico Scott Bolton del Southwest Research Institute, che lavora principalmente sui risultati della sonda JUNO, se si ascolta attentamente si può sentire un “brusco cambiamento a frequenze più alte intorno al punto medio della registrazione, che rappresenta l’ingresso in una regione diversa nella magnetosfera di Ganimede”
🔊 Alzate il volume: qui trovate una traccia #audio generata dai dati registrati durante il sorvolo ravvicinato di #Ganimede della sonda #Juno della #NASA
C'è anche la mappa più dettagliata mai ottenuta del campo magnetico di #Giove ⤵️ #AGU2021 @NASAJunohttps://t.co/XCI0Y4YIJV— MEDIA INAF (@mediainaf) December 21, 2021
Agli appassionati di astronomia ma anche di mitologia classica non sarà sfuggito che il nome dato a questo satellite, Ganimede, non è certo un caso: l’astronomo tedesco Simon Marius battezzò così il satellite proprio riferendosi al mito raccontato nell’Iliade di Omero. Ganimede era un giovane bellissimo di cui Zeus (in latino Giove) si innamorò: decise quindi di rapirlo, tramutandosi in aquila, e di portarlo con sè sull’Olimpo trasformandolo in un immortale e dandogli il ruolo di coppiere degli dei.