Oggetto straordinario ritrovato ai confini della nostra galassia: la scoperta della NASA

La nostra galassia nasconde ancora segreti incredibili. Uno di questi è stato appena scoperto. Scopri di cosa si tratta.

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Giuseppe Guarino

Giuseppe Guarino

Giornalista

Ph(D) in Diritto Comparato e processi di integrazione e attivo nel campo della ricerca, in particolare sulla Storia contemporanea di America Latina e Spagna. Collabora con numerose testate ed è presidente dell'Associazione Culturale "La Biblioteca del Sannio".

C’è un nuovo oggetto celeste sta catalizzando l’attenzione della comunità scientifica e appassionati di astronomia di tutto il mondo, una scoperta sensazionale ai confini della nostra galassia. Recentemente, un gruppo di astronomi amatoriali, impegnati nel progetto di citizen scienceBackyard Worlds: Planet 9“, ha individuato un oggetto straordinario proprio a due passi dalla Via Lattea. Si tratta di una subnana di tipo L, denominata CWISE J1249+3621, la cui scoperta potrebbe riscrivere alcune delle conoscenze attuali sulla nostra galassia e i suoi confini.

La Subnana CWISE J1249+3621: la scoperta ai confini della nostra galassia

CWISE J1249+3621 è una stella dalla massa estremamente bassa e dalla luminosità ridotta, caratteristiche tipiche delle subnane di tipo L.

Questi oggetti celesti sono noti per emettere principalmente luce nell’infrarosso e per avere temperature superficiali significativamente inferiori rispetto alla maggior parte delle stelle.

Nel caso di CWISE J1249+3621, la temperatura superficiale è stimata tra 1715 e 2320 gradi Kelvin, equivalenti a circa 1.442-2.047 gradi centigradi.

Tuttavia, ciò che rende questa subnana particolarmente interessante non è solo la sua bassa temperatura, ma anche la sua composizione chimica insolita, povera di metalli, che suggerisce un’età avanzata rispetto alla media degli altri oggetti simili.

Quello che ha davvero sorpreso gli astronomi è la velocità con cui CWISE J1249+3621 si muove ai margini della nostra galassia: circa 456 chilometri al secondo, ossia 1.641.600 km/h. Questo ritmo frenetico è sufficiente a suggerire che l’oggetto potrebbe sfuggire all’attrazione gravitazionale della Via Lattea, facendone una delle stelle più veloci mai osservate. La velocità estrema e l’origine di CWISE J1249+3621 aprono scenari affascinanti e misteriosi che ora la comunità scientifica cerca di esplorare.

Le ipotesi sull’origine di questa “anomalia galattica”

Per spiegare l’elevata velocità di CWISE J1249+3621 sono state finora avanzate due ipotesi principali. La prima suggerisce che l’oggetto possa essere stato espulso da un sistema binario in cui era legato a una nana bianca. In questo scenario, l’esplosione di una supernova — quando la nana bianca accumula troppa materia e innesca una reazione termonucleare — avrebbe potuto proiettare CWISE J1249+3621 nello spazio interstellare alla sua incredibile velocità.

L’altra possibilità è che CWISE J1249+3621 abbia avuto origine in un ammasso globulare, un insieme sferico di stelle antiche che orbita attorno al centro della galassia. Un incontro fortuito con una coppia di buchi neri all’interno dell’ammasso potrebbe aver lanciato la subnana fuori dall’ammasso a velocità elevata, un fenomeno rarissimo ma non impossibile.

Nuove frontiere per l’astronomia dopo questa scoperta?

La scoperta di CWISE J1249+3621 solleva numerose domande sul destino e l’origine di oggetti celesti simili. Potrebbe rappresentare un’intera popolazione di subnane con masse molto basse che, dopo aver subito processi di accelerazione estremi, si muovono a velocità elevate all’interno e ai margini della Via Lattea. Se ulteriori studi confermassero la sua natura, CWISE J1249+3621 sarebbe la prima subnana di questo tipo mai osservata a una velocità così alta, offrendo una rara opportunità per studiare le dinamiche estreme che possono verificarsi ai confini della nostra galassia.

La scoperta, pubblicata su Astrophysical Journal Letters, apre dunque una nuova finestra sull’astronomia e ci invita a riconsiderare alcune delle nostre conoscenze sulla struttura e l’evoluzione della Via Lattea. Con la partecipazione attiva degli appassionati di tutto il mondo, il progetto “Backyard Worlds: Planet 9” continua a dimostrare quanto possa essere prezioso il contributo della citizen science nella comprensione dell’universo.

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