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Se ti dicono "hai investito un gatto", non scendere mai dalla macchina: in cosa consiste la truffa del gatto

La truffa del gatto è un inganno che colpisce gli automobilisti: ecco cosa sapere per evitarla e cosa fare se ne sei vittima

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Stefania Cicirello

Stefania Cicirello

Content Specialist

Content writer, video editor e fotografa, ha conseguito un Master in Digital & Social Media Marketing. Scrive articoli in ottica SEO e realizza contenuti per social media, con focus su Costume & Società, Moda e Bellezza.

Le strade non sono solo il teatro di imprevisti legati alla guida: possono diventare anche il palcoscenico di raggiri sofisticati e insidiosi. Tra le truffe più subdole degli ultimi tempi c’è la cosiddetta “truffa del gatto”, che sfrutta il lato umano e compassionevole degli automobilisti. Analizziamo in profondità questo stratagemma, scoprendone le origini, i meccanismi e le modalità per difendersi.

Cos’è la truffa del gatto?

La truffa del gatto non è una novità assoluta, ma una variante moderna di un vecchio fenomeno: i raggiri stradali. Le prime segnalazioni di truffe simili risalgono già a diversi decenni fa, con metodi come la truffa dello specchietto, in cui si accusava l’automobilista di aver rotto uno specchietto retrovisore. La versione legata agli animali è però molto più recente e si è diffusa negli ultimi anni, complice l’attenzione collettiva sempre maggiore verso il benessere degli animali e l’empatia sociale che generano.

Secondo alcune fonti, la truffa del gatto ha preso piede in aree urbane densamente popolate, dove il caos del traffico rende più facile creare confusione e distrarre le vittime. Non si limita però alle grandi città: episodi simili sono stati segnalati anche in contesti più piccoli, isolati e rurali, dove il coinvolgimento degli animali rende lo stratagemma ancora più credibile.

Perché funziona: la psicologia dietro il raggiro

Questo raggiro sfrutta l’istinto naturale di protezione verso gli animali e la preoccupazione di aver causato un incidente. La reazione immediata di scendere dall’auto senza prendere precauzioni offre ai ladri l’opportunità di agire indisturbati. La truffa del gatto sfrutta abilmente le emozioni e le reazioni istintive delle persone. Sono tre i principali fattori psicologici che la rendono così efficace:

Empatia verso gli animali

Gli animali, soprattutto i gatti, suscitano un senso di protezione in molte persone. Di fronte alla possibilità di aver causato un danno a un essere vivente, la maggior parte delle persone reagisce senza riflettere, preoccupata più per il benessere del gatto che per la propria sicurezza.

Senso di colpa

L’idea di aver investito un animale può scatenare un senso immediato di colpa, spingendo a intervenire subito, senza pensare a possibili trappole. Questo sentimento è particolarmente forte in chi ama gli animali o teme le conseguenze legali di un presunto incidente.

Stress e panico

Il traffico, i rumori e la pressione del momento creano uno stato di stress che riduce la capacità di analisi razionale. Quando qualcuno si avvicina di corsa per segnalare un problema, il cervello tende a reagire d’istinto, ignorando segnali di pericolo che in condizioni normali sarebbero evidenti.

Come avviene la truffa?

Il modus operandi dei truffatori è semplice ma efficace:

  • Attirare l’attenzione: un complice segnala al conducente che ha appena investito un gatto o che un animale è nascosto sotto l’auto.
  • Creare panico: la notizia improvvisa genera preoccupazione, spingendo l’automobilista a scendere per controllare.
  • Agire rapidamente: mentre il conducente è distratto, un altro complice apre le portiere e sottrae borse, telefoni, portafogli o altri oggetti di valore.

Come proteggersi dalla truffa del gatto?

Difendersi da questo tipo di raggiro richiede calma, attenzione e qualche accorgimento pratico. Ecco alcune linee guida:

  • Non farsi prendere dal panico: se qualcuno segnala un incidente con un gatto o un altro animale, prendi un momento per respirare e analizzare la situazione. Non è detto che l’accusa sia vera.
  • Rimani all’interno dell’auto: osserva l’ambiente circostante attraverso gli specchietti retrovisori o i finestrini, per verificare se ci siano persone sospette nei dintorni.
  • Usa la tecnologia: se hai una dashcam, controlla le immagini registrate per verificare l’accaduto. Questi dispositivi possono offrire prove utili in caso di controversie.
  • Se devi scendere, chiudi tutto: spegni il motore, porta con te le chiavi e chiudi a chiave tutte le portiere prima di allontanarti dalla vettura.
  • Chiama le autorità: in caso di dubbio, contatta immediatamente le forze dell’ordine per avere supporto e segnalare la situazione. I truffatori, di fronte all’intervento della polizia, di solito si allontanano velocemente.

Aspetti legali: cosa dice la legge sulla truffa del gatto

La truffa del gatto, come tutte le forme di raggiro che implicano furto o inganno, è severamente punita dalla legge italiana. Inquadrare giuridicamente questo reato aiuta a comprendere le implicazioni legali per i responsabili e i diritti delle vittime. Nella maggior parte dei casi, i truffatori coinvolti nella truffa del gatto sono accusati di furto aggravato, in base all’articolo 624 del Codice Penale. L’aggravante può derivare dall’uso di un inganno (articolo 625), che rappresenta un elemento tipico di questa truffa.

Le pene per il furto aggravato includono la reclusione da 2 a 6 anni e una multa che può raggiungere i 1.500 euro, a seconda della gravità del caso. Oltre al furto, i responsabili possono essere perseguiti per truffa (articolo 640 del Codice Penale). Le vittime della truffa del gatto hanno il diritto di sporgere denuncia presso le autorità competenti, come carabinieri o polizia. Il problema, però, sta nel riuscire a identificare per tempo i malfattori.

Il raggiro subito da Stash dei The Kolors: la sua esperienza

Uno degli episodi più noti legati alla truffa del gatto ha coinvolto il cantante Stash dei The Kolors, derubato a Milano mentre controllava un presunto incidente con un animale. Secondo quanto riportato, Stash si è fermato perché un passante gli ha segnalato che un gatto era stato investito o si trovava sotto la sua auto. In preda alla preoccupazione, è sceso per controllare, lasciando momentaneamente l’auto incustodita. È stato proprio in quel momento che i truffatori sono entrati in azione, rubando rapidamente oggetti personali di valore dall’abitacolo. L’artista, che ha poi condiviso l’accaduto sui social per mettere in guardia tutti i suoi fan, ha sottolineato quanto sia facile cadere vittima di raggiri ben orchestrati, anche per chi pensa di essere sempre attento. Questo caso ha attirato l’attenzione dei media, evidenziando come anche personaggi pubblici possano cadere vittime di raggiri ben congegnati.

Altri Casi di truffa del gatto

Simili truffe sono state segnalate anche in altre città italiane, come Roma, Napoli e Torino. In molti casi, le vittime hanno subito il furto di oggetti di valore lasciati incustoditi in auto, mentre alcuni ladri sono arrivati a rubare veicoli interi. Questi episodi dimostrano che nessuno è immune, e che una maggiore consapevolezza è fondamentale per proteggersi.

La truffa del gatto è solo uno dei tanti stratagemmi che i malintenzionati utilizzano per derubare gli automobilisti. Tuttavia, conoscere il funzionamento di questi raggiri è il primo passo per evitarli. La prevenzione è la chiave: mantenere la calma, adottare misure di sicurezza e non cedere all’emotività possono fare la differenza tra essere vittima di un furto o proteggere i propri beni. Essere vigili e informati non significa vivere nel sospetto, ma agire con prudenza in situazioni insolite.

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