Se pensi che l’unico rischio quando fai benzina sia quello di rovinarti la giornata con il prezzo del carburante, ti sbagli di grosso! Negli ultimi tempi sta spopolando una truffa che sembra uscita da un manuale del piccolo truffatore: la famigerata truffa dei 5 euro. Ti chiedono un piccolo favore, promettono che è una questione di pochi spicci, ma alla fine rischi di ritrovarti con il serbatoio di uno sconosciuto pieno… a tue spese! Ecco come funziona e cosa puoi fare per non cadere nel tranello.
- Il meccanismo della truffa
- Perché funziona
- Dove è iniziata la truffa e perché potrebbe diffondersi rapidamente
- Come difendersi
Il meccanismo della truffa
Negli ultimi tempi, si sta diffondendo una nuova truffa ai distributori di benzina, nota come la truffa dei 5 euro. Questo raggiro, inizialmente segnalato in alcune stazioni di servizio in Francia, sta prendendo piede in altre nazioni europee e potrebbe presto interessare anche l’Italia. È fondamentale essere informati su come funziona e su quali precauzioni adottare per evitare di diventarne vittime.
La truffa dei 5 euro si verifica principalmente in quelle stazioni di servizio aperte 24 ore su 24, specialmente durante le ore notturne, quando ad essere attivi sono soltanto i self-service senza presidio. I malintenzionati approfittano della mancanza di personale e della scarsa illuminazione per mettere in atto il loro piano. Il modus operandi è il seguente:
- Il truffatore si avvicina a un automobilista che sta per fare rifornimento, sostenendo di non avere una carta di pagamento o di avere problemi con essa.
- Chiede all’automobilista di effettuare il pagamento del carburante con la propria carta, offrendo in cambio una banconota da 5 euro in contanti.
- Una volta ottenuto il consenso, il truffatore inizia a fare rifornimento, ma supera di gran lunga l’importo di 5 euro concordato, riempiendo completamente il serbatoio. In alcuni casi, se la vittima cerca di opporsi, il truffatore può ricorrere a minacce o intimidazioni.
Perché funziona
Questa truffa sfrutta la buona fede e la disponibilità delle persone ad aiutare chi sembra essere in difficoltà. La somma relativamente bassa di 5 euro non desta sospetti, inducendo l’automobilista a credere che si tratti di un favore innocuo. In realtà, una volta iniziato il rifornimento, il truffatore può facilmente superare l’importo pattuito, lasciando la vittima a dover coprire la differenza.
Dove è iniziata la truffa e perché potrebbe diffondersi rapidamente
Sebbene inizialmente segnalata in Francia, la “truffa dei 5 euro” ha iniziato a manifestarsi anche in altri paesi europei. Ad esempio, in Spagna sono stati riportati diversi casi, al punto che i media portoghesi hanno avvisato i loro cittadini di prestare attenzione quando fanno rifornimento nelle stazioni spagnole. La natura semplice ed efficace di questo raggiro facilita la sua diffusione, rendendo probabile la sua comparsa anche in Italia.
Come difendersi
Per evitare di cadere vittima di questa truffa, è consigliabile adottare le seguenti precauzioni:
- Se qualcuno si avvicina chiedendo di pagare il carburante con la vostra carta in cambio di contanti, declinate cortesemente l’offerta.
- Preferite fare rifornimento in distributori presidiati, soprattutto durante le ore notturne.
- Se notate comportamenti strani o persone che si aggirano senza un motivo apparente, è meglio scegliere un’altra stazione di servizio.
- Se vi imbattete in situazioni simili, segnalatele alle forze dell’ordine locali.