Fonte: Ansa

La "strana" abitudine di Re Carlo: quella speciale vaschetta con il ghiaccio che porta sempre con sé. Ecco il motivo

Re Carlo III non si separa mai dalla sua vaschetta per il ghiaccio: ecco il curioso motivo dietro questa singolare abitudine.

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Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

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Tra le tante peculiarità della Famiglia Reale Britannica, una in particolare ha attirato l’attenzione del pubblico: la singolare abitudine di Re Carlo III di portare con sé, ovunque vada, una vaschetta per il ghiaccio. Un oggetto apparentemente banale, ma che rivela molto del carattere del sovrano e della sua costante ricerca di ordine e comfort anche nei minimi dettagli. Viene da pensare che questa abitudine non sia mancata nemmeno durante la sua recente visita in Italia, dove ha preso parte a incontri istituzionali e culturali e, siamo pronti a scommetterci, portando con sé i suoi immancabili oggetti personali.

L’abitudine di Re Carlo III con il ghiaccio

A differenza dei classici cubetti spigolosi che tintinnano nel bicchiere, Carlo preferisce il ghiaccio in forma sferica. Il motivo? Proprio il suono. A quanto pare, il tintinnio del ghiaccio tradizionale gli risulta fastidioso e poco elegante, mentre i cubetti rotondi, scivolando delicatamente nei bicchieri, producono un effetto molto più discreto. Questo dettaglio, per quanto possa sembrare secondario, racconta di un uomo attento alle sensazioni, al contesto e alla qualità dell’esperienza, anche quella di una semplice bevanda.

Gli altri oggetti da cui Re Carlo non si separa mai

Ma la vaschetta per il ghiaccio non è l’unico oggetto che Re Carlo porta sempre con sé. Secondo alcune fonti vicine a Buckingham Palace, il sovrano è molto legato a una serie di oggetti personali che lo accompagnano durante i suoi spostamenti. Tra questi, un orsetto dell’infanzia – a cui pare sia rimasto affezionato sin da bambino – una tavoletta del water personalizzata, uno chef privato per gestire l’alimentazione in ogni dettaglio, e appunto la celebre vaschetta per il ghiaccio sferico. Un piccolo entourage portatile che gli garantisce un angolo di casa ovunque si trovi.

Questa attenzione quasi maniacale per i dettagli non è un vezzo recente. Già quando era Principe del Galles, Carlo era noto per le sue richieste meticolose, dai rituali del tè alla disposizione precisa dei suoi effetti personali. Ora che è salito al trono, queste abitudini non si sono certo affievolite, anzi: sembrano riflettere un bisogno ancora più forte di stabilità in un ruolo che, per sua natura, è pubblico, esposto, e sempre sotto esame.

L’abitudine in comune con la Regina Elisabetta II

C’è anche chi sostiene che questa preferenza per il ghiaccio rotondo sia stata ereditata dalla Regina Elisabetta II. Pare infatti che anche lei mal sopportasse il suono dei cubetti tradizionali nei ricevimenti ufficiali, e avesse adottato già da tempo soluzioni alternative. Se così fosse, si tratterebbe di un’abitudine familiare trasformata in vero e proprio simbolo di continuità tra le generazioni della monarchia.

In ogni caso, quella che da fuori può sembrare una stranezza è in realtà un’espressione coerente con la filosofia di vita di Re Carlo: uno stile fatto di certezze, ritualità e piccoli lussi funzionali, che gli permettono di affrontare i doveri del suo ruolo senza rinunciare al comfort personale. E forse, nel suo piccolo, quel ghiaccio sferico è proprio questo: un gesto di auto-cura, una scelta estetica e sensoriale che racconta molto più di quanto sembri.

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