Se si parla di un accessorio indispensabile per tutti non possiamo non pensare alla carta igienica. Si tratta di un elemento fondamentale della nostra quotidianità, un prodotto “umile” che troppo spesso diamo per scontato e utilizziamo senza star troppo a pensare. Tuttavia, nonostante tutto, anche la carta igienica nasconde delle insidie, tanto per la salute quanto per l’ambiente. Studi e ricerche più o meno recenti stanno mettendo in luce diversi interrogativi. Perché dovremmo limitarne l’uso? Qual è la verità che si nasconde dietro la carta igienica?
- Sostanze dannose rilevate nella carta igienica: lo studio
- Carta igienica: usata nel modo sbagliato mette a rischio la salute
- Carta igienica e impatto ambientale
- Alternative sostenibili e consigli pratici per l’uso della carta igienica
Sostanze dannose rilevate nella carta igienica: lo studio
Andiamo con ordine e partiamo dal principio. Uno studio condotto dall’Università della Florida (pubblicato sulla rivista scientifica Environmental Science & Technology Letters) ha evidenziato un problema allarmante: molte marche di carta igienica contengono PFAS, sostanze chimiche pericolose conosciute come “composti per sempre” per via della loro persistenza nell’ambiente e nel corpo umano. Queste sostanze, utilizzate nei processi produttivi, sono state associate a gravi problemi di salute, come il cancro, disturbi riproduttivi e infezioni croniche.
Tra i composti più comuni rilevati c’è il diPAP 6:2, un elemento tossico che finisce nella carta durante il trattamento della polpa degli alberi. Anche se i produttori non aggiungono deliberatamente PFAS, la contaminazione è inevitabile e si riflette persino nei fanghi delle acque reflue.
Carta igienica: usata nel modo sbagliato mette a rischio la salute
La corretta igiene personale è importantissima per evitare infezioni, ma l’uso improprio della carta igienica può causare problemi. Secondo la ginecologa Alyssa Dweck, una pulizia “da dietro a davanti” aumenta il rischio di infezioni del tratto urinario, specialmente nelle donne. Questo gesto favorisce infatti il trasferimento di batteri dalla zona rettale, causando potenzialmente infiammazioni o infezioni renali.
Anche il tipo di carta igienica che utilizziamo può fare la differenza. Attenzione soprattutto a quella profumata: spesso contiene agenti chimici che possono irritare la pelle e alterare l’equilibrio delle aree intime. Per questo motivo, molti esperti consigliano di evitare carta igienica colorata o profumata, optando invece per prodotti privi di sostanze potenzialmente dannose.
Carta igienica e impatto ambientale
Oltre ai rischi per la salute, la carta igienica ha un impatto significativo sull’ambiente. La sua produzione comporta la deforestazione di ampie aree alberate, privando il pianeta di risorse essenziali per la regolazione del clima. Gli alberi, fondamentali per assorbire l’anidride carbonica, vengono abbattuti per soddisfare la domanda globale di carta – e quindi anche di carta igienica – aggravando la crisi climatica.
Inoltre, il processo produttivo consuma enormi quantità di acqua, una risorsa già scarsa in molte parti del mondo. Praticamente, la domanda crescente di carta igienica contribuisce alla carenza idrica, mentre l’energia richiesta per il trasporto e la produzione aumenta le emissioni di gas serra.
Alternative sostenibili e consigli pratici per l’uso della carta igienica
Esistono alternative ecologiche e più salutari per ridurre l’uso della carta igienica. Il bidet, ampiamente utilizzato in Italia, è un’opzione efficace per garantire una pulizia accurata e ridurre lo spreco. Inoltre, la carta igienica riciclata rappresenta una scelta più rispettosa dell’ambiente, essendo priva di trattamenti chimici aggressivi.
Anche la quantità di carta utilizzata è importante: limitarsi a pochi fogli per ogni utilizzo riduce il consumo e gli sprechi. Come suggerito dagli esperti del settore, il vizio di avvolgere metri di carta intorno alla mano è una pratica inutile e dannosa. E che soprattutto non serve a nessuno!