Avere un animale domestico, complice anche la pandemia che ci ha fatto sentire più soli, è un desiderio sempre più diffuso. Ma per chi sceglie di compiere il ‘grande passo’, magari adottando un pelosetto in cerca di affetto, si pone un dubbio amletico: meglio un cane o un gatto? A dare una mano in questa decisione ci sono alcuni studi che propendono senza esitazione per i gatti.
Intanto, un’indagine inglese di recente pubblicazione dimostrerebbe come proprio durante i lockdown i gatti siano diventati più affettuosi. Le nuove abitudini domestiche, infatti, stando ai soggetti intervistati, avrebbero aumentato il senso di attaccamento dei mici nei confronti del proprio padrone, smentendo così la credenza comune secondo la quale i felini non dimostrano affetto in famiglia.
La pandemia, dunque, ha inciso notevolmente anche sui bisogni e gli istinti dei gatti modificandone gli atteggiamenti. Ma la maggiore dolcezza dei felini non è il solo fattore da considerare nella scelta del proprio animale domestico. Un’altra ricerca, americana questa volta, si è occupata di approfondire il legame tra mici e umani, dimostrando come l’interazione sia più importante della semplice somministrazione di cibo.
Dallo studio emerge anche come i gatti siano più svegli rispetto ai cani, essendo dotati di udito e olfatto più sviluppati. Inoltre, i gatti hanno una mania per la pulizia e, se ne avete già uno in casa, saprete bene quanto tempo trascorre nel ripulire il pelo. Anche per questo, dunque, l’odore dei felini è di gran lunga inferiore a quello di un cane.
E ancora, i mici sono più autonomi – senza che ciò, come abbiamo visto, tolga nulla all’affettuosità – e non devono essere portati fuori casa per i loro bisogni. Un impegno che può essere gravoso, invece, quando si ha un cane. A tutto ciò, poi, si deve aggiungere il costo inferiore di mantenimento, con conseguente risparmio, e una generale maggiore placidità dell’animale. Infine, i gatti sono più longevi: alcune razze raggiungono senza problemi anche i vent’anni.