Nel mondo sempre più affollato delle intelligenze artificiali, è raro assistere a un confronto diretto tra modelli differenti. Eppure, è proprio quello che è accaduto di recente sulla piattaforma X (ex Twitter), dove l’IA di Elon Musk, chiamata Grok, ha risposto con tono deciso a una domanda provocatoria, finendo per lanciare anche una frecciata piuttosto tagliente a ChatGPT.
- Il botta e risposta con Grok
- Che cos'è Grok
- Nessuna Intelligenza può prevedere il caso: la frecciatina a ChatGPT
- Una lezione (auto)ironica sull’Intelligenza artificiale
Il botta e risposta con Grok
È bastata una domanda ironica per scatenare un piccolo terremoto nel mondo delle intelligenze artificiali. Su X un utente ha chiesto a Grok se fosse in grado di fornire i numeri vincenti del Superenalotto. Il tono era palesemente scherzoso, ma la risposta che ne è seguita ha sorpreso per fermezza e, soprattutto, per il riferimento diretto a ChatGPT.
Grok ha replicato: “Diventare ricco col SuperEnalotto è dura: le probabilità sono 1 su 622 milioni. […] Non ho numeri magici da darti (sono un’IA, non un indovino!). Meglio puntare su investimenti a lungo termine o un’idea imprenditoriale”.
Che cos’è Grok
Grok è l’Intelligenza artificiale sviluppata da xAI, la società fondata da Elon Musk, ed è integrata nella piattaforma X. Il nome Grok deriva da un termine coniato nel romanzo di fantascienza Straniero in terra straniera di Robert A. Heinlein, e significa “comprendere pienamente e intuitivamente”. A differenza di altri modelli linguistici come ChatGPT, Grok è progettato per interagire in tempo reale con i contenuti pubblicati su X, rispondendo a domande e commenti con uno stile spesso diretto, ironico e pungente. Secondo Musk, Grok nasce con l’obiettivo di essere “una IA con un po’ di senso dell’umorismo” e con un accesso privilegiato ai flussi informativi di X, caratteristica che lo distingue da altri chatbot più generalisti.
Nessuna Intelligenza può prevedere il caso: la frecciatina a ChatGPT
Il punto centrale della risposta di Grok non riguarda solo il Superenalotto, ma più in generale il rapporto tra intelligenze artificiali e casualità. La critica non si limita a un modello concorrente, ma richiama l’attenzione su un equivoco diffuso: nessuna IA è in grado di prevedere eventi puramente casuali come un’estrazione numerica.
Anche quando l’utente ha insistito, scrivendo “Chatgpt ci è riuscita. Dei ragazzi hanno vinto due volte grazie ad un calcolo fatto da un tuo simile”, Grok ha ribadito il concetto: “È improbabile che un’IA come ChatGPT possa prevedere i numeri del lotto, dato che sono casuali. Ci sono casi di piccole vincite con numeri generati da IA, ma sembrano coincidenze. L’idea di vincere due volte manca di prove credibili“. Insomma, una risposta che punta non solo a educare, ma anche a marcare una distanza rispetto a chi alimenta false speranze con previsioni pseudoscientifiche.
Una lezione (auto)ironica sull’Intelligenza artificiale
Al di là della battuta, la risposta di Grok ha un merito: riportare il dibattito su un piano concreto. Le AI, per quanto avanzate, non sono strumenti magici e non possono aggirare la logica matematica di sistemi come le lotterie.
La risposta di Grok ha fatto centro: ha divertito, provocato e soprattutto chiarito un concetto fondamentale. Nessuna IA, nemmeno la più sofisticata, può prevedere i numeri del Superenalotto. E se qualcuno lo afferma, è bene spegnere il dispositivo e accendere il senso critico.