Questa è la pianta più pericolosa in estate, causa gravi ustioni: attenzione

Come fare per riconoscere le piante estive pericolose? Andiamo a scoprirlo insieme: imparare a farlo può salvarti da conseguenze fatali.

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Giuseppe Guarino

Giuseppe Guarino

Giornalista

Ph(D) in Diritto Comparato e processi di integrazione e attivo nel campo della ricerca, in particolare sulla Storia contemporanea di America Latina e Spagna. Collabora con numerose testate ed è presidente dell'Associazione Culturale "La Biblioteca del Sannio".

È giunta la stagione estiva, un periodo in cui molti di noi amano trascorrere del tempo all’aperto, godendo dei raggi del sole e dell’incanto della natura circostante. Tuttavia, è di vitale importanza mantenere un certo grado di consapevolezza riguardo ai potenziali pericoli che potrebbero nascondersi tra la vegetazione, come ad esempio il panace gigante. Questa pianta estiva rappresenta una minaccia estrema, in grado di provocare gravi ustioni e lesioni sia agli esseri umani che agli animali.

In Inghilterra, due fratelli hanno avuto un incontro sfortunato con questa pericolosa pianta, che ha provocato loro delle vesciche delle dimensioni di una pallina da golf. Un’esperienza destinata a rimanere impressa nella loro memoria per sempre. Daniel, 21 anni, ha accidentalmente toccato un esemplare di panace gigante mentre recuperava un pallone da un cespuglio nel Boston Manor Park, a Brentford. Pensando di aver avuto a che fare con una comune ortica, ha tentato di lenire il fastidio strofinando una foglia di molo. Anche suo fratello minore, Stanley, di soli otto anni, è venuto in contatto con la pianta ed entrambi hanno sofferto per giorni.

Che cos’è il panace gigante

Il panace gigante, conosciuto scientificamente come Heracleum mantegazzianum, in estate è in piena fioritura, con bellissimi fiori bianchi che sbocciano nei mesi di giugno e luglio. Tuttavia, dietro la sua appariscente bellezza si cela un pericolo mortale. Questa pianta produce una linfa tossica che si trova all’interno dei suoi steli, delle foglie, dei fiori e delle radici. Quando questa linfa entra in contatto con la pelle umana o animale, o viene successivamente esposta alla luce solare, possono verificarsi reazioni indesiderate e dannose.

Come riconoscere questa pianta così pericolosa

Il panace gigante è riconoscibile per il suo alto fusto robusto, spesso caratterizzato da macchie violacee, e per le ampie e dentellate foglie. I fiori bianchi a forma di ombrello costituiscono un ulteriore tratto distintivo di questa pianta. Si può spesso incontrare in aree erbacee, vicino a corsi d’acqua, in prati umidi e in terreni incolti. La sua natura invasiva la rende un possibile ospite anche nei parchi e nei giardini.

Effetti dell’esposizione alla linfa tossica del panace gigante

Il contatto con la linfa tossica del panace gigante può provocare una serie di disturbi, tra cui:

  • Infiammazione cutanea
  • Vesciche
  • Arrossamento
  • Gonfiore e dolore

Durante i mesi estivi, quando l’intensità dei raggi ultravioletti è maggiore e la pianta è più attiva, gli effetti possono risultare particolarmente intensi. Ci preme sottolineare che anche un contatto indiretto, come toccare oggetti contaminati dalla linfa, può causare reazioni cutanee.

Panace gigante, occhio alle passeggiate con il cane

I cani, essendo creature naturalmente curiose, sono particolarmente esposti al rischio di entrare in contatto con questa pericolosa pianta. L’interazione dei nostri amici a quattro zampe con il panace gigante può condurre a gravi ferite e vesciche. Nel caso di ingestione, la pianta può causare vomito e diarrea ai cani. Di conseguenza, è di fondamentale importanza che i proprietari di cani siano in grado di riconoscere il panace gigante e adottino precauzioni atte a evitare qualsiasi tipo di contatto.

L’Oleandro: eleganza velenosa nei nostri giardini

Non solo panace gigante: tra le piante estive pericolose c’è anche l’Oleandro (Nerium oleander), in grado di fornire un’eleganza velenosa nei nostri giardini. Si tratta di una pianta molto comune, un affascinante arbusto sempreverde appartenente alla famiglia delle Apocynaceae. La sua presenza nei giardini è piuttosto frequente grazie ai suoi meravigliosi fiori estivi, tuttavia, nasconde un lato oscuro: è considerata una delle piante più velenose del pianeta. La sua bellezza contrasta con la pericolosità, in quanto ogni parte della pianta è tossica sia per gli esseri umani che per gli animali. All’interno di essa si trovano glicosidi cardioattivi, noti come cardenolidi, che hanno la capacità di disturbare il ritmo cardiaco e indurre aritmie di varia natura.

I pericoli dell’oleandro

L’ingestione accidentale di un fiore o una foglia di oleandro può portare a una serie di sintomi inquietanti, tra cui disturbi del sistema nervoso, tachicardia, vomito e problemi gastrici. Il contatto con questa pianta può risultare estremamente pericoloso, e in casi di avvelenamento con concentrazioni elevate, può persino risultare letale.

Sconcertante ma vero: l’ingestione di una singola foglia potrebbe condurre alla morte di un bambino. È per questo motivo che diventa di fondamentale importanza evitare accuratamente il contatto con le mucose, poiché i rischi sono altissimi.

Curiosamente, anche l’inalazione del fumo prodotto dalla combustione della legna di oleandro può comportare lievi sintomi di intossicazione. La leggenda abbraccia la storia e narra che addirittura i fusti dell’oleandro una delle cause di morte tra i soldati dell’armata di Napoleone. Essi utilizzarono i fusti dell’Oleandro per costruire girarrosti improvvisati, ignari del pericolo. Il fuoco, in questo caso, agì da distillatore, liberando i glicosidi tossici che si mescolarono con la carne arrostita, scatenando così un avvelenamento accidentale.

 

Vecchi Allarmi Riciclati

Il clamore attorno alla Panace di Mantegazza non è una novità. Già dal 2015, articoli simili circolavano in rete, come riportato dai colleghi di Bufale.net. Allarmi analoghi sono stati documentati anche dal Corriere della Sera, che già nel 2010 parlava dell’attenzione dei botanici e delle autorità locali riguardo la pianta.

La Panace di Mantegazza è stata importata in Europa come pianta ornamentale, ma si è rivelata altamente invasiva e pericolosa. La sua linfa, a contatto con la pelle e successiva esposizione al sole, può causare gravi fotodermatiti. Questo è un fatto ben documentato, ma non giustifica il panico diffuso da alcuni blog.

Indicazioni dalle Autorità Locali

Le autorità locali, come l’Azienda Sanitaria Locale di Monza e Brianza, hanno segnalato la presenza della Panace di Mantegazza e fornito chiare indicazioni su come comportarsi. Ad esempio, il Comune di Lissone ha pubblicato già nel 2010 delle linee guida dettagliate per la rimozione sicura della pianta:

  1. Rimuovere le Piante: Recidere la zona di crescita della radice a una profondità di 10-15 cm in marzo/aprile o settembre/ottobre, oppure tagliare le piante a livello del suolo durante la fioritura (giugno/luglio), indossando indumenti protettivi adeguati.
  2. Smaltimento: Bruciare le piante e le radici o consegnarle ai servizi di incenerimento dei rifiuti. Non utilizzare nel compost e non smaltire con i rifiuti verdi.
  3. Monitoraggio: Controllare regolarmente le aree di crescita all’inizio dell’estate per almeno cinque anni, poiché i semi presenti nel terreno possono generare nuovi germogli.
  4. Protezione: È fondamentale evitare il contatto diretto con la pianta senza adeguate protezioni per la pelle.

Sebbene la Panace di Mantegazza sia effettivamente una pianta tossica e potenzialmente pericolosa, non vi è alcun allarme sanitario ufficiale in Italia. Le notizie allarmistiche che circolano su alcuni blog non sono supportate da evidenze recenti e spesso si basano su articoli vecchi e riciclati. È sempre consigliabile seguire le indicazioni delle autorità locali e adottare le precauzioni necessarie, ma senza lasciarsi prendere dal panico. La corretta informazione e la prevenzione sono le migliori armi per affrontare la presenza di questa pianta.

 

 

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