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Questa è la pianta più pericolosa in primavera, causa dolori lancinanti: attenzione

Come fare per riconoscere le piante preimaverili pericolose? Andiamo a scoprirlo insieme: imparare a farlo può salvarti da conseguenze fatali.

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Giuseppe Guarino

Giuseppe Guarino

Giornalista

Ph(D) in Diritto Comparato e processi di integrazione e attivo nel campo della ricerca, in particolare sulla Storia contemporanea di America Latina e Spagna. Collabora con numerose testate ed è presidente dell'Associazione Culturale "La Biblioteca del Sannio".

La primavera è arrivata, la natura si risveglia e ci invita a trascorrere più tempo all’aperto, tra passeggiate nei parchi, escursioni in campagna o semplici momenti di relax in giardino. Ma tra le meraviglie floreali della stagione, si nasconde anche un insidioso pericolo vestito di verde: il Panace di Mantegazza. Conosciuta anche come “panace gigante”, si tratta di una pianta che può avere delle conseguenze devastanti per la salute di chi vi entra in contatto. Apparentemente innocua e persino affascinante, è in realtà una delle specie vegetali più pericolose presenti sul nostro territorio.

Il Panace di Mantegazza: la bellezza letale della pianta più pericolosa della primavera

Andiamo con ordine e partiamo dal principio. Nota con il nome scientifico di Heracleum mantegazzianum, il panace gigante è una pianta erbacea originaria del Caucaso, importata in Europa nel XIX secolo come specie ornamentale. Tuttavia, il suo carattere altamente invasivo e la pericolosità per l’uomo hanno fatto sì che, nonostante la sua bellezza, venga considerata oggi una vera e propria minaccia, tanto da essere classificata come specie nociva in diversi Paesi europei.

È infatti durante la primavera che questa pianta si sviluppa rapidamente, raggiungendo anche i due o tre metri di altezza. Le sue grandi foglie dentellate, i fusti spessi dalle macchie violacee e i caratteristici fiori bianchi a ombrello la rendono facilmente riconoscibile. Ma è proprio il suo aspetto imponente e floreale a trarre in inganno i più sprovveduti.

I rischi per la salute del panace gigante

Il pericolo principale del panace gigante risiede infatti nella linfa contenuta in tutte le parti della pianta: foglie, fusti, fiori e radici. Si tratta di una linfa ricca di furocumarine. Sono sostanze che, quando entrano a contatto con la pelle e successivamente esposte alla luce solare, provocano gravi reazioni dermatologiche nell’essere umano.

I sintomi, tra l’altro, non sempre sono immediati e possono comparire nell’arco delle 24-48 ore successive. Essi includono infiammazione, arrossamento, gonfiore, vesciche dolorosissime e, nei casi peggiori, lesioni permanenti. Le cicatrici possono durare mesi, e in alcune situazioni il dolore e le recidive si protraggono per anni.

Le furocumarine provocano infatti la fitofotodermatite, ovvero una reazione tossica dovuta alla fotosensibilizzazione della pelle provocata dalla linfa. Ma non è solo il contatto diretto ad essere pericoloso, ma anche quello indiretto, come ad esempio quello con oggetti contaminati, ad essere capace di scatenare la reazione. Non a caso, tra le vittime più frequenti ci sono i bambini e gli animali domestici, in particolare i cani, a loro volta esposti al rischio di questa terribile pianta.

Dove si trova il panace gigante e come comportarsi

Ma dove si trova questa pianta? E come dobbiamo comportarci se ce la troviamo davanti? Innanzitutto, il panace gigante cresce spontaneamente in ambienti umidi, lungo i corsi d’acqua, nei terreni incolti e ai margini delle strade. In primavera comincia a vegetare rapidamente ma, se necessario, va rimossa con estrema cautela.

In Italia, diverse amministrazioni locali hanno emanato delle specifiche linee guida per l’estirpazione della pianta, che deve avvenire sempre con indumenti protettivi e senza mai toccarla direttamente. Essa va eliminata tagliando le radici in profondità o recidendo la pianta alla base durante la fioritura. Va inoltre smaltita nelle discariche autorizzate, mai nel compost, poiché potrebbe tornare a infestare altre colture.

Ad ogni modo, non c’è nulla per cui allarmarsi. La presenza di questa pianta richiede alcuni passaggi fondamentali, come l’imparare a riconoscerla, l’educazione dei bambini e la sorveglianza degli animali domestici. La sua presenza, inoltre, va segnalata alle autorità competenti al fine di permettere loro di estirparla correttamente.

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