La Sardegnaè un’isola incredibile. È affascinante e ricca di tradizioni, ma è da sempre al centro dell’interesse degli osservatori di tutto il mondo anche per altri motivi. Questa terra, infatti, non è solo un paradiso in terra, ma anche uno dei luoghi dove si vive più a lungo nel mondo. Per questo motivo, di tanto in tanto, alcune riviste rinomate da tutto il mondo si dedicano alla sua osservazione. Questa volta tocca ad una rivista britannica, che ha voluto mettere in luce uno straordinario dettaglio genetico dei sardi. Ma in cosa consiste esattamente questa caratteristica e quali sono i suoi segreti? Non ci resta che provare a scoprirlo insieme.
- Sardegna: Zona Blu di longevità e particolarità genetica
- Le caratteristiche uniche del patrimonio genetico sardo
- La particolarità non è solo genetica
Sardegna: Zona Blu di longevità e particolarità genetica
Andiamo con ordine e partiamo dal principio. Gli abitanti della Sardegna non sono solo noti per la loro vita lunga, ma anche per il loro stato di salute invidiabile anche in età avanzata.
La Sardegna è stata identificata dagli studiosi come una “zona blu“, ovvero uno dei luoghi dove la popolazione è la più longeva del pianeta.
Il Daily Express ha quindi riportato diverse ricerche che esaminano non solo lo stile di vita degli abitanti, ma anche le loro caratteristiche genetiche, rilevando alcune caratteristiche uniche.
Questa unicità genetica potrebbe essere dovuta, in parte, alla storia stessa della Sardegna. L’isola è stata abitata in modo continuativo per migliaia di anni, e l’isolamento geografico ha fatto sì che molte famiglie mantenessero un corredo genetico omogeneo. Anche se questo tipo di isolamento potrebbe avere avuto effetti negativi, come la predisposizione ad alcune malattie genetiche, ha permesso alle varianti favorevoli per la longevità di prevalere e persistere nel tempo.
Le caratteristiche uniche del patrimonio genetico sardo
Secondo gli studi, infatti, uno degli elementi chiave della longevità sarda sembra risiedere nel patrimonio genetico isolato, un effetto collaterale della separazione geografica della Sardegna che ha favorito una certa omogeneità genetica. Tale isolamento ha contribuito a mantenere intatta una serie di varianti genetiche che risultano piuttosto rare in altre popolazioni.
Queste varianti non solo favoriscono una maggiore aspettativa di vita, ma sembrano anche conferire resistenza a malattie come diabete, tumori e malattie cardiovascolari. In effetti, gli abitanti di alcune aree specifiche, come l’Ogliastra, vantano una concentrazione ancora maggiore di centenari, un fenomeno che ha attratto studiosi da tutto il mondo.
La particolarità non è solo genetica
Il concetto di “zona blu” non è nuovo, ma è stato coniato proprio per descrivere quelle aree geografiche in cui si registra un’alta concentrazione di persone che vivono oltre i cento anni. Queste regioni includono anche Okinawa in Giappone, Icaria in Grecia, Loma Linda in California e la penisola di Nicoya in Costa Rica. Tuttavia, la Sardegna si distingue per un elemento particolare: la presenza di longevità sia tra gli uomini che tra le donne, un tratto insolito rispetto ad altre zone blu. Negli altri casi, infatti, la longevità è spesso dominata dalle donne, mentre tra i sardi c’è una certa parità.
Poi, la dieta e lo stile di vita dei sardi giocano sicuramente un ruolo fondamentale in questa equazione. La dieta mediterranea, ricca di cereali integrali, legumi, frutta, verdura e soprattutto olio d’oliva, è nota per i suoi effetti benefici sulla salute. Inoltre, la comunità sarda mantiene tradizioni che rafforzano i legami sociali, un elemento che contribuisce al benessere psicologico e riduce lo stress.