Stiamo vivendo giorni di grande caldo, nei quali le temperature elevate dell’aria e dell’acqua stanno causando un notevole incremento della presenza di meduse lungo le coste italiane, tanto che in certi casi si parla di vera e propria “invasione”. Non sempre, però, c’è il motivo per allarmarsi, anzi. Nella maggior parte dei casi, le meduse che incontriamo al mare sono del tutto innocue per l’uomo. Un esempio è la Cassiopea Mediterranea, una specie che – nonostante abbia un aspetto imponente e sia incredibilmente visibile a causa della sua colorazione intensa – non rappresenta una minaccia per i bagnanti. Ma cosa dobbiamo fare se ne incontriamo casualmente una durante una giornata in spiaggia?

• Invasione di meduse? Spesso si tratta della Cassiopea Mediterranea
• Cosa fare se si avvista una Cassiopea Mediterranea

Invasione di meduse? Spesso si tratta della Cassiopea Mediterranea

Andiamo con ordine e partiamo dal principio. In questa calda estate 2024, ci può capitare di incontrare al mare qualche medusa enorme, spesso molto colorata. Nella stragrande maggioranza dei casi, però, non c’è nulla da temere.

Spesso si tratta infatti della Cassiopea Mediterranea, scientificamente conosciuta come Cotylorhiza tuberculata. Si tratta di una medusa comune nelle acque italiane, nella quale è quindi molto facile imbattersi. Questa specie si distingue per il suo corpo schiacciato e a forma di ombrello, caratterizzato da una gobba rotonda al centro di colore giallo e da un margine frastagliato che assume sfumature verdastre. Essa è in grado di raggiungere delle dimensioni notevoli, potendo arrivare fino a 30 centimetri di lunghezza.

Contrariamente a molte altre meduse, la Cassiopea Mediterranea è priva dei classici tentacoli urticanti. Al loro posto, presenta delle estensioni della bocca chiamate “braccia orali”. Queste braccia sono sottili e terminano con una punta bluastra, e hanno la funzione di nutrirsi piuttosto che difendersi, dato che non contengono veleno urticante.

Specie pelagica ed endemica del Mediterraneo, la Cassiopea Mediterranea è particolarmente diffusa nel mare Adriatico, dove la sua presenza è comune da maggio a ottobre. Essa contribuisce alla biodiversità marina senza rappresentare una minaccia per i bagnanti, rendendo le nostre coste un luogo ancora più interessante da esplorare e rispettare.

Cosa fare se si avvista una Cassiopea Mediterranea

In realtà, la Cassiopea Mediterranea tutto è fuorché un pericoloso ammasso di “gelatina ambulante”. Anzi, svolge un ruolo prezioso nell’ecosistema marino: oltre a offrire protezione e riparo per i piccoli pesci (ad esempio, i pesci pagliaccio), il suo corpo funge da “filtro” per l’acqua marina, contribuendo al mantenimento della catena alimentare dei fondali. Poiché non possiede sostanze urticanti per la pelle umana, il contatto con questa medusa non rappresenta un pericolo. Anche se i soggetti più sensibili possono avvertire un leggero pizzicore al contatto con essa. Ma cosa fare se ne avvistiamo una?

Gli esperti consigliano di cercare di riportare la Cassiopea Mediterranea in acque più profonde se si avvicina troppo alla riva. È importante evitare di pescarla con un retino o di portarla sul bagnasciuga, poiché queste azioni potrebbero causarle la morte. Bisogna invece spostarla delicatamente verso il mare aperto creando delle piccole onde controcorrente con le braccia. In questo modo, saremo in grado di contribuire alla sua sopravvivenza e, di conseguenza, al benessere dell’ecosistema marino. Si tratta di un gesto di rispetto verso la fauna marina, che diventa essenziale per mantenere l’equilibrio naturale delle nostre coste.