Uno dei veri nemici dell’estate è la Caravella Portoghese, un celenterato oceanico simile ad una medusa molto velrnosa dotata di una ‘vela’ (da qui il nome di ‘caravella’) e che un tempo non era molto diffusa sulle nostre coste ma oggi è piuttosto comune. Gli avvistamenti in aumento in Italia, Sicilia e in altre zone del Mediterraneo, però, fanno sì che le sue punture possano colpire i bagnanti. Ma cosa fare in caso di contatto accidentale con i suoi tentacoli?
Rischio shock anafilattico
La puntura (in realtà il tocco) di una Caravella Portoghese in gran parte dei casi non è pericoloso ma in rare occasioni può addirittura rivelarsi fatale per l’uomo: essa causa un dolore lancinante, creando ferite simili a frustate. In particolari soggetti, però, può portare a shock anafilattico, febbre, alterazioni cardiache, emorragie, nausee e cefalea. Dopo essere stati punti, quindi, è sempre necessario sottoporsi ad immediate cure mediche e, anche se generalmente il dolore sparisce nel giro di poche ore, c’è bisogno di un appropriato trattamento.
Niente acqua dolce sulla puntura
Nell’immediato, applicare sulla ferita del normale aceto di vino bianco (utilizzato puro e non diluito), permette un sollievo immediato e naturale per le punture della Caravella Portoghese. Al contrario, non bisogna mai sfregare la puntura con la sabbia né lavarla con acqua dolce: si rischia di peggiorare la situazione. Applicare acqua salata, invece, può essere un rimedio utile, almeno nell’immediato.
Anche se somiglia ad una medusa, la Caravella Portoghese è in realtà uno zooide, ovvero un’aggregazione di quattro diversi organismi animali collegati fisiologicamente al punto di essere reciprocamente dipendenti per la sopravvivenza. Esse sono sempre più comuni sulle coste mediterranee per via soprattutto delle correnti e dei venti.
Ad ogni modo, qualora doveste avvistarne una, avvertite immediatamente le autorità di pubblica sicurezza: nei casi di presenza numerosa di questa specie animale, può essere necessario addirittura chiudere la spiaggia.