Avviso urgente per chi cucina con padelle antiaderenti: il rischio quando si graffiano

Attenzione! Le padelle antiaderenti graffiate possono rappresentare un rischio per la salute. Scopri per quale motivo.

Pubblicato:

Giuseppe Guarino

Giuseppe Guarino

Giornalista

Ph(D) in Diritto Comparato e processi di integrazione e attivo nel campo della ricerca, in particolare sulla Storia contemporanea di America Latina e Spagna. Collabora con numerose testate ed è presidente dell'Associazione Culturale "La Biblioteca del Sannio".

Le padelle antiaderenti sono uno strumento di uso quotidiano del quale non potremmo mai fare a meno. Tutti le usano e sono praticamente uno degli elementi essenziali delle nostre cucine, grazie soprattutto alla loro praticità e al fatto che sono in grado di offrire la possibilità di ridurre l’uso di olio e grassi durante la cottura. È proprio la loro facilità di pulizia che una alla capacità di prevenire che il cibo si attacchi, che fa sì che queste padelle abbiano conquistato un posto speciale. Sappiamo però bene che il loro prolungato – misto alla normale usura – possono compromettere la loro sicurezza, soprattutto quando iniziano a mostrare sulla loro superficie i primi segni di deterioramento, a partire dai graffi. Ma quali sono davvero i rischi per la nostra salute? Non ci resta che andare a scoprirli insieme.

Padelle antiaderenti: quali sono davvero i rischi per la salute?

Andiamo con ordine e partiamo con il dire che le preoccupazioni legate all’utilizzo delle pentole e delle padelle antiaderenti sono spesso al centro di informazioni confuse e per nulla chiare. Per questo motivo, abbiamo deciso di fare un po’ di chiarezza, al fine di fugare dubbi e preoccupazioni riguardo al tipo di rivestimento utilizzato e alle condizioni di utilizzo delle padelle stesse.

Il rivestimento antiaderente delle padelle è generalmente realizzato con politetrafluoroetilene (PTFE), una sostanza ben nota nell’industria per la sua resistenza al calore e la sua capacità di evitare che il cibo si attacchi alla superficie.

Tuttavia, il PTFE ha dei limiti: quando viene esposto a temperature superiori ai 260°C, può cominciare a degradarsi, rilasciando fumi potenzialmente tossici. Questi fumi contengono sostanze chimiche che, se inalate, possono causare problemi respiratori e, in alcuni casi, sono state associate a sintomi simili a quelli dell’influenza: la “febbre da fumi di polimeri” è una condizione temporanea ma fastidiosa.

Con l’uso regolare e quotidiano, è inevitabile che le padelle antiaderenti subiscano una certa usura. È ben noto che i graffi sul rivestimento non solo compromettono la loro capacità di non far attaccare il cibo, ma possono anche rappresentare un rischio per la salute. Quando il rivestimento in PTFE viene danneggiato, piccole particelle di questo materiale rischiano di staccarsi e finire nel cibo. Non vi sono prove definitive che queste particelle siano dannose se ingerite in piccole quantità, ma è sempre meglio evitare che accada. Tra l’altro, i graffi possono accelerare il processo di deterioramento della padella, rendendo più probabile il rilascio di altre sostanze chimiche durante la cottura.

Un altro elemento di preoccupazione legato alle padelle antiaderenti è l’uso di acido perfluoroottanoico (PFOA) nella produzione del PTFE. Il PFOA è stato utilizzato per molti anni come agente di lavorazione del PTFE, ma numerose ricerche hanno dimostrato che può essere associato a problemi di salute, tra cui un aumento del rischio di tumori e disfunzioni epatiche. Fortunatamente, l’uso del PFOA è stato progressivamente eliminato grazie a regolamentazioni più severe, e oggi è raro trovare padelle che lo contengono.

Come utilizzare in sicurezza le padelle antiaderenti

Nonostante i potenziali rischi, le padelle antiaderenti possono essere utilizzate in modo sicuro seguendo alcune semplici precauzioni. Di seguito sono riportati alcuni consigli pratici per proteggere la tua salute e garantire la durata della tua padella.

Innanzitutto, bisogna evitare di surriscaldare la padella, come ad esempio quando la si lascia sul fuoco a vuoto. Come accennato, il PTFE inizia a degradarsi a temperature superiori ai 260°C. Per evitare questo problema, è importante utilizzare una fiamma moderata o bassa durante la cottura e non lasciare mai la padella incustodita.

Un’altra misura preventiva fondamentale è l’utilizzo esclusivo di utensili in silicone o legno quando si cucina con padelle antiaderenti. Mestoli, forchettoni e cucchiai metallici possono facilmente graffiare la superficie del rivestimento, accelerandone l’usura. Anche se le padelle antiaderenti di produzione più recente sono dotate di rivestimenti più resistenti ai graffi, è sempre meglio evitare qualsiasi potenziale danno. Gli utensili in silicone e legno, a differenza di quelli in metallo, sono delicati e aiutano a preservare l’integrità della padella.

Sembra scontato ma uno dei primi consigli per evitare un’usura dannosa per la salute è quella di acquistare un prodotto di qualità più alta. A prima vista può essere visto come un investimento più costoso ma la risposta sta proprio in questo dettaglio: le padelle realizzate con materiali migliori tendono a resistere e a durare più a lungo, al di là di graffi, colpi e contraccolpi. Le padelle di fascia alta hanno rivestimenti più robusti e sono spesso prodotte con tecnologie che riducono il rischio di surriscaldamento e rilascio di sostanze chimiche.

Ad ogni modo, una padella antiaderente graffiata o usurata non offre più la stessa sicurezza d’uso. Se il rivestimento presenta segni di deterioramento, come graffi profondi o scrostature, è consigliabile sostituirla. Anche quando può sembrare ancora utilizzabile, continuare a cucinare con una padella danneggiata aumenta il rischio di contaminazione degli alimenti con piccole particelle del rivestimento. Anche perché una padella danneggiata potrebbe non distribuire più il calore in modo uniforme, compromettendo la qualità della cottura stessa.

Quali sono le alternative alle padelle antiaderenti?

Se i nostri consigli non ti hanno convinto e hai invece sviluppato una certa preoccupazione per i potenziali rischi legati all’uso di padelle antiaderenti, sappi che ci sono diverse alternative che puoi prendere in considerazione. Basta optare per padelle costruite con altri materiali, che offrono soluzioni sicure e durature per la cottura, anche se richiedono un po’ di attenzione in più.

Ad esempio, le padelle in acciaio inox sono una delle alternative più comuni. Sono estremamente resistenti e non rilasciano sostanze chimiche durante la cottura, anche a temperature elevate. Tuttavia, richiedono una certa abilità per evitare che il cibo si attacchi, ed è assolutamente necessario l’uso di olio o burro per garantire una cottura senza problemi.

Anche le padelle in ghisa sono note per la loro eccellente conducibilità termica e la capacità di trattenere il calore in modo uniforme. Sono ideali per le cotture più lente e per i piatti che richiedono temperature elevate. La ghisa, tuttavia, è un materiale pesante e richiede una manutenzione accurata per evitare la formazione di ruggine.

Infine, anche il rame è un materiale particolarmente apprezzato per la sua straordinaria capacità di distribuire il calore. Tuttavia, le padelle in rame sono delicate e necessitano di cure specifiche per mantenere la loro brillantezza e funzionalità. Inoltre, e questo è un fattore che spesso ne scoraggia l’acquisto, sono tra le padelle più costose sul mercato.

più popolari su facebook nelle ultime 24 ore

vedi tutti