Una delle frasi che spesso si sente ripetere dai neo-genitori e non solo è “come farei senza i nonni?”. Quella dei nonni, infatti, è un presenza preziosissima per mamme e papà – alle prese anche con i vari impegni di lavoro e domestici – in un Paese in cui ancora scarseggia la disponibilità di servizi dedicati largamente accessibili. E così, ecco, che l’infanzia è supportata in maniera importante dai nonni, ai quali è dedicata la giornata del 24 luglio.
L’importanza del nonno: la conferma degli psicologi
Ma l’aiuto che un brano nonno, una brava nonna o – per i più fortunati – entrambi può dare non è solo in termini pratici. Diversi psicologi, infatti, confermano come questa presenza sia addirittura determinante per la vita stessa dei nipoti.
Veri e propri salvagente, i nonni diventano punti di riferimento sostanziali dei nipoti. “I dinosauri del cuore”, li ha definiti Maria Rita Parsi dalle colonne di ‘Avvenire’.
Il nonno come esempio
Perché un nonno, per il bambino, è la proiezione del sé adulto, è ciò che vorrebbe davvero diventare. Un esempio, in sostanza.
In un sistema nel quale i bambini si dividono tra mille attività, dalla scuola al calcio, dalle lezioni di pianoforte alla piscina, dalla danza all’informatica, la sensazione di essere ‘persi’ è dietro l’angolo. A riportarli alla loro infanzia, anzi al diritto di essere piccoli, sono i nonni e questo ruolo è forse ciò per cui essere più grati ai nostri anziani.
Il loro compito di educatori, con una dose di tolleranza e dolcezza anche maggiore, non ha nulla da invidiare a quello di mamma e papà. Inoltre, come si accennava, il bambino vede nel nonno l’uomo cresciuto, adulto per questo un bravo nonno o una brava nonna diventa il vero prototipo di vita a cui il piccolo guarda.
Il suo modello, dunque, è un faro nel percorso verso la maturità e nel momento in cui viene a mancare si perde quel po’ di saggezza che i nonni regalano ogni giorno.