Scopriamo la storia di Pier Luigi Ighina, meglio conosciuto come “l’uomo che spostava le nuvole” attraverso strumenti da lui stesso ideati. La sua teoria affermava che grazie allo scambio di energia a forma di spirale che avviene tra il Sole e la Terra, si potesse creare la vita. Inoltre, tramite l’ausilio dei suoi macchinari (che lo studioso non ha mai voluto mostrare in pubblico) si possono rigenerare cellule vive, evitare terremoti e allontanare o avvicinare le nuvole.
- Come funziona la macchina della pioggia?
- La storia di Pier Luigi
- Ingegno e brevetti dell'uomo inventore
Come funziona la macchina della pioggia?
La macchina della pioggia è composta da un’elica rivolta in alto e da tubi posizionati in superficie e sottoterra forniti di polvere di alluminio che si “caricherebbero con l’energia solare”.
Se caricati con energia positiva, produrrebbero l’allontanamento delle nuvole che si trovano al di sopra. Rilasciando, al contrario, energia “negativa”, le nuvole si avvicinerebbero.
La storia di Pier Luigi
L’uomo, nato a Milano nel 1908 e morto ad Imola nel 2004, ha inventato di sua mano un dispositivo che permetterebbe di “ricalibrare le energie tra cielo e terra, influendo sul clima”.
Si racconta che Pier Luigi abbia usato il suo macchinario per sabotare i Gran Premi di Formula Uno, che allora avvenivano a pochissima distanza dalla sua abitazione, che si trovava all’interno dell’area della pista.
Ingegno e brevetti dell’uomo inventore
Pier Luigi Ighina ha elaborato le sue teorie all’interno di uno studio privato, nato in seguito ad una collaborazione con Guglielmo Marconi con cui sostiene di aver collaborato per ben dieci anni. Che le sue invenzioni siano vere o no, lo studioso ha comunque suscitato grande interesse mediatico, rilasciando numerose interviste ai giornalisti e suscitando altrettanta curiosità tra i più e i meno esperti del settore.
Bisogna riconoscere che Pier Luigi Ighina si sia cimentato nello studio dell’elettromagnetismo; si è addirittura specializzato nell’elettronica, lavorando al fianco di Magneti Marelli, per poi arruolarsi come volontario nella Marina Militare.
Ciò che incuriosisce di più è che il dispositivo da lui brevettato – che secondo lui ha il potere di apportare notevoli cambiamenti metereologici – non è mai stato brevettato.
Non solo: affinché si possa parlare di scoperta occorrerebbe che l’esperimento sia replicabile e dia lo stesso risultato, ma ad oggi non risulta essere presente alcun testimone che abbia partecipato ad un suo successo. E neanche lo stesso Ighina è mai stato d’accordo nella totale divulgazione della scoperta.