Passare con il semaforo rosso è una delle infrazioni più gravi del Codice della Strada: comporta sanzioni pecuniarie, decurtazione di punti dalla patente e, in caso di recidiva, la sospensione della stessa. Esistono però circostanze straordinarie in cui è possibile contestare la multa e, in alcuni casi, evitarne il pagamento.
- Le sanzioni per il passaggio con il semaforo rosso
- I motivi validi per contestare la multa
- La procedura da effettuare per contestare la multa
Le sanzioni per il passaggio con il semaforo rosso
Secondo l’articolo 146 del Codice della Strada, attraversare un incrocio con il semaforo rosso comporta una multa che varia da 167 a 665 €. Oltre alla sanzione pecuniaria, sono previsti la decurtazione di sei punti dalla patente, che diventano dodici nel caso di neopatentati. In caso di recidiva, ossia se l’infrazione viene commessa nuovamente entro un determinato periodo, scatta la sospensione della patente per un periodo che va da uno a tre mesi.
I motivi validi per contestare la multa
Esistono specifiche situazioni in cui è possibile contestare una multa per passaggio con il semaforo rosso:
- Malfunzionamento del dispositivo di rilevazione (Photored): il Photored è il sistema legato all’impianto semaforico che, durante la luce rossa, rileva il superamento della linea d’arresto da parte di un veicolo, fotografando la targa. Se l’apparecchio non è stato correttamente revisionato o presenta malfunzionamenti, la multa può essere annullata per inattendibilità del dispositivo.
- Durata insufficiente del semaforo giallo: il tempo di durata della luce gialla dovrebbe essere di almeno tre secondi. Se questo intervallo è inferiore, l’automobilista potrebbe non avere il tempo sufficiente per arrestare il veicolo in sicurezza, rendendo contestabile la sanzione.
- Stato di necessità o legittima difesa: se l’infrazione è stata commessa per evitare un pericolo grave e immediato, come la necessità di recarsi d’urgenza in ospedale, è possibile contestare la multa invocando lo stato di necessità. Tuttavia, questa condizione deve essere adeguatamente documentata e dimostrata.
- Vizi formali nel verbale: il verbale deve contenere elementi fondamentali come la data, l’ora, la località dell’infrazione, le generalità del proprietario del veicolo, il tipo di veicolo e la sua targa, l’indicazione della norma violata e dettagli sul dispositivo di rilevazione utilizzato. L’assenza di uno di questi elementi può rendere nulla la multa.
- Violazione della normativa sulla privacy: in alcuni casi, la mancata segnalazione della presenza di videocamere finalizzate alla rilevazione delle infrazioni può costituire una violazione dei diritti dei cittadini. Ad esempio, se non è stata posta alcuna segnaletica per informare della presenza di tali dispositivi, è possibile contestare la sanzione.
La procedura da effettuare per contestare la multa
Per contestare una multa per passaggio con il semaforo rosso, è necessario presentare ricorso al Giudice di Pace entro 30 giorni dalla notifica o al Prefetto entro 60 giorni. Nel ricorso, l’automobilista deve esporre le motivazioni e fornire prove a sostegno della propria tesi. Ad esempio, nel caso di un verbale incompleto, sarà sufficiente presentare il documento errato; nel caso di stato di necessità, sarà utile fornire documentazione medica che attesti l’urgenza.
Per concludere, sebbene passare con il semaforo rosso rimanga un’infrazione grave con conseguenze significative, esistono circostanze specifiche che possono giustificare la contestazione della multa. In generale, però, è sempre meglio fermarsi un attimo in più al semaforo rosso piuttosto che rischiare di pagare una multa salata!