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Agenti AI specializzati di OpenAI, fino a 18mila euro al mese. Cosa faranno

OpenAI: Agenti AI specializzati a prezzi stratosferici – Fino a 20.000 dollari al mese

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Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

Content Specialist

Ha conseguito un Master in Marketing Management e Google Digital Training su Marketing digitale. Si occupa della creazione di contenuti in ottica SEO e dello sviluppo di strategie marketing attraverso canali digitali.

OpenAI, l’azienda dietro al celebre modello di linguaggio GPT, sta preparando una novità che potrebbe rivoluzionare ulteriormente il panorama tecnologico: agenti AI specializzati per diverse nicchie professionali. Secondo quanto riportato da The Information, questi assistenti virtuali non saranno economici. Al contrario, OpenAI sta progettando un modello di business ambizioso, in cui i prezzi per l’accesso a questi agenti AI potrebbero arrivare fino a 20.000 dollari al mese.

I dettagli dietro il prezzo salato

In base ai rumors, OpenAI offrirà vari livelli di agenti AI, ciascuno progettato per attività professionali specifiche. Il più economico di questi assistenti virtuali sarà rivolto a professionisti con stipendi elevati, come manager e consulenti, e avrà un costo di circa 2.000 dollari al mese. Tuttavia, i prezzi salgono rapidamente. Un agente pensato per gli sviluppatori software potrebbe costare ben 10.000 dollari al mese, mentre il top di gamma, destinato alla ricerca accademica, raggiungerà un prezzo record di 20.000 dollari al mese.

Cosa rende questi agenti così costosi? La risposta risiede nelle loro capacità specialistiche e nell’accesso privilegiato a tecnologie avanzate. Questi assistenti AI, infatti, non saranno semplici chatbot, ma veri e propri strumenti pensati per rispondere a esigenze professionali complesse, come lo sviluppo software avanzato, la ricerca scientifica o la consulenza strategica di alto livello.

La scommessa di SoftBank e il rischio di mercato

Il mistero intorno al lancio di questi agenti AI si infittisce ulteriormente quando si considera il forte interesse che la tecnologia ha suscitato. SoftBank, il gigante giapponese degli investimenti, ha già messo sul piatto 3 miliardi di dollari per sostenere lo sviluppo di questi assistenti AI. La mossa è audace, soprattutto perché gli agenti non hanno ancora affrontato il test del mercato, e nessuno sa con certezza se le aziende o i professionisti saranno disposti a pagare cifre così elevate per l’accesso a questi strumenti.

Eppure, SoftBank sembra convinta del potenziale di questi agenti, e non è l’unica. La crescente domanda di soluzioni tecnologiche avanzate e l’accelerazione della digitalizzazione nelle aziende suggeriscono che ci potrebbe essere una clientela disposta ad investire cifre elevate per strumenti che possano migliorare la produttività e l’efficienza.

Perché OpenAI sta puntando su prezzi elevati?

La risposta è semplice: OpenAI ha bisogno di fare cassa. Sebbene l’azienda sia riuscita a ottenere enormi successi con la sua tecnologia GPT e altri modelli di intelligenza artificiale, nel 2024 si prevede che OpenAI subisca perdite per circa 5 miliardi di dollari. I costi di gestione, tra cui l’infrastruttura necessaria per supportare milioni di utenti, sono estremamente elevati. In aggiunta, l’aumento delle richieste di accesso ai suoi modelli di intelligenza artificiale ha fatto lievitare ulteriormente i costi operativi.

Questa situazione spinge OpenAI a cercare nuove modalità di monetizzazione, e gli agenti AI specializzati sembrano essere la risposta a tale necessità. Pur essendo una mossa rischiosa, questa iniziativa permette a OpenAI di capitalizzare sulle sue risorse intellettuali più avanzate, tentando di coprire le spese e generare entrate, mantenendo al contempo un livello di esclusività e valore per i suoi prodotti.

Un futuro incerto per gli agenti AI di OpenAI

Nonostante il potenziale, il successo di questi agenti AI non è garantito. La vera domanda che rimane è se il mercato sarà pronto a supportare questi prezzi elevati. In un periodo in cui le aziende sono sempre più sensibili ai costi e il budget per l’innovazione tecnologica è limitato, potrebbe non essere facile per OpenAI trovare una base di clienti disposta a fare un investimento così significativo per l’accesso a questi strumenti.

In ogni caso, l’arrivo di questi assistenti virtuali di alta gamma rappresenta un passo importante nella direzione di un’intelligenza artificiale sempre più sofisticata e personalizzata, capace di affrontare compiti specialistici e di supportare i professionisti nei loro settori. Sarà interessante osservare come si evolverà questa nuova offerta, e se riuscirà a conquistare il mercato, nonostante l’alto prezzo di accesso.

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