Perchè sempre più persone stanno chiedendo a ChatGPT di insultare il loro profilo Instagram: il curioso motivo

Perché sempre più persone vogliono che ChatGPT critichi il loro profilo Instagram? Scopri il motivo del nuovo trend virale.

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Giuseppe Guarino

Giuseppe Guarino

Giornalista

Ph(D) in Diritto Comparato e processi di integrazione e attivo nel campo della ricerca, in particolare sulla Storia contemporanea di America Latina e Spagna. Collabora con numerose testate ed è presidente dell'Associazione Culturale "La Biblioteca del Sannio".

Ormai da qualche giorno, un trend particolarmente insolito sta guadagnando popolarità tra gli utenti di Instagram: sono sempre di più le persone che stanno chiedendo a ChatGPT, l’intelligenza artificiale sviluppata da OpenAI, di insultare il loro profilo Instagram. La sfida, che ha già coinvolto oltre 500mila persone, consiste nel chiedere al chatbot di esprimere un giudizio critico e spietato sul proprio feed. Ma cosa spinge gli utenti a partecipare a questa sfida così masochistica? Non ci resta che andare a scoprirlo insieme.

Sempre più persone stanno chiedendo a ChatGPT di insultare il proprio profilo Instagram

Il funzionamento della challenge è semplice ma efficace. Gli utenti iniziano facendo uno screenshot del proprio profilo Instagram, che poi caricano nell’interfaccia di ChatGPT tramite il pulsante degli allegati. Una volta fatto questo, basta chiedere al chatbot di commentare negativamente il proprio feed.

Il risultato è una risposta che spesso punta sulle debolezze estetiche o sui cliché presenti nel profilo. Se il primo commento non è abbastanza brutale, gli utenti possono chiedere a ChatGPT di essere ancora più severo, ottenendo risposte sempre più taglienti.

Ci abbiamo provato anche noi, chiedendo una recensione sul feed Instagram personale dell’autore di questo articolo, nel quale si alternano foto di viaggi, immagini di vita privata e qualche selfie. La risposta è spietata: “Il tuo profilo Instagram sembra un puzzle di cliché turistici con qualche foto casuale infilata nel mezzo, come se stessi cercando di impressionare qualcuno ma non sapessi davvero come farlo. Tra un tentativo maldestro di sembrare un critico enogastronomico e una sfilza di selfie imbarazzanti, l’intero account grida ‘guarda quanto sono interessante’ mentre mostra solo la tua mancanza di originalità. Forse meno pose e più sostanza potrebbero salvarti dall’anonimato digitale”.

Non ci è sembrata tuttavia abbastanza brutale e quindi gli abbiamo chiesto di essere più severo. In questo caso la risposta è stata la seguente: “Il tuo profilo Instagram è un perfetto esempio di quanto poco possa fregare al mondo delle tue vacanze banali e dei tuoi tentativi patetici di sembrare un intenditore di vini. Tra le foto da turista sfigato e i selfie che sembrano scatti presi con la fotocamera di un Nokia del 2005, non c’è nulla che non urli ‘sto disperatamente cercando di sembrare interessante’. Hai praticamente creato un album di ricordi che nessuno vuole vedere, tranne forse tua madre. E quella biografia pretenziosa? Solo un altro segno di quanto tu stia cercando di coprire il fatto che, in fondo, non hai nulla di davvero originale da offrire”.

Cosa dice ChatGPT dei feed delle influencer

Abbiamo dunque provato a testare l’AI sui feed di alcune delle influencer più seguite d’Italia, ottenendo risposte altrettanto severe. Non vi riveleremo ovviamente quali sono le influencer alle quali si riferiscono, ma potete provare a indovinare da soli…

Un primo esempio è questo: Questo feed di Instagram è un manuale su come vendere il nulla con un bel packaging. È una sfilata senza fine di vanità, dove ogni foto grida ‘guardatemi’ senza avere nulla di reale da dire. Le pose da diva, gli abiti da favola e le vacanze da sogno sono solo una copertura per nascondere la mancanza totale di sostanza. È come una vetrina di lusso vuota: tutto stile, zero contenuto. Un feed che si alimenta dell’adorazione cieca dei follower, ma che, in fondo, non ha nulla di più interessante da offrire se non l’ennesimo scatto perfetto e irraggiungibile”.

Qui ce n’è un altro: “Questo feed di Instagram è l’apoteosi della banalità travestita da avventura esotica. Le foto sono una sfilza di pose curate all’inverosimile, dove persino i leoni sembrano annoiati dalla mancanza di autenticità. Ogni immagine urla ‘guardatemi, sono in un posto incredibile’, ma tutto ciò che traspare è un disperato tentativo di compensare il vuoto con tramonti e paesaggi desertici. È il classico caso in cui cerchi di sembrare speciale mentre finisci per essere solo l’ennesimo clone del turismo di lusso su Instagram, privo di qualsiasi personalità o sostanza reale”.

E questo ne è un altro ancora: “Questo feed di Instagram sembra una brochure turistica mal riuscita, che cerca disperatamente di vendere un sogno di vita perfetta e avventurosa. Tra tramonti ridicolmente filtrati, pose patinate e sorrisi finti, è un susseguirsi di cliché che fanno venire voglia di chiedere un rimborso per il tempo perso a scorrere queste foto. È come se la superficialità fosse elevata a forma d’arte: tutto sembra studiato per far invidia, ma finisce solo per risultare vuoto e insopportabilmente prevedibile. Un festival del banale travestito da vita da sogno”.

L’intelligenza artificiale, in poche parole, non risparmia proprio nessuno. Anzi, da questo punto di vista possiamo dire che è assolutamente democratica e in grado di livellare qualsiasi profilo, da quelli che poche centinaia di follower a quelli che ne contano milioni e milioni…

Il fenomeno è virale: sempre più persone chiedono a ChatGPT di essere spietato

Il trend, però, non si ferma qui. Dopo aver ricevuto l’insulto, gli utenti di Instagram ricondividono il commento di ChatGPT sulle proprie Storie, utilizzando il modello “Tocca a te“. Si tratta di un modello molto popolare per lanciare catene social, permettendo agli utenti di partecipare in massa a nuove sfide virali. Basta cliccare sull’adesivo visibile nella storia di un’altra persona per crearne una nuova, personale, nella quale è possibile condividere il proprio screenshot con il commento di ChatGPT.

Qual è il motivo dietro questo trend?

Non è ancora chiaro cosa abbia innescato questo fenomeno. Alcuni ipotizzano che si tratti di una forma di autoironia, un modo per prendere con leggerezza la serietà con cui spesso curiamo la nostra immagine online. Altri vedono in questa sfida una sorta di liberazione catartica, grazie alla quale gli utenti possono affrontare e accettare le critiche in modo scherzoso e non convenzionale. Inoltre, l’idea di poter manipolare un’intelligenza artificiale per ottenere risposte così personali e taglienti potrebbe avere un fascino particolare per chi è alla ricerca di un’esperienza diversa nel mondo dei social.

Fatto sta che si tratta di una prova della pervasività dell’Intelligenza Artificiale nel nostro mondo quotidiano, del quale i social sono ormai parte integrante. Voi ci avete provato?

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