Busta paga, la sorpresa per Pasquetta: soldi in arrivo per il 21 Aprile 2025

Il 21 aprile arriva la busta paga: ecco come Pasqua e Pasquetta influenzano lo stipendio di milioni di italiani.

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Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

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Ha conseguito un Master in Marketing Management e Google Digital Training su Marketing digitale. Si occupa della creazione di contenuti in ottica SEO e dello sviluppo di strategie marketing attraverso canali digitali.

Pasqua con chi vuoi, Pasquetta… con qualche euro in più in busta paga. È questa la buona notizia che attende molti lavoratori italiani nel mese di Aprile 2025: la festività primaverile, che quest’anno cade il 31 Marzo (Pasqua) e il 1° Aprile (Pasquetta), porta infatti un piccolo bonus in busta paga. Il motivo? Le due giornate festive, se cadono in giorni normalmente lavorativi, comportano un trattamento retributivo specifico, anche nel caso in cui il dipendente non lavori. Ma come funziona esattamente il calcolo e chi può aspettarsi qualche euro in più nel cedolino del 21 Aprile?

Festività e busta paga: quando non si lavora ma si viene pagati

In Italia, le festività religiose e civili riconosciute dalla legge garantiscono una tutela economica al lavoratore. Anche se il dipendente non presta servizio in quei giorni, la legge prevede che gli venga comunque corrisposta la retribuzione. È il caso, appunto, di Pasqua e Pasquetta 2025, che quest’anno sono di domenica e lunedì. Sebbene la domenica non preveda un’indennità aggiuntiva (essendo un giorno generalmente non lavorativo), il discorso cambia per il lunedì dell’Angelo.

Per chi normalmente lavora dal lunedì al venerdì, Pasquetta rappresenta un giorno festivo non lavorato ma retribuito, proprio come accade per il 25 Aprile o il 1° Maggio. Quindi, nella busta paga di Aprile — che sarà accreditata attorno al 21 del mese — molti dipendenti troveranno una retribuzione che include anche il lunedì dell’Angelo.

E chi lavora a Pasquetta?

La situazione è diversa per chi, invece, presta servizio anche durante le festività, come accade spesso nei settori della sanità, del turismo, della ristorazione e nei supermercati aperti nei giorni festivi. In questi casi, lavorare in un giorno festivo dà diritto a una maggiorazione retributiva, che varia in base al contratto collettivo nazionale di riferimento.

In genere, il compenso per una festività lavorata può salire anche del 30-50% rispetto alla normale paga oraria, con eventuali riposi compensativi se previsti. Quindi, per chi ha lavorato il 1° Aprile 2025, la busta paga sarà più sostanziosa grazie alla somma della retribuzione ordinaria e della maggiorazione festiva.

Pasqua non è “persa” se non si lavora la domenica

Anche se Pasqua cade sempre di domenica, e quindi non genera un pagamento “extra” per chi non lavora di domenica, alcuni contratti collettivi prevedono che questa festività venga comunque compensata con una giornata di riposo in un altro momento dell’anno o con una quota aggiuntiva in busta paga. Si tratta però di un trattamento non uniforme, che dipende da contratto a contratto e dalla categoria professionale.

Attenzione alle variazioni nel calendario retributivo

Ogni mese, le festività possono influire sulla retribuzione complessiva, ma è bene ricordare che anche la tempistica del pagamento può variare. In molti casi, le aziende versano gli stipendi attorno al giorno 20 del mese, ma se quel giorno cade in un weekend o in una giornata festiva, il pagamento può slittare o anticiparsi. Per il mese di Aprile 2025, con il 21 che cade di lunedì, la data del pagamento non dovrebbe subire modifiche.

Un piccolo vantaggio in un periodo di rincari

In un contesto economico incerto come quello che stiamo vivendo, dove l’inflazione e il caro vita pesano sul bilancio delle famiglie, anche un piccolo aumento può fare la differenza. Pasquetta porta qualche euro in più in busta paga e, per chi ha lavorato, la ricompensa è ancora più evidente.

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