Natale, amara sorpresa in busta paga a Dicembre: beffa 24 e 31/12

Natale e Capodanno porteranno una beffa in busta paga: scopri il trucco delle feste che non farà certo piacere ai lavoratori.

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Giuseppe Guarino

Giuseppe Guarino

Giornalista

Ph(D) in Diritto Comparato e processi di integrazione e attivo nel campo della ricerca, in particolare sulla Storia contemporanea di America Latina e Spagna. Collabora con numerose testate ed è presidente dell'Associazione Culturale "La Biblioteca del Sannio".

Il periodo delle feste di Natale è atteso sempre con tantissima gioia e, per molti lavoratori, coincide con la speranza di un piccolo extra in busta paga grazie alle date delle festività. Tuttavia, quest’anno porta con sé una sorpresa amara per coloro che si aspettano un bonus per la “festività non goduta“. Andiamo a scoprire per quale motivo e quali sono le ricadute in busta paga di queste feste.

“Festività non goduta” a Natale e Capodanno: quest’anno non sarà possibile

Andiamo con ordine e partiamo dal principio. Se, un anno fa, il 25 dicembre 2022 e il 1° gennaio 2023, cadendo di domenica, avevano garantito un vantaggioso incremento salariale, Natale 2023 e Capodanno 2024 presentano una situazione diversa, dato che capiteranno di lunedì.

Le vigilie di Natale e Capodanno, invece, il 24 e il 31 dicembre, capiteranno di domenica, ma una beffa normativa rende queste giornate non idonee a garantire quel gradito bonus della “festività non goduta”.

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Festività e retribuzione: come funziona quando un giorno festivo capita di domenica

Il motivo risiede nella legge, che è chiarisce. La normativa stabilisce infatti chiaramente che nei giorni di festa i lavoratori dipendenti hanno il diritto di astenersi dal lavoro mantenendo la piena retribuzione. In caso di lavoro straordinario in giorni festivi, la legge prevede una maggiorazione salariale, la cui entità varia a seconda del settore di appartenenza. Fino a qui è tutto abbastanza logico e lineare. Tuttavia, quando le festività cadono di domenica, la situazione assume contorni particolari.

Quando una festività coincide con la domenica, la legge riconosce al lavoratore il diritto di considerare quella giornata come “festività non goduta“. Ciò si traduce in un vantaggio economico, poiché sullo stipendio si aggiunge una giornata di lavoro, anche se il dipendente non ha svolto attività effettiva.

In molti, proprio per questo, ben ricordano che il 25 dicembre 2022 e il 1° gennaio 2023, caduti entrambi di domenica, hanno potuto regalare a tanti lavoratori una sorta di “bonus” in busta paga, corrispondente all’importo di una giornata lavorativa standard.

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La beffa delle feste di Natale 2023-2024: non avremo quel giorno in più

La beffa in busta paga nei confronti dei lavoratori, quindi, inizia a emergere nel confronto tra l’anno passato e quello attuale.

Natale e Capodanno, sebbene cadano di lunedì, vedono le rispettive vigilie, il 24 e il 31 dicembre, posizionarsi di domenica. Tuttavia, nonostante la loro prossimità alle festività principali, queste giornate non vengono considerate festività ufficiali, privando così i lavoratori del bonus per la “festività non goduta”.

A dirla breve, rispetto alle feste di Natale 2022-2023, quelle 2023-2024 vedranno i lavoratori godere di un paio di giornate riconosciute come “festività non godute” in meno, con ovvia ricaduta in busta paga. Il 6 gennaio, ovvero il giorno dell’Epifania, farà in modo che questa “ingiustizia” prosegua anche nei primi giorni del nuovo anno. Il giorno della Befana cascherà infatti di sabato, quindi in una giornata che non ricade nell’elenco di quelle che fanno sì che si parli di una “festività non goduta”, ovvero le domeniche.

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