Il 2 giugno rappresenta una delle festività più importanti in Italia, in quanto celebra la Fondazione della Repubblica Italiana. Ma quali sono esattamente le conseguenze in busta paga legate a questa ricorrenza e ad altre festività del mese di giugno? Ecco le varie implicazioni economiche per i lavoratori, tenendo conto anche delle festività religiose soppresse.
- Le feste in busta busta paga
- Bonus in busta paga per i dipendenti
- Cosa succede quando una festività cade di domenica?
- Attività aperte il 2 giugno
Le feste in busta busta paga
Le festività civili e religiose in Italia sono numerose e possono influire sul compenso dei lavoratori. Tra le festività comuni a tutti i lavoratori ci sono:
- il 25 aprile, il 1 maggio e il 2 giugno, che sono festività civili nazionali,
- il 1 gennaio, il 6 gennaio, il lunedì di Pasqua, il 15 agosto, il 1 novembre, l’8 dicembre, il 25 dicembre e il 26 dicembre, che sono festività religiose nazionali.
- Ogni comune ha anche la sua festività patronale, che di solito è indicata nei contratti collettivi.
- Oltre a queste, ci sono altre festività religiose, come il Corpus Domini, la Festa dei Santi Pietro e Paolo e la Commemorazione dei defunti il 2 novembre, che non sono considerate giorni festivi per i lavoratori ma vengono ancora festeggiate.
Bonus in busta paga per i dipendenti
Per i lavoratori retribuiti in misura fissa mensile, la festività del 2 giugno non comporta variazioni nella busta paga di giugno, poiché l’incidenza delle festività è già inclusa nel compenso lordo.
Tuttavia, per i dipendenti retribuiti ad ore, come ad esempio i lavoratori dell’edilizia, la festività del 2 giugno (insieme al 25 aprile e al 1° maggio) comporta la retribuzione garantita. Per le altre festività soppresse, la retribuzione dipende dalle disposizioni contrattuali, che prevedono di solito ore di permesso retribuito chiamate “permessi ex festività”.
Se il lavoratore ha goduto della festività del 2 giugno, la retribuzione spettante sarà calcolata in base all’orario contrattuale, moltiplicato per 1/6 dell’orario contrattuale o legale, se quest’ultimo non è specificato. Ad esempio, se un dipendente ha una retribuzione oraria di 10,50 euro, la festività del 2 giugno (non lavorata) comporterà un compenso di 70,04 euro. Questo importo verrà poi inserito nella busta paga di giugno, ed è soggetto alle trattenute per i contributi INPS e l’IRPEF.
Per i dipendenti che hanno lavorato il 2 giugno, esistono diverse opzioni:
- Hanno diritto a un riposo compensativo in un’altra giornata, con l’erogazione del compenso per la festività e della sola maggiorazione per lavoro festivo.
- In alternativa, se non è previsto un riposo compensativo, l’azienda sarà tenuta a corrispondere una sorta di bonus, un importo a titolo di straordinario festivo. Anche in questo caso, le modalità di calcolo dipendono dal tipo di retribuzione, se fissa o ad ore.
Cosa succede quando una festività cade di domenica?
Secondo la legge n. 260 del 1949, quando una festività nazionale come il 2 giugno cade di domenica, ai lavoratori spetta comunque una giornata di riposo regolarmente retribuita. L’articolo 5, comma 3 della legge stabilisce che, in tali casi, i dipendenti hanno diritto alla normale retribuzione giornaliera globale di fatto, oltre a una ulteriore retribuzione corrispondente all’aliquota giornaliera.
Dal punto di vista pratico, questo significa che nella busta paga dei lavoratori verrà riconosciuto un trattamento economico aggiuntivo. L’importo di tale trattamento dipende dalla tipologia di stipendio e contratto del dipendente. Per gli operai o impiegati con stipendio fisso mensile, l’importo extra equivale a 1/26 della retribuzione lorda mensile, ossia la quota giornaliera. Per coloro che sono retribuiti su base oraria, l’extra sarà calcolato moltiplicando il compenso orario per il numero di ore lavorative giornaliere. Ad esempio, per una retribuzione di 10 euro all’ora su una giornata di 7 ore, l’extra sarà di 70 euro.
Attività aperte il 2 giugno
Nonostante la coincidenza della festività con la domenica, molte attività rimarranno aperte. Centri commerciali, bar e ristoranti continueranno a operare come di consueto, mentre per i supermercati sarà importante verificare eventuali aperture straordinarie. I dipendenti di queste attività, che di norma lavorano la domenica, presteranno servizio anche il 2 giugno, ma con una retribuzione maggiorata come previsto dal Contratto Collettivo Nazionale specifico per ciascuna categoria professionale.
La coincidenza del 2 giugno con la domenica può sembrare una sfortuna per chi sperava in un ponte lungo, ma rappresenta comunque un vantaggio economico per i lavoratori, grazie alle disposizioni della legge del 1949. Per chi lavora in settori che non chiudono nemmeno nei giorni festivi, è importante ricordare di verificare le maggiorazioni previste dal proprio contratto collettivo. Insomma, se non sarà possibile organizzare una mini-vacanza, almeno il portafoglio ne uscirà rafforzato.