La morte di Elisa Lam: un mistero ancora irrisolto e un video che ha fatto il giro del mondo. Elisa Lam era una giovane canadese di 23 anni, che il 19 febbraio 2013 è stata trovata morta all’interno di un serbatoio di acqua posto sul tetto del Cecil Hotel di Los Angeles, nel quale Elisa era ospite.
L’incredibile storia di Elisa Lam
Quel giorno un dipendente dell’hotel si era recato sul tetto a causa di alcuni reclami degli ospiti. Da giorni l’acqua aveva un colore e un sapore strani. All’interno del serbatoio la macabra scoperta: il cadavere in evidente stato di decomposizione di Elisa. La ragazza era scomparsa il 31 gennaio. Per 19 giorni la sorella e i genitori, arrivati dal Canada, l’avevano cercata inutilmente.
Un fatto ancora avvolto nel mistero. Di quella vicenda resta il video delle telecamere di sorveglianza in cui si vede la 23enne canadese in atteggiamenti strani all’interno di un ascensore. Molte le ipotesi su quello strano comportamento: qualcuno la stava inseguendo o era sotto l’effetto di farmaci allucinogeni? Nel video sembra che la ragazza interagisca con qualcosa di invisibile.
La vicenda, che ha ispirato anche il mondo del cinema e della televisione, non ha ancora trovato una soluzione. Elisa, a detta dei genitori e degli amici, era una ragazza seria, studiosa, che non aveva mai dato problemi.
Aveva scelto quell’hotel per un fatto puramente economico. Ricordiamo infatti che il Cecil Hotel ha una bruttissima reputazione, negli anni ha ospitato persone poco raccomandabili, tra cui almeno due serial killer: Richard Ramirez che al Cecil uccise tredici prostitute e Jack Unterwelter che ammazzò altre prostitute mentre vi soggiornava.
Il Cecil Hotel
E il Cecil Hotel diventò famoso anche per i suicidi: nel 1962 una 27enne – Pauline Otten – dopo una discussione col marito si gettò dalla finestra della sua stanza. Finì non solo col morire all’instante, ma anche con l’uccidere un anziano ospite dell’hotel che vi stava facendo rientro. Due anni dopo una donna, Goldie Osgood, fu rinvenuta brutalmente assassinata nella sua stanza.
Questi fatti hanno ulteriormente amplificato l’alone di mistero che avvolge il caso di Elisa Lam. Anche perché l’autopsia pare abbia escluso l’uso di stupefacenti. D’altro canto la polizia avrebbe escluso l’ipotesi di omicidio. Così come quella di suicidio. Porte e scale che portano al tetto, poi, sarebbero state bloccate, accessibili solo ai dipendenti. Ma allora cosa è successo?