Il mondo della scienza è reduce da una scoperta già definita incredibile e che ha non solo sorpreso ma letteralmente lasciato a bocca aperta gli studiosi. A regalare un preziosissimo, e inatteso, reperto è stata la penisola dello Yucatán, in Messico, dove nel cratere Chicxulub, è stato rivenuto un fossile davvero speciale. Si tratta, infatti, dei resti di un dinosauro che risalirebbero esattamente al giorno in cui l’asteroide che sterminò la specie impattò sulla Terra.
L’asteroide e l’estinzione dei dinosauri
Quello messicano è uno dei siti d’impatto più importanti per dimensione e, quindi, studiati. Lì, infatti, toccò il suolo terrestre il gigantesco asteroide (si stima che abbia avuto un diametro di circa dieci chilometri) a cui si riconduce l’estinzione dei dinosauri.
Per avere un’idea della portata, basta dire che, a livello del mare, il materiale spazzato via fu pari al doppio dell’altitudine del Monte Everest.
E, in effetti, la devastazione fu tale che l’intera biosfera terrestre ebbe conseguenze anche se, fino a oggi, gli esperti si sono divisi sul fatto che proprio l’impatto di un asteroide abbia potuto sterminare i dinosauri. Per questa ragione, quindi, la scoperta di Chicxulub acquista un valore inestimabile, attestando la presenza di quei rettili enormi fino al momento all’urto avvenuto 66 milioni di anni fa.
Perché è una scoperta rivoluzionaria
Insieme ai frammenti di asteroidi rinvenuti nel Nord Dakota, i primi fossili di dinosauro risalenti all’impatto cambiano, ora, profondamente il quadro. La scoperta diventa, così, potenzialmente la prima prova fisica che la scomparsa dei dinosauri sia da ricondurre a un attacco di asteroidi che segnò la fine del periodo Cretaceo.
Ora, gli studi si concentrano su una serie di elementi specifici: un raro uovo di pterosauro contenente le ossa fossilizzate di un cucciolo; una tana, probabilmente di mammifero primitivo; i fossili di una tartaruga; e una pelle di triceratopo.