Fonte: ANSA

Mole Antonelliana, simbolo della città di Torino: storia, struttura e curiosità

La Mole Antonelliana è il monumento simbolo della città di Torino. Ripercorriamo la sua storia, dando inoltre informazioni sulla sua struttura e alcune curiosità

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Redazione Supereva

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La Mole Antonelliana è il più famoso monumento della città di Torino. Situata nel centro storico, è il simbolo della città stessa e dell’Italia intera. Prende il nome dall’architetto Alessandro Antonelli, che fu la mente dell’imponente monumento (con i suoi 167,5 metri è l’edificio più alto del capoluogo piemontese).

Per lunghissimo tempo la Mole è stato il monumento in muratura più alto d’Europa, però nel Novecento alcune riparazioni fatte in cemento armato hanno fatto si che perdesse questo record. All’interno di essa si trova il Museo Nazionale del Cinema, che è uno dei musei più visitati al mondo.

La storia della Mole

La costruzione di questo monumento ebbe inizio nel 1863 su richiesta della comunità ebraica di erigere un nuovo tempio con scuola annessa, richiesta che fu accettata da Carlo Alberto di Savoia nel 1848. La comunità acquistò, dunque, un terreno nella zona allora chiamata “Contrada del cannon d’oro“.

Nell’idea originale si voleva creare un edificio di 47 metri. Come architetto fu scelto Alessandro Antonelli e questa fu la scelta più sbagliata che la comunità ebraica potesse fare, perché l’architetto stravolse il progetto portando la sua idea di edificio fino ai 113 metri.

La lunghezza dei tempi e i costi elevati fecero nel 1869 interrompere i lavori per mancanza di fondi della comunità, con l’edificio incompleto e fermo ai 70 metri di altezza. L’altezza ed il terreno instabile costrinsero Antonelli ad ulteriori lavori per la sicurezza e nel 1873 la comunità ebraica, stanca dei tanti costi, decise di accordarsi col Comune di Torino, il quale diede loro un altro appezzamento di terreno e si fece carico dei costi dei lavori della Mole per dedicarla al Re Vittorio Emanuele II.

Stile e struttura

La forma della Mole è unica nel suo genere e questo perché frutto della singolare tecnica architettonica messa in pratica da Alessandro Antonelli. La parte inferiore è tutta in muratura con una basa quadrata superiore ai moduli poi sovrapposti. L’ingresso è tipico dei templi dell’antica Roma con colonne in stile prettamente neoclassico.

La copertura è a falde ripetute su tutti i lati che si raccordano al modulo centrale suddiviso in due registri; quello inferiore composto da 20 colonne per ogni lato e quello superiore ricco di vetrate semicircolari. Sopra la copertura vi è la grande cupola, formata da una sorte di guscio costituito da pareti molto sottili.

La cupola è sovrastata dal tempietto, che può essere raggiunto di visitatori mediante un elevatore per ammirare in tutto il suo splendore la cupola. A terminare il monumento c’è la guglia ispirata all’architettura neogotica.

Curiosità, tra gas e Olimpiadi

Molte sono le curiosità che riguardano il monumento simbolo della città di Torino, tra queste c’è da segnalare che la Mole è stata una delle prime costruzioni illuminata mediante piccole fiammelle di gas cittadino.

Nel 2006 è stata ripresa nel logo per le Olimpiadi invernali, in forma stilizzata con cristalli di ghiaccio bianco e azzurri, neve e cielo.

Essa è anche raffigurata sulle monete da 0,2 centesimi coniate dalla Repubblica Italiana. Al suo interno sono state girate la maggior parte delle scene del film “Dopo mezzanotte” di Ferrario. La Mole nasconde anche per gli appassionati alcuni lati oscuri, ovvero la base piramidale e la guglia altissima a forma di antenna che, secondo gli amanti di esoterismo, catalizza l’energia dal cielo e aspira dalla Terra.

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