Tutti abbiamo sentito l’espressione anno sabbatico almeno una volta, ma pochi sanno che ha un’origine ebraica. Quando si parla di anno sabbatico si intende un periodo lungo, generalmente un anno ogni dieci anni, a cui a un docente universitario viene riconosciuta una pausa dall’insegnamento. Questo tempo libero non remunerato può essere dedicato alla ricerca, alla stesura di un libro, o ad altre forme di studio. Inoltre, viene concesso anche per gravi problemi familiari o per maternità.
L’origine ebraica del termine
La risposta al perché si dice anno sabbatico va ricercata nella tradizione ebraica: sabbatico deriva da Shabbat (Sabato), ovvero il giorno di riposo per gli ebrei. Dal V secolo a.C. inoltre, ogni sette anni, essi interrompevano il lavoro nei campi in modo che la terra potesse riposare. Per loro si trattava di un vero e proprio anno di festa, durante il quale venivano anche liberati gli schiavi e abbuonati tutti i debiti. Oggi, anche se quest’anno di assenza non viene retribuito, si gode del diritto di conservare il proprio posto di lavoro.
Lo sanno bene gli studenti
Negli anni più recenti il termine anno sabbatico viene utilizzato anche dagli studenti neodiplomati che decidono di prendersi un anno di pausa per lavorare o viaggiare, prima di iniziare gli studi universitari. Alcune università, come ad esempio Harvard, incoraggiano addirittura i giovani a sfruttare questo tempo loro concesso e tornare sui libri un anno più tardi. In questo caso, tuttavia, l’espressione più corretta da usare è gap year (anno di intervallo, tradotto letteralmente). Può essere molto utile per schiarirsi le idee e soprattutto riposare la mente, prima di intraprendere altri cinque anni di studio.
Riposo, ma conservando i diritti
Il motivo per cui si usa la definizione anno sabbatico, quindi, è piuttosto semplice. Sia il concetto ufficiale che quello moderno usato dagli studenti, proprio come nella tradizione ebraica, prevedono un periodo di riposo durante il quale non si perdono i propri diritti. Tuttavia ogni paese ha le sue regole e, negli USA, può venire richiesto dai professori universitari ogni sette anni. Recentemente è stato ufficializzato anche per gli studenti francesi, che possono interrompere per 6 mesi o un anno i loro studi senza ricevere penalizzazioni.