Fonte: Pixabay

Ecco perché non è sicuro mettere videocamere di sorveglianza in casa

Un’indagine de Le Iene svela il lato oscuro delle videocamere in casa: i ladri potrebbero collegarsi e spiarti

Pubblicato:

Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

Content Specialist

Ha conseguito un Master in Marketing Management e Google Digital Training su Marketing digitale. Si occupa della creazione di contenuti in ottica SEO e dello sviluppo di strategie marketing attraverso canali digitali.

Mettere videocamere di sorveglianza in casa sembra un’idea geniale: controlli tutto anche a distanza e ti senti più sicuro. Ma se oltre a te, qualcun altro potrebbe sbirciare nella tua vita privata? No, non è una scena di Black Mirror, ma una realtà ben documentata. Un servizio de Le Iene ha svelato come le videocamere domestiche possano diventare un’arma a doppio taglio, trasformandosi da alleate della sicurezza a strumenti perfetti per hacker e malintenzionati. Scopriamo insieme quali sono i rischi e come proteggersi!

Il rischio delle videocamere in casa

​L’installazione di videocamere di sorveglianza all’interno delle abitazioni è una pratica sempre più diffusa per garantire sicurezza e monitorare ambienti domestici. Alcune inchieste hanno evidenziato come questi dispositivi possano trasformarsi in strumenti di violazione della privacy, esponendo le famiglie a molti rischi.​

Un servizio de Le Iene, realizzato da Matteo Viviani e Marco Fubini, ha portato alla luce come le videocamere di sorveglianza installate nelle case possano essere facilmente hackerate. In particolare, è stato scoperto che su piattaforme come Telegram esistono gruppi con migliaia di membri che condividono immagini e video provenienti da queste videocamere compromesse, mostrando persone nella loro intimità. ​

Il pericolo nascosto nei codici QR delle videocamere

Un aspetto critico evidenziato nel servizio riguarda l’uso dei codici QR per configurare le videocamere di sorveglianza. Molti dispositivi in commercio utilizzano questi codici per semplificare il processo di installazione: l’utente scansiona il codice con l’app dedicata e la videocamera si connette automaticamente alla rete domestica. Ma questa comodità può trasformarsi in una vulnerabilità.

Come spiegato nel servizio, i codici QR possono essere condivisi in gruppi online, come quelli presenti su Telegram, permettendo a estranei di accedere facilmente alle videocamere altrui. Questo avviene perché i codici contengono tutte le informazioni necessarie per la connessione, inclusi eventuali dati sensibili. Pertanto, è fondamentale non condividere mai questi codici e assicurarsi che le impostazioni di sicurezza delle proprie videocamere siano configurate correttamente per prevenire accessi non autorizzati. ​

Come avviene l’accesso non autorizzato?

L’accesso illecito a queste videocamere avviene principalmente attraverso l’utilizzo di credenziali deboli o predefinite. Molti utenti, infatti, non modificano le password di default fornite dal produttore, rendendo più semplice per i malintenzionati individuare e accedere ai dispositivi. Una volta ottenuto l’accesso, gli hacker possono visualizzare e registrare tutto ciò che accade all’interno dell’abitazione, mettendo a rischio la privacy degli occupanti.​

Le implicazioni sono molteplici. Oltre alla violazione della privacy, le immagini catturate possono essere utilizzate per scopi illeciti, come il ricatto o la diffusione non autorizzata su internet. Inoltre, i ladri potrebbero sfruttare queste informazioni per pianificare furti, conoscendo in anticipo abitudini e orari degli occupanti.​

Consigli per proteggere la propria privacy

Per ridurre il rischio di accessi non autorizzati alle videocamere di sorveglianza domestiche, è fondamentale adottare alcune precauzioni:

  • Modificare le password predefinite: impostare password robuste e uniche per ogni dispositivo.​
  • Aggiornare regolarmente il firmware: installare gli aggiornamenti rilasciati dai produttori per correggere eventuali vulnerabilità.​
  • Limitare l’accesso remoto: disattivare le funzionalità di accesso remoto se non necessarie.​
  • Utilizzare reti protette: assicurarsi che la rete Wi-Fi domestica sia protetta da una password sicura e utilizzare protocolli di crittografia avanzati.​

​Oltre alle precauzioni già menzionate, Marco Fubini ha sottolineato l’importanza di posizionare le videocamere in luoghi strategici, evitando ambienti privati come camere da letto o bagni, per ridurre il rischio di violazioni della privacy in caso di compromissione del dispositivo. ​

più popolari su facebook nelle ultime 24 ore

vedi tutti