Secondo un’analisi dell’Unione Nazionale Consumatori (UNC) basata sui dati Istat relativi all’inflazione di ottobre 2024, Bolzano si conferma la città più cara d’Italia. L’inflazione tendenziale del +2% ha comportato un aumento della spesa annua di 579 € per una famiglia media. Questo dato, che supera di gran lunga le altre città italiane, pone Bolzano al vertice della classifica per rincari, sottolineando come il costo della vita nella città altoatesina continui a crescere.
Ecco le città più colpite dai rincari, da Nord a Sud
Dietro Bolzano, si posiziona Roma con un rincaro annuo di 388 € per famiglia, nonostante un’inflazione inferiore, pari all’1,5%. La capitale, già nota per l’alto costo della vita, conferma la sua posizione come una delle città più difficili in cui vivere in termini economici.
A completare il podio troviamo Trento, che con un’inflazione dell’1,3% segna un aumento di spesa annuo di 383 €. La vicinanza geografica con Bolzano sembra riflettere una tendenza comune nel Nord Italia, dove il costo della vita è mediamente più elevato rispetto al resto del Paese.
Siracusa, con un’inflazione dell’1,7%, si piazza al quarto posto con un rincaro di 364 €, seguita da Padova, dove le famiglie devono far fronte a 360 € di spese aggiuntive annue (+1,4% di inflazione). Al sesto posto, in ex aequo, troviamo Parma, Ferrara e Rimini, con un rincaro di 353 € e un’inflazione dell’1,3%. Ravenna, invece, si posiziona all’ottavo posto, con un incremento di 326 € (+1,2%), mentre Macerata chiude la top ten con un rincaro di 322 € (+1,6%).
Da Aosta a Potenza: quali sono le città meno colpite dall’inflazione?
Se Bolzano rappresenta il picco massimo di rincaro, Aosta si distingue come città più virtuosa, registrando una deflazione dello 0,2% che ha permesso alle famiglie di risparmiare mediamente 52 € l’anno. Aosta è seguita da Forlì Cesena, con una deflazione dello 0,1% e un risparmio di 27 €, mentre Potenza ha registrato una variazione nulla, ponendosi come un’oasi di stabilità economica in un contesto di rincari diffusi.
Spesa, trasporti, bollette: il peso dell’inflazione sul costo della vita
La classifica UNC rappresenta uno strumento utile per comprendere le dinamiche del costo della vita nelle varie aree del Paese. L’analisi mette in evidenza come l’inflazione colpisca in modo disomogeneo le diverse città italiane, influenzata da fattori locali come i costi dei servizi, il livello dei redditi e la struttura economica. Nel caso di Bolzano, ad esempio, la combinazione di prezzi elevati per beni essenziali, spese per la casa e una rete di servizi di qualità ma onerosa contribuisce al maggiore rincaro.
A livello nazionale, i settori che hanno contribuito maggiormente all’aumento dei prezzi includono i generi alimentari, i trasporti e le utenze domestiche. Questi fattori pesano sul bilancio familiare, rendendo alcune città meno vivibili dal punto di vista economico.
Rincari e costo della vita dentro e fuori casa: cosa significa per le famiglie italiane
Per molte famiglie, questi rincari si traducono in una pressione crescente sul reddito disponibile, rendendo più difficili le scelte di consumo e risparmio. Con l’inverno alle porte e i costi energetici in aumento, le spese per il riscaldamento e l’energia elettrica rischiano di aggravare ulteriormente la situazione, soprattutto nelle città già colpite da un’inflazione elevata.