L’area dei Campi Flegrei continua a essere interessata da uno sciame sismico significativo, con un aumento delle scosse e del fenomeno del bradisismo, ossia il sollevamento del suolo. Per migliorare la gestione dell’emergenza e la comunicazione del rischio, la Protezione Civile nazionale sta aggiornando il sistema di allerta vulcanica, introducendo due nuovi colori per fornire informazioni più dettagliate alla popolazione e alle istituzioni. Attualmente, il livello di allerta nei Campi Flegrei è giallo, che indica una fase di attenzione dovuta a variazioni nei parametri geofisici e geochimici. Ma con l’evoluzione della situazione, è stato ritenuto necessario aggiungere nuove sfumature di rischio per evitare passaggi troppo bruschi da un livello all’altro.
- I Campi Flegrei in breve
- Il nuovo sistema di allarme vulcanico
- Perché questo aggiornamento è importante?
- Il monitoraggio e le misure preventive
- La ricerca e la tecnologia nel monitoraggio
- La situazione attuale
I Campi Flegrei in breve
I Campi Flegrei sono una vasta caldera vulcanica situata a nord-ovest di Napoli, che si estende su un’area di circa 150 chilometri quadrati. Si tratta di un sistema vulcanico complesso, costituito da numerosi crateri, solfatare e fenomeni geotermici attivi.
L’origine di questa caldera risale a circa 39mila anni fa, quando una delle più violente eruzioni della storia dell’umanità, nota come eruzione dell’Ignimbrite Campana, modellò il territorio e influenzò profondamente il clima globale. Da allora, i Campi Flegrei hanno continuato a mostrare segni di attività, con eruzioni minori, episodi di bradisismo e terremoti che hanno caratterizzato la loro evoluzione nel corso dei millenni.
L’ultima eruzione registrata avvenne nel 1538, con la formazione del Monte Nuovo, nei pressi di Pozzuoli. Da allora, l’area è rimasta attiva, sebbene senza episodi eruttivi significativi. Tuttavia, i fenomeni di sollevamento del suolo e le emissioni di gas, insieme ai frequenti eventi sismici, indicano che il sistema vulcanico è ancora in movimento e necessita di un monitoraggio costante.
A causa della sua complessità geologica e della presenza di oltre 500mila residenti nell’area a rischio, i Campi Flegrei rappresentano uno dei sistemi vulcanici più studiati al mondo, con un’attenzione particolare ai meccanismi che potrebbero portare a future eruzioni.
Il nuovo sistema di allarme vulcanico
Il precedente sistema di allerta per i Campi Flegrei si basava su quattro colori:
- Verde: attività normale, nessun rischio particolare.
- Giallo: fase di attenzione, con monitoraggio attivo delle anomalie.
- Arancione: preallarme, con aumento significativo dei fenomeni sismici e geotermici.
- Rosso: allarme, con probabilità elevata di un’eruzione imminente.
Ora, con il nuovo aggiornamento, il sistema si arricchisce di due nuovi livelli intermedi, che permettono di distinguere meglio le fasi di intensificazione del rischio:
- Giallo carico: indica un aumento dell’attività rispetto allo stato di allerta giallo, ma senza ancora raggiungere la soglia dell’arancione.
- Arancione intenso: segnala un livello di preallarme più critico rispetto all’arancione standard, suggerendo l’adozione di misure precauzionali più stringenti.
L’obiettivo di questa modifica è garantire una transizione più graduale tra i livelli di allerta, evitando il passaggio diretto dal giallo all’arancione, che implicherebbe l’adozione di piani di evacuazione e misure di emergenza su larga scala.
Perché questo aggiornamento è importante?
L’area dei Campi Flegrei è una delle più densamente popolate tra quelle vulcaniche attive, con circa 500.000 residenti direttamente interessati da eventuali fenomeni eruttivi o sismici. La gestione del rischio richiede comunicazioni chiare e tempestive, in modo che la popolazione possa essere informata e preparata in caso di peggioramento della situazione.
L’introduzione di nuove sfumature nel sistema di allerta serve proprio a evitare situazioni di confusione e a differenziare meglio le fasi di attenzione, consentendo alle autorità di adottare misure proporzionate al livello di rischio effettivo.
Con il livello giallo attuale, la situazione è sotto osservazione, ma senza indicazioni di un’eruzione imminente. Tuttavia, se dovessero verificarsi variazioni nei parametri monitorati, il passaggio a giallo carico o arancione intenso permetterebbe di comunicare con maggiore precisione la gravità del fenomeno, evitando sia sottovalutazioni che allarmismi inutili.
Il monitoraggio e le misure preventive
Oltre all’aggiornamento del sistema di allerta, la Protezione Civile sta intensificando le misure di monitoraggio e prevenzione. Tra le principali azioni messe in campo:
- Potenziamento delle reti di rilevamento sismico e geochimico, con strumenti più avanzati per analizzare in tempo reale l’evoluzione del bradisismo e dell’attività sismica.
- Aggiornamento dei piani di evacuazione, per garantire che la popolazione sappia come comportarsi in caso di necessità.
- Campagne di informazione e sensibilizzazione, per migliorare la consapevolezza del rischio e diffondere le procedure di sicurezza.
- Inoltre, si sta lavorando per accelerare gli interventi infrastrutturali necessari per migliorare la viabilità dell’area e garantire vie di fuga adeguate in caso di necessità.
L’aggiornamento del sistema di allarme vulcanico nei Campi Flegrei rappresenta un passo importante nella gestione del rischio. L’introduzione di due nuovi colori permette di comunicare in modo più chiaro le variazioni del rischio e di modulare le misure di emergenza in modo più efficace.
La ricerca e la tecnologia nel monitoraggio
Uno degli aspetti fondamentali nella gestione del rischio ai Campi Flegrei è il monitoraggio scientifico continuo, che avviene attraverso una rete di sensori e strumenti avanzati. L’Osservatorio Vesuviano dell’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) raccoglie dati in tempo reale per analizzare l’andamento del bradisismo, le emissioni di gas e l’attività sismica.
Tra le tecnologie utilizzate per il monitoraggio vi sono:
- Sismografi ad alta sensibilità, che registrano anche le più piccole variazioni nei movimenti tellurici.
- Stazioni GPS, che misurano con precisione i cambiamenti del suolo per individuare eventuali sollevamenti o abbassamenti.
- Analizzatori di gas, per monitorare le emissioni di anidride carbonica e idrogeno solforato, indicatori di un possibile aumento dell’attività magmatica.
- Satelliti di osservazione terrestre, che forniscono immagini dettagliate delle variazioni del territorio in tempi brevissimi.
Grazie a questi strumenti, gli esperti possono valutare costantemente l’evoluzione del sistema vulcanico e fornire indicazioni tempestive sulle eventuali misure di sicurezza da adottare.
La situazione attuale
L’attuale stato di allerta giallo indica che la situazione è sotto controllo, ma il monitoraggio resta attivo per individuare eventuali evoluzioni. Il nuovo sistema, con livelli intermedi come giallo carico e arancione intenso, fornirà strumenti più precisi per affrontare eventuali cambiamenti, garantendo maggiore sicurezza ai cittadini e una gestione più razionale delle risorse. Resta fondamentale per i cittadini seguire le comunicazioni ufficiali, mantenere alta la consapevolezza e collaborare con le istituzioni per affrontare nel modo migliore possibile l’evoluzione della situazione nei Campi Flegrei.