Fonte: ANSA

Qual è stato l'ultimo desiderio di Papa Francesco: cosa ha svelato il medico del Pontefice

Il medico di Papa Francesco racconta le sue ultime ore di vita e svela il desiderio che il Pontefice non è riuscito a realizzare prima di morire.

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Giuseppe Guarino

Giuseppe Guarino

Giornalista

Ph(D) in Diritto Comparato e processi di integrazione e attivo nel campo della ricerca, in particolare sulla Storia contemporanea di America Latina e Spagna. Collabora con numerose testate ed è presidente dell'Associazione Culturale "La Biblioteca del Sannio".

La morte di Papa Francesco è arrivata improvvisamente, come un fulmine a ciel sereno che nella mattina di lunedì di Pasquetta ha preso tutto il mondo di sorpresa. Nonostante avesse recentemente affrontato un lungo ricovero per una grave forma di polmonite, il Pontefice era riapparso in pubblico il giorno precedente per la benedizione pasquale, accolto con entusiasmo dalla folla che lo attendeva in Piazza San Pietro. Sembrava essere ancora in buona forma, sorridente e sereno, tanto da far pensare a tutti che la sua convalescenza stesse volgendo al termine. Purtroppo, invece, il Signore sembra averlo voluto di nuovo accanto a sé. Ma lo sapete qual è stato il suo ultimo desiderio? A rivelarlo è stato il suo medico personale.

Gli ultimi istanti di vita di Papa Francesco raccontati dal suo medico personale

Papa Francesco ha lasciato questo mondo con la stessa discrezione con cui aveva spesso declinato i fasti del potere. Fedele fino all’ultimo al suo ruolo, ha continuato a servire la Chiesa con spirito instancabile e, nel suo ultimo desiderio, ha mostrato ancora una volta il volto più autentico del suo pontificato: quello dell’uomo vicino agli ultimi, anche a costo del sacrificio personale.

Secondo il dottor Sergio Alfieri, primario del Policlinico Gemelli e responsabile della sua équipe medica, Papa Francesco si è spento senza sofferenze e in maniera molto veloce.

Era in coma quando sono arrivato – ha raccontato il medico – avevo ricevuto una chiamata d’urgenza alle 5.30 del mattino. Quando l’ho trovato, aveva gli occhi aperti ma non rispondeva. Ho subito capito che non c’era più nulla da fare”.

I tentativi di trasportare il Pontefice in ospedale sono subito stati scartati, anche perché un’eventuale diagnosi più precisa non avrebbe cambiato l’esito. “È stato uno di quegli ictus che, in un’ora, ti portano via“, ha spiegato Alfieri.

Nonostante le precauzioni prese nelle settimane precedenti e il suggerimento di due mesi di riposo, Francesco aveva ripreso l’attività pubblica e continuato a lavorare, pur senza forzare i ritmi, come confermato dallo stesso medico: “Per lui, essere Papa significava anche questo. Non si è mai esposto a pericoli inutili“.

L’ultimo desiderio e il gesto che Papa Francesco non riuscì a compiere

Tra i dettagli più toccanti rivelati dal dottor Alfieri, emerge un particolare profondamente umano: il rammarico di Papa Francesco per non aver potuto svolgere una delle cerimonie che più amava.

Durante la visita al carcere di Roma nel Giovedì Santo, il 17 aprile, il Papa aveva incontrato i detenuti, ma non era riuscito a compiere il rito della lavanda dei piedi, simbolo di umiltà e servizio nella tradizione cristiana.

‘Questa volta non sono riuscito a farlo’, è stata l’ultima cosa che mi ha detto“, ha confidato il medico. Una frase semplice ma pregna d’umanità, nella quale sembra essere racchiusa tutta l’essenza del pontificato di Jorge Mario Bergoglio: un ministero vissuto all’insegna della prossimità, dell’empatia e del servizio verso gli ultimi.

Nei suoi ultimi giorni, Papa Francesco era sereno, consapevole, e ancora pieno di dedizione. Il dottor Alfieri ha raccontato di averlo visto per l’ultima volta il sabato pomeriggio precedente al decesso: “Era in ottima forma, mi ha detto che aveva ricominciato a lavorare e che ne era felice. Gli avevo portato una torta del gusto che preferiva“.

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