Fonte: Ansa

Papa Francesco, il regalo da 230 € fatto a Carlo e Camilla per l'anniversario di matrimonio: non era mai successo prima nella storia

Il Papa sceglie un Amarone del 2005 per festeggiare le nozze di Carlo e Camilla. Ecco il valore (e il messaggio) del gesto

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Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

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Un gesto tanto semplice quanto carico di significato ha recentemente fatto la storia del protocollo pontificio. Per celebrare l’anniversario di matrimonio di Re Carlo III e della regina Camilla, Papa Francesco ha scelto di fare un dono molto particolare, sorprendente tanto per la sua natura quanto per il suo valore simbolico: una bottiglia di Amarone della Valpolicella Classico DOCG, annata 2005. Un regalo dal costo stimato di circa 230 €, secondo quanto riportato da alcuni rivenditori online specializzati in etichette pregiate.

Carlo e Camilla in Italia

La sorpresa del dono pontificio è giunta pochi giorni dopo la visita ufficiale in Italia di Carlo e Camilla, avvenuta dal 7 al 10 aprile 2025. Un viaggio carico di significato, culminato con il discorso di Re Carlo al Parlamento italiano proprio il 9 aprile, data del loro 20º anniversario di matrimonio. Durante la visita, la coppia reale è stata accolta al Quirinale dal Presidente Mattarella e ha reso omaggio all’Altare della Patria, prima di proseguire per Ravenna, dove hanno visitato la Tomba di Dante.

Un regalo senza precedenti nella storia del papato

A colpire non è soltanto il tipo di presente – già di per sé inusuale nel contesto delle relazioni tra il Vaticano e la monarchia britannica – ma anche il fatto che si tratti della prima volta in cui un Pontefice sceglie di commemorare un anniversario di nozze reali con un oggetto di consumo quotidiano, seppur di pregio. Mai nella storia recente un Papa aveva fatto un dono personale e così simbolicamente terreno a un sovrano regnante, uscendo di fatto dai confini di una prassi diplomatica fatta solitamente di medaglie commemorative, libri rari o oggetti religiosi.

L’Amarone del 2005: un’eccellenza italiana nel bicchiere

L’etichetta scelta da Papa Francesco non è casuale. Si tratta di una delle più prestigiose espressioni dell’Amarone, proveniente dalle cantine Aneri della Valpolicella. L’annata 2005 in particolare è considerata una delle migliori degli ultimi decenni, capace di coniugare eleganza, struttura e grande capacità di invecchiamento. Un vino intenso, profondo, con note di amarena, prugna matura, spezie e accenni di cioccolato amaro, capace di raccontare il territorio da cui proviene e l’arte enologica italiana nella sua forma più alta.

Il valore della bottiglia

Il prezzo non è stato reso noto dal Vaticano, ma diverse fonti del settore indicano che una bottiglia così prestigiosa di Amarone Aneri può costare e anche superare i 230 €, a seconda del rivenditore e delle condizioni di conservazione del vino. Si tratta dunque di un dono prezioso, ma non sfarzoso: coerente con la sobrietà che da sempre caratterizza il pontificato di Francesco, ma al tempo stesso profondamente umano.

Un gesto personale e carico di simboli

Non è chiaro se il Pontefice abbia scelto personalmente l’etichetta, ma fonti vicine alla Santa Sede parlano di un gesto pensato per “onorare la lunga amicizia” tra il Papa e la casa reale britannica, e per sottolineare la comunanza di valori tra due figure che, pur guidando realtà molto diverse, condividono una visione del mondo basata sul dialogo, sul rispetto della tradizione e su un approccio sempre più inclusivo e moderno.

L’omaggio, secondo alcuni osservatori, potrebbe anche nascondere un sottotesto simbolico: il vino, nella tradizione cristiana, è simbolo di comunione, di festa ma anche di sacrificio. Offrirlo a un re che ha attraversato in prima persona crisi familiari, transizioni storiche e un’ascesa al trono non priva di polemiche, può essere letto come un invito alla condivisione, alla pace interiore e alla celebrazione della vita con tutte le sue complessità.

Il silenzio della corona e l’apprezzamento sottinteso

Dalla monarchia britannica non sono arrivate dichiarazioni ufficiali, ma fonti vicine alla coppia reale avrebbero fatto trapelare l’apprezzamento per il gesto, considerato “inusuale ma profondamente toccante“. Re Carlo, notoriamente appassionato di arte, agricoltura biologica e cultura europea, potrebbe aver gradito non solo il valore enologico del vino, ma anche il suo legame con una delle regioni italiane più iconiche, la Valpolicella, simbolo di autenticità e radici.

Un legame storico complesso ma in evoluzione

I rapporti tra il Vaticano e la monarchia britannica non sono mai stati lineari. Fin dal XVI secolo, con lo scisma anglicano voluto da Enrico VIII, le relazioni tra la Santa Sede e la corona inglese si sono incrinate profondamente. Per secoli, l’Inghilterra ha vissuto in aperta contrapposizione con Roma, e solo nel Novecento si è assistito a un lento ma costante riavvicinamento. L’incontro tra Papa Giovanni Paolo II e la Regina Elisabetta II nel 1982 segnò un momento epocale, così come le visite successive tra capi religiosi e reali. In questo contesto, il gesto di Papa Francesco appare come una nuova tappa nel percorso di dialogo e reciproca apertura.

Il vino nella tradizione cristiana

Il vino ha un ruolo centrale nella simbologia cristiana. Gesù stesso lo utilizza per rappresentare il proprio sangue nell’Ultima Cena, e nella Messa viene consacrato come segno della nuova alleanza. Anche nei Salmi e nei testi profetici, il vino è spesso simbolo di abbondanza, di festa, ma anche di responsabilità. Per questo motivo, il gesto del Papa assume anche un valore profondamente teologico, che va oltre la semplice cortesia.

Un regalo perfettamente in linea con la sensibilità di Re Carlo

Un altro elemento interessante riguarda proprio il destinatario del dono. Re Carlo III è da sempre noto per la sua attenzione alle tematiche ambientali, alla sostenibilità e al rispetto per la terra. Negli anni ha sostenuto attivamente pratiche agricole biologiche, e ha trasformato le sue residenze in esempi di coltivazione responsabile. L’Amarone scelto dal Papa – un prodotto artigianale, fortemente legato al territorio e alla tradizione – si inserisce perfettamente in questa visione.

Per un uomo che ha fatto della sostenibilità uno dei pilastri della sua identità pubblica, ricevere un vino di questo tipo, prodotto con metodi tradizionali e rispettosi dei tempi naturali, è più di un semplice omaggio: è un segno di comprensione reciproca.

Un messaggio forte, attraverso un dono semplice

In un’epoca in cui le relazioni internazionali si giocano spesso sul filo della diplomazia formale, questo piccolo ma potente gesto di Papa Francesco sembra riportare l’attenzione sulla forza dei simboli semplici. Una bottiglia di vino, scelta con cura e donata con affetto, ha fatto più notizia di mille comunicati ufficiali. E soprattutto, ha scritto una piccola pagina di storia nei rapporti tra il Vaticano e Buckingham Palace.

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