Non tutto il cibo ammuffito è cattivo da mangiare. Ci sono alcuni alimenti che sono sicuri per la salute nonostante tutto. Il formaggio erborinato, ad esempio: fatto con la muffa e commestibile ma solo perché la muffa viene utilizzata nel processo alimentare. Per quello a pasta dura se la muffa è sulla parte esterna si può tagliare e mangiare il resto.

Frutta e verdura: di solito è possibile recuperare piccole macchie di muffa, purché non siano viscide, poiché ciò segnala la presenza di batteri che possono causare intossicazione alimentare o dolore allo stomaco. Tagliare intorno e sotto le macchie di muffa su verdure come quelle a radice e cavoli dovrebbe renderle sicure da mangiare. Il loro basso contenuto di umidità e livelli di acido spesso più elevati rendono più difficile la penetrazione della muffa.

Mele: fai attenzione perché una tossina chiamata patulina può essere trovata nelle mele danneggiate o ammuffite.

Frutti di bosco e verdure come cetrioli, pomodori, pesche: se vediamo all’esterno un po’ di muffa in questo caso è meglio buttare via, anche se un lampone ammuffito non fa male.

Patate: se hanno iniziato a germogliare basta togliere il germoglio. Se sono verdi, contengono tossine naturali, quindi meglio evitare.

Pane: si taglia via la parte ammuffita e il resto si mangia.

Marmellata: in questo caso si potrebbe procedere eliminando dal barattolo la parte contaminata dalla muffa, e magari anche una certa quantità di marmellata circostante. Va detto, però, che questa operazione potrebbe anche non rimuovere eventuali tossine invisibili presenti, e quindi non vi è alcuna garanzia che così facendo si tolga tutta la parte ammuffita e quindi pericolosa per la salute.

Insomma, la cosa migliore è certamente non far arrivare gli alimenti al punto in cui presentano muffa, però come abbiamo visto in alcuni casi non tutto è perduto.