Uno dei problemi con cui più di frequente dobbiamo fare i conti nelle nostre case è la muffa, contro la quale magari le abbiamo già provate davvero tutte. E abbiamo anche commesso errori. Dal muro che si riempie di macchie alle fughe delle piastrelle intaccate fino agli angoli più nascosti di una parete. Tra le soluzioni a cui si ricorre spesso c’è quella di usare la candeggina ma questo si rivela il metodo peggiore.
Quante volte, infatti, siamo ricorsi a questa sostanza convinti che avrebbe annientato tutte le fioriture di origine fungina sui muri così come le spore nocive che finiscono per circolare anche negli ambienti di casa? Ecco, sappiate che la candeggina è da evitare assolutamente. Si tratta, infatti, di un metodo all’apparenza di rapido effetto ma la cui efficacia è minima sulle cause del problema.
Il fatto che la candeggina ci liberi dalla muffa è, dunque, un falso mito che nasce proprio dal vedere che le macchie spariscono con una passata di questa sostanza chimica. Tuttavia, come spiegano gli esperti in micologia, si tratta di un effetto solo a breve termine che serve unicamente per eliminare i segni visibili. A questa prima fase di miglioramento estetico può, quindi, seguire la ricomparsa della tanto detestata muffa.
La candeggina, infatti, quando viene assorbita in profondità fornisce acqua alla radice del fungo creando l’ambiente perfetto per il suo sviluppo ulteriore. Per questo, a poco più di un mese dal nostro intervento, potremmo veder rifiorire le macchie. “I funghi contengono melanina e la candeggina ne toglie semplicemente il colore, ma i funghi sono ancora lì – spiega il micologo Heike Neumeister-Kemp – Sei settimane dopo sembra tornare, ma in realtà non è mai andata via” (ABC via Express.co.uk).
La strategia migliore per sbarazzarsi una volta per tutte della muffa è, invece, l’aceto bianco in una soluzione all’80% con il 20% di acqua. Basterà inumidire un panno e passarlo con cura sulle macchie e poi risciacquare. Semplice, naturale e definitivo.