È giusto usare la candeggina per pulire la cucina? Come usarla correttamente

La candeggina è uno dei prodotti più venduti e usati per le pulizie: ma è veramente sempre utile?

Pubblicato:

Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

Content Specialist

Ha conseguito un Master in Marketing Management e Google Digital Training su Marketing digitale. Si occupa della creazione di contenuti in ottica SEO e dello sviluppo di strategie marketing attraverso canali digitali.

L’uso della candeggina per la pulizia della cucina è un argomento che suscita opinioni contrastanti. Molti la considerano un potente disinfettante, ideale per eliminare germi e batteri, mentre altri temono i potenziali rischi per la salute e l’ambiente. Di seguito, capiremo se è giusto utilizzare la candeggina in cucina, analizzando i benefici e le precauzioni necessarie per un uso sicuro ed efficace. Vediamo come integrarla nelle routine di pulizia senza compromettere la sicurezza della famiglia, garantendo allo stesso tempo un ambiente domestico igienico e privo di contaminazioni.

La candeggina in bagno

La candeggina è sempre stata molto amata dalle massaie, soprattutto “quelle di una volta”: sembrava efficacissima nel lavare e soprattutto nello sbiancare, ma anche nell’igienizzare gli ambienti più difficili di casa, la cucina e il bagno.

Ma è corretto utilizzare la candeggina in lavatrice, in cucina e in bagno? Andiamo con ordine: in lavatrice la candeggina è efficace come smacchiante e sbiancante, viene infatti usata da sempre (anche nella sua variante delicata, a base di perossido di idrogeno). Grazie all’azione ossidante, infatti, la candeggina è efficace come smacchiatore anche a basse temperature e usata con le dovute accortezze (non sui colorati) il suo utilizzo non comporta rischi.

La candeggina in cucina

Altra storia per quanto riguarda bagno e cucina: la candeggina infatti non è un detergente, cioè non contiene tensioattivi, quindi in sintesi non rimuove lo sporco. È inoltre pericolosa per la salute delle superfici, porose o non, perchè rischia di danneggiarle: stesso discorso per l’acciaio, che rischia di ossidare se la candeggina non viene ben sciacquata dopo l’utilizzo.

Anche come disinfettante, il discorso è complesso: il cloro, sostanza chimica liberata dalla candeggina, è in effetti un disinfettante. Ma per agire deve essere usato a concentrazioni piuttosto alte (sicuramente più del 3-5% del prodotto comunemente venduto al supermercato) e deve restare a contatto con le superfici per un tempo sufficientamente lungo.

La candeggina, in buona sostanza, ha alcune caratteristiche che la rendono un buon prodotto per la casa, prime fra tutte il prezzo irrisorio e la disponibilità: è però altamente tossica, irritante al contatto e tossica per inalazione, non può essere miscelata perchè provoca reazioni anche pericolose ed è anche molto inquinante per l’ambiente.

Per concludere, l’uso della candeggina per la pulizia della cucina può essere una scelta efficace per mantenere un ambiente igienico e privo di germi, a patto che venga utilizzata correttamente. È fondamentale seguire le istruzioni del produttore, diluirla adeguatamente e utilizzarla solo su superfici compatibili. Inoltre, è importante prendere precauzioni per proteggere la salute, come ventilare bene l’ambiente e indossare guanti durante l’uso. Bilanciando i benefici della candeggina con un uso consapevole e sicuro, è possibile mantenere la cucina pulita senza compromettere la sicurezza della tua casa.

più popolari su facebook nelle ultime 24 ore

vedi tutti