Fonte: Ansa

L'errore dell'Intelligenza Artificiale sulla morte di Papa Francesco: cosa riporta

Per Gemini, Papa Francesco è vivo e in carica… anche dopo la sua morte. Il caso che fa discutere sul futuro delle IA.

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Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

Content Specialist

Ha conseguito un Master in Marketing Management e Google Digital Training su Marketing digitale. Si occupa della creazione di contenuti in ottica SEO e dello sviluppo di strategie marketing attraverso canali digitali.

Succede anche alle intelligenze artificiali più avanzate di fare figuracce. Ma che una IA sviluppata da Google non si accorga della morte del Papa… è qualcosa che non ti aspetti. Mentre il mondo si stringe intorno alla notizia della scomparsa di Papa Francesco, Gemini – l’assistente AI firmato Google – continua imperturbabile a dichiarare che il pontefice sia vivo e in piena attività. Sembra la trama di una puntata di Black Mirror, e invece è successo davvero.

 

Quando l’IA “nega l’evidenza”

Tutto è iniziato con una semplice domanda posta a Gemini: chi potrebbe essere il successore di Papa Francesco? La risposta, però, è stata sorprendente: “Papa Francesco è attualmente in carica”. Nonostante la notizia della morte fosse già pubblica da giorni, l’IA sembrava vivere in una realtà tutta sua. E i tentativi dell’utente di “aggiornarla”, perfino con link a fonti attendibili, sono stati inutili.

ChatGPT vs Gemini: la sfida sulla tempestività

Il confronto è inevitabile: mentre ChatGPT ha saputo fornire una panoramica aggiornata sui possibili successori, basandosi anche su notizie recenti e fonti verificate, Gemini ha continuato a ignorare l’evento, come se nulla fosse accaduto. E parliamo di un prodotto realizzato proprio da Google, che dei motori di ricerca dovrebbe conoscere ogni angolo.

Il paradosso dei modelli LLM

La questione mette in luce una distinzione tecnica importante. Le IA generative come Gemini o ChatGPT sono basate su modelli di linguaggio di grandi dimensioni (LLM), addestrati su enormi quantità di dati testuali. Ma questo non significa che abbiano accesso diretto a informazioni in tempo reale, a meno che non siano collegate attivamente a fonti aggiornate. In assenza di questo collegamento, anche il dato più evidente può essere ignorato.

Un problema molto attuale

A un certo punto, il dubbio viene spontaneo: e se l’intelligenza artificiale stesse “scegliendo” di non credere alla notizia? In fondo, abbiamo passato anni a smentire fake news, e ora ci troviamo con una macchina che sembra scettica di fronte a un fatto confermato. Un paradosso quasi comico, se non fosse che milioni di persone si affidano a questi strumenti per informarsi. Che sia il momento di dotare le IA non solo di dati aggiornati, ma anche di un pizzico di buon senso? Oppure, più semplicemente, un aggiornamento software farebbe già miracoli. Insomma, anche le IA hanno bisogno di una sveglia.

Quello che emerge da questo episodio non è solo un limite tecnico, ma anche un campanello d’allarme. Possiamo fidarci ciecamente di strumenti che talvolta non recepiscono nemmeno notizie globali? La supervisione umana resta fondamentale, così come la nostra capacità di mettere in discussione ciò che leggiamo, anche quando arriva da un’intelligenza artificiale.

Se lo dice Gemini, non è (sempre) Vangelo

La morte di Papa Francesco è stata un evento globale. Che una IA non sia riuscita a registrarlo nel suo “sistema” non è solo curioso, è significativo. Il progresso corre, ma l’affidabilità non può restare indietro. E finché le IA sbagliano anche le notizie più grandi, ci toccherà fare come una volta: controllare le fonti… e magari anche due volte.

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