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Che differenza c'è tra running, jogging e footing

Non confondere più i termini jogging, footing e running. Scopri con noi le sfumature che li distinguono e impara a utilizzarli nel modo giusto.

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Giuseppe Guarino

Giuseppe Guarino

Giornalista

Ph(D) in Diritto Comparato e processi di integrazione e attivo nel campo della ricerca, in particolare sulla Storia contemporanea di America Latina e Spagna. Collabora con numerose testate ed è presidente dell'Associazione Culturale "La Biblioteca del Sannio".

Mantenere uno stile di vita attivo e salutare è divenuto sempre più importante nella società moderna, e tra le molte opzioni disponibili, la corsa è sicuramente una delle attività più praticate. Spesso utilizziamo in modo intercambiabile i termini “jogging“, “footing” e “running” per riferirci a quella che comunemente chiamiamo una semplice corsetta. Tuttavia, nonostante la loro apparente somiglianza, questi tre vocaboli nascondono significati e sfumature che li rendono unici.

In questo articolo, dunque, andremo a fare le opportune distinzioni tra jogging, footing e running, spiegando nel dettaglio in quale occasione e contesto dovrebbe essere utilizzato ciascun termine, in base ad alcune circostanze e pratiche specifiche. Partendo da una prospettiva linguistica e passando per la pratica sportiva, andiamo a far luce sulle sottili ma importanti differenze che arricchiscono il nostro modo di comunicare e partecipare a queste attività fisiche.

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Cosa si intende con il termine running?

Partiamo con il termine “running” che, come “footing” e “jogging”, è originario dalla lingua inglese. Esso non è altro che un’etichetta che identifica lo sport della corsa, sia in solitaria che con un partner.

Questa attività fisica si svolge principalmente all’aperto, dove l’atleta si muove attraverso spazi aperti, sentieri e strade. Ma, sebbene sia spesso associata alla natura e agli spazi aperti, è possibile trasferire questa attività anche all’interno. L’uso di tapis roulant o di piste al coperto ha reso possibile praticare il running anche quando le condizioni atmosferiche o l’ambiente esterno non lo permettono.

Una distinzione importante da sottolineare è che il running non è esclusivamente riservato a chi ambisce a competere nelle gare o a raggiungere obiettivi agonistici. Sono tantissime le persone praticano il running in modo amatoriale, attingendo al piacere intrinseco di correre e beneficiando degli effetti positivi che ne derivano.

Contrariamente all’idea che il running possa essere una pratica semplice e istintiva, è cruciale riconoscere che richiede una corretta tecnica per essere eseguito in modo efficace e sicuro. Come qualsiasi sport, la corsa richiede una comprensione approfondita della biomeccanica del movimento e delle strategie per evitare lesioni. Acquisire e applicare una tecnica di corsa adeguata è essenziale per godere appieno dei benefici che questa attività può offrire, riducendo al minimo il rischio di inconvenienti e infortuni che potrebbero compromettere il percorso di fitness e benessere.

Cos’è lo jogging e quando è meglio farlo?

Veniamo allo jogging, un termine che viene utilizzato per riferirsi a una “corsa leggera” o a una “corsetta“. Esso rappresenta un approccio alla corsa caratterizzato da un ritmo più lento e tranquillo rispetto al running. A differenza di quest’ultimo, nello jogging la fase in cui entrambi i piedi si staccano dal suolo è ridotta, e si osserva una maggiore oscillazione laterale del tronco e delle braccia durante il gesto atletico.

Questa attività è prevalentemente aerobica e a basso impatto, e generalmente non richiede linee guida tecniche particolari. Lo jogging è spesso praticato per mantenere un movimento costante e migliorare la forma fisica generale. È un’opzione popolare ricorrervi nelle fasi di riscaldamento e di defaticamento in altre attività sportive.

Ora, veniamo a una scelta cruciale: quando è il momento migliore per praticare lo jogging? La risposta a questa domanda è influenzata da diversi fattori, tra cui i tuoi obiettivi personali e le tue preferenze. Vediamo le differenze tra correre al mattino e correre alla sera.

Correre al mattino è un eccellente modo per avviare il metabolismo e iniziare la giornata con energia. Può avere un effetto dimagrante più accentuato, poiché il corpo, ancora a digiuno, utilizza principalmente i grassi come fonte di energia. Questo momento della giornata è adatto per gli allenamenti a intensità moderata e di durata più lunga, come la preparazione per corse su lunghe distanze. Tuttavia, prima dell’allenamento è importante dedicare sempre del tempo allo stretching e al riscaldamento, poiché le articolazioni e i muscoli possono essere più rigidi al risveglio.

La corsa serale offre un’opportunità per rilassarsi e liberare la mente dopo una giornata intensa. In questo momento della giornata, il corpo raggiunge il suo picco di capacità di resistenza. Questo momento è ideale per allenamenti richiedono maggiori sforzi intensivi. Tuttavia, almeno un’ora prima dell’allenamento serale, è consigliabile fare uno spuntino leggero. Correre alla sera può attivare il metabolismo e contribuire a bruciare calorie durante la notte. È però importante tenere in considerazione che correre alla sera potrebbe influenzare il sonno, poiché l’energia generata dall’allenamento potrebbe rendere difficile l’addormentamento. Tuttavia, la scelta tra la mattina e la sera dipende dal tuo stile di vita, dalle tue preferenze e dagli obiettivi di allenamento.

Qual è la differenza tra jogging e footing?

Sebbene i termini “footing” e “jogging” sembrano indicare due concetti diversi, essi in realtà sono sinonime e non esiste alcun divario concettuale che li distingue. Anzi, tecnicamente possono essere utilizzati in modo intercambiabile. Entrambi si riferiscono alla pratica di una corsetta a bassa intensità, mirata a mantenersi in movimento senza esporre il corpo a uno sforzo metabolico e meccanico significativo.

Il termine “jogging” è un derivato dal verbo inglese “to jog“, ha una radice etimologica che suggerisce l’idea di “avanzare a scatti“. Chi pratica il jogging solitamente lo fa con l’intento di mantenere una forma fisica adeguata, senza la necessità di costantemente superare i propri limiti o prepararsi per gare di lunga distanza. Questa attività aerobica, come abbiamo visto, viene intrapresa principalmente per il benessere generale e per il piacere di rimanere attivi, senza l’aspirazione a competizioni intense.

La parola “footing” deriva dall’inglese “foot“, che significa “piede“. Sebbene sia stata formata sull’esempio di termini come “jogging” e “running“, “footing” è un concetto prevalentemente italiano e poco noto all’estero.

Nei paesi di lingua inglese, la parola “footing” non fa riferimento a un’attività sportiva, ma piuttosto all’atto del movimento del piede o alla superficie su cui si cammina o corre. In inglese, “footing” indica infatti la semplice azione del piede in movimento, ma non è associato a un’attività sportiva come la corsa. In Italia, invece, “footing” è diventato sinonimo di una corsetta leggera e quindi di “jogging”, mantenendo da quest’ultimo concetto una distinzione puramente linguistica.

In sintesi, la differenza tra “footing” e “jogging è basata su una connotazione linguistica e culturale, piuttosto che su una differenza di pratica. Entrambi i termini rappresentano una forma di attività fisica a bassa intensità, mirata al benessere generale e al mantenimento dell’attività cardiovascolare, senza l’obiettivo di prestazioni agonistiche sfiancanti.

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