Spunta un nuovo capitolo nella faida tra Chiara Ferragni e Naike Rivelli, con la figlia di Ornella Muti che – dopo essersi scagliata a testa bassa contro la più celebre delle influencer per via del “pandoro gate” e della multa che l’ha coinvolta direttamente – è tornata a punzecchiarla sul tema della sostenibilità. Ma cosa ha combinato di preciso alla fondatrice di The Blonde Salad? E per quale motivo adesso la Rivelli sta gongolando ancora una volta?
- Naike Rivelli entra nel negozio di Chiara Ferragni: la domanda sui prodotti ecosostenibili
- Il video frecciatina di Naike Rivelli a Chiara Ferragni
- La profezia di Naike Rivelli sul pandoro della Ferragni
Naike Rivelli entra nel negozio di Chiara Ferragni: la domanda sui prodotti ecosostenibili
Andiamo con ordine e partiamo dal principio. Naike Rivelli nei giorni scorsi ha pubblicato un video nel quale entra insieme ad un’altra persona in un negozio di Chiara Ferragni e chiede: “Avete qualcosa di ecosostenibile? Cioè fatto con materiali ecosostenibili?”
La commessa non ha saputo rispondere e si è messa subito sulla difensiva. L’attrice ha quindi chiesto: “ma queste borse sono in ecopelle?”. E la commessa ha risposto: “sì, esatto, sono ecopelle“.
“Ma ecopelle in plastica o proveniente da derivati e scarti vegetali, che è importante per me?”, ha chiesto quindi ancora Naike. La risposta della commessa è stata: “No, sono in plastica”
Poi, uscita dal negozio ha detto: “Beh, però ecoplastica, ragazzi. Ci stiamo avvicinando. Un applauso alla signora Ferragni“.
Sullo stesso tono anche il resto del post, dove ha scritto: “Facciamo progressi guys! Due anni fa cercai di entrare nel negozio di Chiara Ferragni con la mamma per chiedere se magari avessero qualche prodotto ecosostenibile, o fatto da scarti riciclati. Mi cacciarono a malo modo“.
Poi però parla dell’esperienza documentata dal video: “Ma quest’anno siamo felici di essere state accolte con educazione e gentilezza. Abbiamo chiesto quello volevamo sapere. Siamo abbastanza sorprese che fanno passi avanti. Niente pelle di animale nelle borsette a 200 euro. Solo plastica. Un applauso a Chiara Ferragni!!!”
E poi ancora: “se continui così tra poco potresti diventare una ecofashionista. Sarebbe un ottimo modo per rivalutare tutto ciò che hai fatto fino ora“.
Diciamo che più che un post di complimenti sembra ancora una frecciatina…
Il video frecciatina di Naike Rivelli a Chiara Ferragni
Ma la scena del negozio non è certo l’unico riferimento di Naike Rivelli alla celebre influencer… ha condiviso un video su Instagram che sembra essere una nuova provocazione nei confronti di Chiara Ferragni.
Nel breve filmato, Naike è ritratta mentre gira con un bambolotto tra le mani, interagendo con esso in modo giocoso. “Perché piangi?”, gli chiede, rivelando che la causa del pianto è il fatto di aver messo un peluche di pippo nella lavatrice. Poi scherza sul fatto che Pippo non è morto, ma “sta affogando nella lavatrice” e, quindi, mostra una borsa di marca in primo piano.
In un momento successivo, Naike mette la borsa nelle mani del bambolotto e ripete la scenetta del pianto in modo divertente, sottolineando l’assurdità della situazione.
Il video prosegue con la Rivelli che presenta ironicamente un “nuovo smalto”, definendolo “super-chimico“. Quindi commenta in modo ironico il piacere di mettere lo smalto colorato sulle mani dei bambini.
In una terza parte del video, Naike ironizza simulando il pianto del bambolotto, compiendo gesti espliciti legati al denaro, probabilmente in riferimento alla monetizzazione sui video riguardanti i bambini, le loro azioni e i loro sentimenti.
La didascalia del video di Naike Rivelli sembra sottolineare la necessità di proteggere i bambini in rete, definendo la situazione “Una storia Italiana che andrebbe tutelata!”. Il video include tag a diverse autorità, agenzie di stampa e associazioni, suscitando domande sulla possibilità che sia un’ennesima frecciatina, accompagnata da pesanti accuse, nei confronti di Chiara Ferragni.
La profezia di Naike Rivelli sul pandoro della Ferragni
Quella che via abbiamo raccontato finora è storia recente, ma in molti hanno fatto notare che un anno fa Naike Rivelli – che, lo ripetiamo, è nota per non nutrire affatto simpatia nei confronti di Chiara Ferragni – aveva già fatto qualche riferimento alla possibilità che dietro il pandoro di beneficenza di Chiara Ferragni ci fosse qualcosa che non andava.
La vicenda la conosciamo tutti. Chiara Ferragni e le società ad essa riconducibili sono state sanzionate dall’Antitrust per “pratica commerciale scorretta”. Il motivo è il pandoro messo in commercio a Natale 2022 da una nota azienda dolciaria italiana ma firmato da Chiara Ferragni al prezzo di 9.90 euro (rispetto ai 3.70 dello stesso pandoro senza la firma della moglie di Fedez).
Il prodotto veniva pubblicizzato come volto a finanziare un’iniziativa benefica per l’ospedale Regina Margherita di Torino al fine di favorire l’acquisto di un costoso macchinario per le cure terapeutiche dei bambini affetti da Osteosarcoma e Sarcoma di Ewing.
La società dolciaria, però, aveva già effettuato la donazione (50mila euro) mesi prima della messa in vendita del pandoro griffato. L’operazione di beneficenza, quindi, non sarebbe stata in alcun modo finanziata dall’intervento di Chiara Ferragni. Da qui la multa dell’antitrust e settimane di polemiche che sembrano aver fatto in qualche modo tremare l’impero Ferragni.
La Rivelli, però, aveva già anticipato il tutto in tempi non sospetti. “Prima tutti i giornali e i media osannano il Pink Christmas Pandoro della Ferragni – scrisse su Instagram – nessun ente di informazione, nessun giornalista va a verificare se dietro questa magnifica collaborazione ci sia della vera beneficenza… No no.. tutti che lo pubblicizzano come non ci fosse un domani, come se fosse una cosa incredibile e super WoW […]”.
E poi aggiunse: “Vero o falso non interessa a nessuno guys!! Oggi viviamo di fake news. Il pandoro che qui in Piemonte e Alessandria è rimasto sui pochi scaffali che lo esponevano li da settimane. Intatto. Non ha venduto molto. Sarà che l’idea di mangiare uno spolverino rosa fatto di insetti altamente allergico, non è piaciuta a tanti”.
Nello stesso post cita anche Selvaggia Lucarelli e Dagospia, che avevano per primi parlato della vicenda già nel 2022.
Ebbene, a distanza di un anno e dopo la multa dell’Antitrust a Chiara Ferragni, Naike Rivelli è tornata sulla questione condividendo nelle sue Instagram Stories una serie di post con il volto della Ferragni e una frase in particolare: “Dicono che ho guadagnato sulle spalle di bambini malati e che voi, comprando i miei panettoni sieti stati truffati. Dicono che uso l’immagine dei miei figli per fare soldi e che voi guardandoli siate passivamente indotti a fare lo stesso. Ma tenete a mente, i vostri sforzi e le vostre sofferenze non sono stati vani. Una bambina è stata aiutata: e quella sono io”.