Avete già strabuzzato gli occhi nel leggere la parola “burro” nel titolo? State tranquilli, perché non fa così male come credete, anzi di recente è stato ampiamente rivalutato dopo numerosi studi e ricerche che ne hanno riabilitato l’immagine.
La colazione, come sappiamo, è il pasto più importante della giornata e bere al volo un caffè prima di scappare al lavoro non è il massimo: il nostro organismo, infatti, dopo 7-8 ore di sonno, ha bisogno di essere nutrito nel modo giusto. Pane, burro e marmellata era la tipica colazione o merenda dei nostri genitori quando erano piccoli, poi il burro e il pane sono stati demonizzati e pian piano sostituiti con soluzioni giudicate più light.
Trio che frena la glicemia
Invece la combo di questi tre alimenti è perfetta per non far aumentare la glicemia: tenere a bada lo zucchero nel sangue, infatti, ci aiuta – tra le altre cose – a controllare il peso, gestire meglio le riserve energetiche e non arrivare a pranzo troppo affamati. La concentrazione di proteine e lipidi in esso contrasta la salita del glucosio proveniente dagli zuccheri della frutta della marmellata e del pane, così è meglio questo tipo di colazione piuttosto che optare per cereali e succo di frutta.
Burro, e i grassi buoni
Il burro è stato finalmente riaccreditato come fonte importante di grassi buoni che agiscono positivamente sul sistema cardiovascolare. La dose giornaliera che gli esperti consigliano è di 10 grammi: questa quantità è in grado di nutrire il tessuto muscolare e il cervello, è ottima per il colon e l’attività intestinale e apporta al nostro corpo 1/6 del fabbisogno quotidiano di vitamina A.
Chi è convinto ancora che sia meno pericolosa la margarina o il cosiddetto burro light – con grassi vegetali – sbaglia di grosso: alla margarina, infatti, viene aggiunto dell’idrogeno che rende il prodotto ancor più raffinato, grasso e meno digeribile; mentre il burro vegetale potrebbe contenere cocco, colza o palma che non sono grandi amici della nostra salute.