Il Giappone è sotto choc per la morte di centinaia di migliaia di pesci, trovati spiaggiati a riva o già morti in acqua. Il fenomeno, molto inquietante, è stato testimoniato da immagini orribili, in cui si vedevano centinaia di migliaia di pesci, prevalentemente sgombri e sardine, al largo del porto di Hakodate, nella prefettura di Hokkaidō, a nord del Paese nipponico.
- I pesci morti in Giappone
- Il fenomeno insolito e inspiegabile a Yoro
- Cosa è successo nella catastrofe di Fukushima?
I pesci morti in Giappone
I video e le foto hanno fatto il giro del paese asiatico e sono arrivate fino alle nostre latitudini, in cui si vede la moria di pesci per circa un chilometro, pari a 1.200 tonnellate di pesci morti, secondo le stime. Un fenomeno del tutto simile, ma più contenuto nelle dimensioni, è stato osservato mercoledì 13 dicembre, vicino alla città di Shima, stavolta a sud del Paese, dove sono state trovate circa 30-40 tonnellate di sardine morte.
Il quotidiano giapponese ‘The Mainichi’ racconta che i pescatori sono subito usciti in mare per raccogliere i pesci, perché temevano che le carcasse, decomponendosi, potessero abbassare il livello di ossigeno dell’acqua e dunque danneggiare l’intero ecosistema. “Non avevo mai visto nulla di simile” ha raccontato ai giornali un pescatore che lavora nella zona da 25 anni.
Intanto le autorità giapponesi sono all’oscuro di quanto è accaduto, anche se questi fenomeni non sono del tutto inediti essendo stati già osservati in passato, nel 2009, 2014 e 2018. L’ipotesi più plausibile è che la morte dei pesci abbia a che fare con cause naturali, mentre sono state subito smentite le accuse di chi collega la morte dei pesci con l’acqua contaminata rilasciata nell’oceano dalle cisterne della centrale nucleare di Fukushima.
Due le ipotesi possibili: i pesci sono rimasti vittime di uno shock termico, poiché sardine e sgombri sono pesci migratori ed è probabile che spostandosi siano finiti in un tratto di mare con temperature troppo basse per permetterne la sopravvivenza, la seconda, invece è che i pesci si siano arenati dopo essere fuggite da ricciole e altri predatori finendo per essere ‘imprigionati’ a riva.
La causa di questi spiaggiamenti resta “sconosciuta” ha ammesso un funzionario locale al quotidiano Mikine Fujiwara, aggiungendo che le autorità intendono analizzare l’acqua nel tratto di mare interessato. Ma se Tokyo continua ad assicurare che non ci sono rischi ambientali, e l’Agenzia internazionale per l’energia atomina ha già dato l’ok, i dubbi della comunità scientifica restano, tanto che l’AIEA ha creato un team di scienziati internazionali per monitorare l’impatto ambientale raccogliendo campioni dell’acqua.
Il fenomeno insolito e inspiegabile a Yoro
Anche a Yoro, in Honduras, si è verificato un fenomeno unico e sorprendente: la pioggia di pesci. Quest’evento avviene una o due volte l’anno, di solito tra maggio e giugno, nonostante la località sia lontana dall’oceano, ed è proprio questa circostanza a renderlo un qualcosa di assolutamente inaspettato.
Le prime testimonianze risalgono al XIX secolo, ma dal 1998 Yoro celebra annualmente questa insolita pioggia con una festa. Negli anni, il fenomeno ha confuso sia gli scienziati che gli abitanti, le spiegazioni più plausibili vanno da forti venti o trombe marine e si arriva fino a quelle più folcloristiche, legate a interventi divini. Nel tentativo di spiegare il fenomeno della pioggia di pesci, gli scienziati hanno avanzato diverse ipotesi.
Alcune spiegazioni scientifiche suggeriscono che forti venti o trombe marine potrebbero sollevare i pesci da corpi d’acqua vicini, trasportandoli poi per chilometri prima di farli precipitare come pioggia. Altre teorie più legate alla tradizione attribuiscono il fenomeno a interventi divini o a eventi miracolosi, come la leggenda del prete cattolico del 1800 le cui preghiere avrebbero scatenato la pioggia di pesci in risposta alla sofferenza della sua comunità. Queste spiegazioni, sebbene diverse, contribuiscono tutte a creare un’aura di mistero intorno a questo fenomeno unico. Yoro non è l’unico luogo dove questo fenomeno.