Nonostante la pressione letale che caratterizza gli abissi degli oceani, la vita ha trovato un modo coraggioso di manifestarsi e prosperare. Tuttavia, raggiungere i fondali per osservare le creature che qui dimorano rappresenta un’impresa tutt’altro che semplice. Spesso, questi pesci misteriosi, che vivono a chilometri di profondità, diventano visibili soltanto quando, forse per malattia o a causa di attacchi, emergono lentamente verso la superficie per concludere il loro ciclo vitale. Una vista tanto unica quanto tragica.
Trattandosi però di creature che vivono in luoghi tanto remoti, per molte popolazioni che conservano antiche credenze è lecito supporre che nel momento in cui emergono ci sia qualcosa di nefasto all’orizzonte, come nel caso dell’esemplare di pesce remo che è stato avvistato da un gruppo di sommozzatori.
Il pesce remo, un incontro dagli abissi
Avere la possibilità di guardare da vicino una creatura che vive di solito nelle profondità dell’oceano è un’esperienza che rimane per la vita. Indubbiamente, il ricordo di quell’incontro resterà impresso nella memoria del gruppo di subacquei. L’esemplare di pesce remo avvistato rappresenta una delle numerose sottospecie di questo misterioso pesce abissale, diffuso in tutti i mari.
Nel corso degli ultimi cinquant’anni, sono stati identificati alcuni esemplari, uno dei quali è stato avvistato a 300 metri di profondità nel Golfo del Messico, mostrando dimensioni notevolmente imponenti. Il più lungo in assoluto, al momento, è stato avvistato nel 2010 sempre nel Golfo del Messico a 1500 metri di profondità e misurava oltre 17 metri.
Il pericolo tsunami (e il cambiamento climatico)
Il pesce remo è associato a una credenza popolare del Sud Est asiatico: il suo avvistamento in superficie potrebbe essere un presagio di pericolo imminente, come un terremoto o uno tsunami. Le antiche credenze hanno da sempre nutrito il timore nei confronti di eventi naturali devastanti, e il pesce remo, con la sua presenza inusuale, ha contribuito a rafforzare queste superstizioni.
Sebbene la scienza moderna non sostenga alcuna correlazione tra l’ascesa del pesce remo e i disastri naturali, è indubbio che le sue apparizioni in acque basse possano essere un segnale di perturbazioni nell’ecosistema marino. Le mutazioni ambientali e climatiche potrebbero spingere alcune specie a spostarsi in nuove zone, comportando cambiamenti nella catena alimentare e nell’equilibrio degli ecosistemi.
Quindi, anche se il pesce remo potrebbe non annunciare direttamente un pericolo tsunami, la sua presenza anomala potrebbe fungere da campanello d’allarme per studiare attentamente le condizioni marine e adottare misure di protezione in caso di anomalie.