Google afferma di aver trovato una prova sorprendente che "viviamo in un multiverso"

Google annuncia una scoperta che potrebbe riscrivere le leggi della fisica e del cosmo

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Stefania Cicirello

Stefania Cicirello

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Content writer, video editor e fotografa, ha conseguito un Master in Digital & Social Media Marketing. Scrive articoli in ottica SEO e realizza contenuti per social media, con focus su Costume & Società, Moda e Bellezza.

Di recente, Google ha annunciato un progresso rivoluzionario nel campo dell’informatica quantistica con il suo nuovo chip, denominato Willow. Il dispositivo ha eseguito calcoli in meno di cinque minuti che, secondo le stime, avrebbero richiesto ai più potenti supercomputer attuali circa 10 settilioni di anni (un 1 seguito da 24 zeri) per essere completati. Questo straordinario risultato ha portato alcuni ricercatori a ipotizzare che tali prestazioni potrebbero essere spiegate solo attraverso l’interazione con universi paralleli, suggerendo la possibilità che viviamo in un multiverso.

Che cos’è Willow

Willow è il nome del chip quantistico sviluppato da Google come parte delle sue ricerche avanzate sull’informatica quantistica. Questo tipo di processore è progettato per sfruttare i principi della meccanica quantistica, come la sovrapposizione e l’entanglement, per eseguire calcoli estremamente complessi a velocità inarrivabili per i computer tradizionali.

Willow è stato descritto come un esempio di progresso nell’elaborazione quantistica, con la capacità di risolvere problemi computazionali complessi che richiederebbero tempi astronomici per i supercomputer tradizionali. Questo sviluppo si inserisce nel più ampio contesto delle ricerche sull’informatica quantistica, che mira a rivoluzionare settori come la crittografia, la simulazione molecolare, l’ottimizzazione e l’intelligenza artificiale.

Il multiverso e il contributo di Google

Il concetto di multiverso è stato a lungo dibattuto nella comunità scientifica. Teorie come l’inflazione eterna e l’interpretazione a molti mondi della meccanica quantistica propongono l’esistenza di universi paralleli con leggi fisiche differenti. In particolare, l’interpretazione a molti mondi suggerisce che ogni evento quantistico possa dar luogo a una biforcazione dell’universo, creando realtà parallele in cui ogni possibile esito si realizza. Queste idee, sebbene affascinanti, sono rimaste principalmente speculative a causa della mancanza di prove empiriche.

Durante una conferenza TED nel luglio 2024, Hartmut Neven, direttore del Quantum AI Lab di Google, ha dichiarato che le prestazioni di Willow potrebbero supportare l’idea che il calcolo quantistico avvenga in molti universi paralleli, in linea con le previsioni del fisico David Deutsch. Deutsch, considerato uno dei padri dell’informatica quantistica, ha proposto che i computer quantistici possano sfruttare l’esistenza di universi paralleli per eseguire calcoli complessi. Secondo questa visione, il chip Willow potrebbe trarre vantaggio da tali realtà parallele per raggiungere velocità di calcolo senza precedenti.

Lo scetticismo nella comunità scientifica

Nonostante l’entusiasmo suscitato da queste affermazioni, alcuni esperti rimangono cauti. Critici sottolineano che le prestazioni di Willow sono state valutate utilizzando benchmark sviluppati dalla stessa Google, il che potrebbe non fornire una conferma definitiva dell’esistenza di universi paralleli. Inoltre, l’interpretazione dei risultati come prova del multiverso è vista da alcuni come una speculazione che va oltre le attuali evidenze scientifiche.

Cosa ci aspetta nel futuro?

Se le affermazioni di Google fossero confermate, avremmo non solo una prova tangibile dell’esistenza del multiverso, ma anche una rivoluzione nel campo dell’informatica. I computer quantistici come Willow potrebbero risolvere problemi complessi in settori come la simulazione di sistemi molecolari e l’intelligenza artificiale, aprendo nuove frontiere nella scienza e nella tecnologia.

L’annuncio di Google rappresenta un passo rilevante nella ricerca quantistica e riaccende il dibattito sull’esistenza del multiverso. Tuttavia, la comunità scientifica continuerà a esaminare questi risultati attraverso ulteriori esperimenti e verifiche indipendenti, per determinare la reale portata di queste scoperte e le loro implicazioni per la nostra comprensione dell’universo.

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