Fonte: ansa

Elon Musk potrebbe accidentalmente metterci in contatto con gli alieni: ecco come

E se il primo contatto con gli alieni arrivasse... dal cervello? Elon Musk potrebbe avvicinarci all’ignoto più di quanto immaginiamo.

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Giuseppe Guarino

Giuseppe Guarino

Giornalista

Ph(D) in Diritto Comparato e processi di integrazione e attivo nel campo della ricerca, in particolare sulla Storia contemporanea di America Latina e Spagna. Collabora con numerose testate ed è presidente dell'Associazione Culturale "La Biblioteca del Sannio".

Se c’è un personaggio della nostra epoca che può essere considerato al contempo geniale e divisivo, quello è Elon Musk. E, ovviamente, quando si parla di Elon Musk, tutto diventa possibile: tra la possibilità di lanciare le sue auto elettriche nello spazio, di far atterrare i razzi in verticale e forse anche l’idea di stabilire una linea diretta con gli alieni. Ma di cosa si tratterà mai?

Elon Musk e gli alieni: un chip nel cervello, un ponte per le stelle?

Andiamo con ordine e partiamo dal principio. A lanciare l’ipotesi che Elon Musk possa creare una linea diretta tra l’umanità e gli alieni è Athos Salomé, un personaggio che si è auto-proclamato “il Nostradamus vivente”.

Già noto per le sue previsioni su eventi della storia recente come la morte della Regina Elisabetta II o la pandemia di Covid-19, ora il veggente punta il dito su Neuralink, l’ambiziosa startup di Musk che lavora su chip cerebrali, e avverte: potremmo finire a parlare con E.T. prima del previsto. E non per scelta.

Neuralink, com’è noto, ha la mission di sviluppare degli impianti cerebrali volti ad aiutare le persone con paralisi a tornare a muoversi, o a interagire con i dispositivi solo con pensiero. Fin qui, si tratta di un fine molto nobile e scientificamente rivoluzionario. Ma Salomé intravede in questi chip anche un’altra possibilità: potrebbero trasformarsi, senza volerlo, in vere e proprie “antenne cosmiche” in grado di connetterci con intelligenze provenienti da altri pianeti.

Tra Carl Jung e gli “archivi akashici”: le possibilità di Neuralink secondo Salomé

Secondo il veggente brasiliano, se si combinano certe teorie psicologiche di Carl Jung con quelle della fisica quantistica, quella che si apre è un’ipotesi affascinante: la coscienza non è solo un prodotto del cervello, ma una rete diffusa, forse interdimensionale. In questo scenario, un chip in grado di interfacciarsi con la mente potrebbe anche aprire una finestra su… chiunque sia là fuori ad ascoltarci…

Per sostenere la sua teoria, inoltre Salomé tira in ballo alcuni concetti esoterici come gli “archivi akashici“, una sorta di memoria cosmica all’interno della quale tutte le esperienze, pensieri e conoscenze sarebbero conservati. Con un Neuralink ben calibrato, dice, diventeremmo in grado di accedervi. O addirittura di essere intercettati da civiltà avanzate che comunicano proprio attraverso queste reti di coscienza universale.

Per quanto tutto questo suoni da romanzo di fantascienza – e probabilmente lo è – l’idea non è priva di fascino. Se esistono forme di vita intelligenti che usano metodi di comunicazione radicalmente diversi dai nostri, un’interfaccia cervello-macchina potrebbe effettivamente rappresentare il primo punto di contatto.

La cosa interessante, e un po’ inquietante, è che tutto questo potrebbe succedere senza che né né Musk chiunque altro se ne accorga. “Potremmo creare una tecnologia che apre un canale con altre civiltà, senza nemmeno sapere cosa stiamo facendo”, suggerisce Salomé. E se gli alieni sono in ascolto, non è detto che risponderanno con gentilezza.

Chiaramente, tutto questo si muove sul filo del fantastico. Ma sappiamo bene che Musk non è nuovo a visioni avveniristiche. L’idea che l’uomo possa fondersi con la tecnologia non è così lontana. E se davvero riusciremo un giorno a potenziare la mente umana con impianti elettronici, allora sì, dovremo anche considerare le conseguenze più improbabili. Come quella di ricevere una chiamata proveniente direttamente da Alpha Centauri o magari dal pianeta Vegeta, la patria dei Sayan.

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