Ogni giorno utilizziamo una vasta gamma di oggetti senza mai chiederci se possano rappresentare una minaccia per la nostra esistenza. Tuttavia, una profezia inquietante ha rivelato che alcuni di questi elementi, apparentemente innocui, potrebbero in realtà nascondere pericoli significativi, capaci persino di scatenare scenari apocalittici. Da dispositivi tecnologici a prodotti di uso comune, vediamo i presunti rischi nascosti e cosa dice il sedicente veggente.
L’inquietante profezia del “Nostradamus vivente”
Un veggente brasiliano soprannominato il “Nostradamus Vivente” ha deciso di avvertire l’umanità sui segni dell’Apocalisse che, a quanto pare, si manifesterebbero sulla mano o sulla fronte. Il nome dell’uomo è Athos Salomé, viene dal Brasile, ed è già noto per le sue previsioni strane o bizzarre, come quella che prevede il ritorno dell’Anticristo nel corso del 2023 o quella che individua Elon Musk come uno dei cavalieri templari.
Ebbene, la sua ultima profezia riguarda ancora la possibile fine del mondo, avvertendo la popolazione mondiali sui rischi di una vera e propria apocalisse virtuale già in corso per l’intera umanità, che potrà sopravvivere ad essa soltanto grazie a uno speciale segno presente sulla sua mano destra o sulla fronte. Il motivo dell’Apocalisse è però da ricercare in quegli oggetti che utilizziamo ogni giorno: i telefoni, gli smartphone e tutti gli altri dispositivi elettronici di utilizzo comune. Essi renderebbero gli esseri umani incapaci di comunicare nella realtà. Ma non solo.
Gli smartphone provocheranno l’Apocalisse?
Secondo il veggente, gli smartphone potrebbero agire come timbri che appongono il marchio simbolico della bestia, come rivelato nel libro dell’Apocalisse di San Giovanni.
Il fatto che siano ormai necessari praticamente per qualsiasi cosa e in qualsiasi settore di vita, rendono “schiavi e ostaggi” coloro che li utilizzano e fa in modo che il “marchio della bestia” sia apposto sulla maggioranza degli esseri umani. Salomé ritiene infatti che quando teniamo uno smartphone in mano, con la sua luce riflessa direttamente al centro della fronte, sia “esattamente come predetto nell’apocalisse“.
Insomma, la fine del mondo sarà causata dai telefoni cellulari… Quanto può essere vero? Quanto dobbiamo fare affidamento alle parole di questo “Nostradamus Vivente”. Non lo sappiamo. Ma, al di là dei toni allarmistici del messaggio apocalittico, magari può essere l’occasione per provare un attimo a ripensare il nostro rapporto con i cellulari e con la tecnologia.
Gli smartphone, con tutte le loro potenzialità e i rischi associati, rappresentano una parte integrale della nostra vita moderna. Sebbene non sia realistico pensare che gli smartphone possano direttamente provocare un’apocalisse nel senso letterale del termine, è innegabile che il loro uso indiscriminato e la dipendenza tecnologica possano contribuire a una serie di problemi significativi. Tra questi, l’impatto ambientale della produzione e dello smaltimento dei dispositivi elettronici, la vulnerabilità alle cyber minacce e la crescente disconnessione sociale.
Tuttavia, piuttosto che cedere a scenari catastrofici, è essenziale promuovere un utilizzo responsabile e consapevole della tecnologia. Solo così potremo mitigare i potenziali pericoli e sfruttare al meglio i benefici che gli smartphone offrono alla nostra società.