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Hai poca memoria? Vivrai meglio: il recente studio

Il processo con cui il nostro cervello trattiene alcune informazioni e ne cancella altre è assolutamente benefico.

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Redazione Supereva

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Uno degli organi più studiati e allo stesso tempo più misteriosi del corpo umano è il cervello. In particolare, la funzione della memoria lascia ancora ampio spazio all’approfondimento e allo studio, per comprenderne a pieno i meccanismi e l’evoluzione nel corso degli anni. Se la preoccupazione di tanti di noi è quella di perdere pezzi di ricordi a mano a mano che la vita scorre, o semplicemente di scordarci certi dettagli, ora arriva uno studio che chiarisce alcuni aspetti.

Dimenticare, un processo ‘naturale’

Dimenticare è un processo assolutamente normale che la nostra mente mette in atto per ripulire i pensieri. Si tratta, infatti, di una vera e propria funzione, un’abilità, con cui il cervello riduce la quantità di informazioni da immagazzinare, distinguendo tra quelle utili e quelle non utili da trattenere.

È, quindi, un autentico beneficio, al centro di uno studio che è stato condotto presso il Centro di ricerca sull’Alzheimer della Columbia University.

Ricordare solo quello che serve

La ricerca è stata guidata dal professor Scott Small, che si occupa di neurologia e psichiatria e che ha da dato alle stampe i risultati emersi nel volume dal titolo ‘Forgetting: The benefits of not remembering’.

Il newyorkese sottolinea quanto l’abilità di dimenticare sia preziosa per l’uomo almeno quanto quella di ricordare. Un cervello sano, infatti, è in grado attivamente di rimuovere tutto ciò che non gli serve, conservando, invece, ciò che gli è necessario.

Memoria selezionata, decisioni migliori

In questo modo, viene eliminato il superfluo e liberato spazio per pensare meglio concentrandosi sulle priorità. Ne deriva, dunque, che avere poca memoria aiuti a prendere decisioni in maniera più efficace e, secondo Small, agevolerebbe anche la creatività, la flessibilità e la velocità.

Questa abilità cerebrale non ha nulla che vedere con la perdita di memoria patologica che degenera con la demenza ma è un meccanismo funzionale che il nostro cervello attua per natura. Insomma, dimenticare il superfluo non fa altro che bene.

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